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Smartphone e Tablet non aiutano il sonno, gli scienziati invocano una modalità letto

Da Redazione

Novembre 16, 2015

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Smartphone e Tablet non aiutano il sonno, gli scienziati invocano una modalità letto

Una recente ricerca condotta congiuntamente dal professor Paul Gringras docente presso il Children’s Sleep Medicine di Londra e il King’s College ancora una volta in Londra, mostra che c’è una stretta relazione sull’utilizzo di smartphone e tablet prima di andare a dormire e una maggiore difficoltà nel condurre un sonno riposante e tranquillo.

Sono in tanti ad utilizzare lo smartphone come uno strumento rilassante poco prima del sonno, consultandolo fino a quando la stanchezza non vince su tutto ed induce al riposo, tuttavia questo tipo di utilizzo sarebbe frutto di una convinzione errata.

Secondo quanto messo in evidenza dalla ricerca condotta da Paul Gringras e dal suo staff, la cosa migliore sarebbe spegnere del tutto lo smartphone prima di andare a dormire, ma in mancanza di questo, gli scienziati chiedono ai produttori di dotare telefonini e tablet di una speciale modalità sonno.

Paul Gringras ed il suo staff hanno analizzato lo spettro della luce emessa dai display dei telefonini ed hanno rivelato che la luce blu, a breve lunghezza d’onda, emessa dagli schermi dei dispositivi mobile riduce la produzione di meleatonina e di conseguenza aumenta la capacità di reazione del cervello, rendendo le persone più attente e reattive proprio nel momento in cui dovrebbe avvenire la reazione contraria.

Gli scienziati hanno condotto numerosi test per trovare un metodo che consenta di mitigare l’effetto della luce blu. In un primo momento hanno dotato i volontari che si sono sottoposti allo studio di speciali occhiali con lenti arancioni in grado di bloccare il blu. In un secondo test hanno usato un’App che vira la luce blu dei display in colori più adatti al sonno in specifici orari della giornata.

Ovviamente non è pratico andare a dormire con un paio di occhiali e un’App che modifichi l’emissione dei colori del display dei vari smartphone non è ben vista dai produttori.

Dunque lo studio condotto da Paul Gringras e soci conclude:

Un modo più veloce e sostenibile per risolvere il problema, sarebbe che i produttori rilascino delle specifiche di progettazione del software tali che le applicazioni possano essere ottimizzate in prossimità dell’orario del sonno. Tutti i dispositivi dovrebbero consentire un modalità automatica che entri in funzione prima del sonno e che vari l’emissione delle tonalità verde e blu in giallo e rosso.

Gli scienziati sono coscienti che chiedere alle persone di non usare lo smartphone prima di andare a dormire, potrebbe essere una sfida persa in partenza, ma se i produttori introducessero una modalità adatta a mitigare l’effetto della luce blu si potrebbe ottenere una maggiore qualità del sonno


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