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iPhone X: Apple potrebbe dimezzare la produzione

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iphone X apple

Apple ha chiesto ai produttori di dimezzare la produzione di iPhone X: le notizia è riportata dal quotidiano giapponese ‘Nikkei’, secondo cui a spingere verso la decisione sono state le vendite ben al di sotto delle attese. Nel 1° trimestre del 2018, dunque, saranno prodotti in tutto 20 milioni di iPhone X contro i 40 milioni previsti in precedenza. Negli ultimi mesi, infatti, le vendite dell’ultimo Melafonino non sono state in linea con le attese della casa di Cupertino, che avrebbe deciso così di abbassare la produzione.

Apple arriverà addirittura a ritirare iPhone X dal mercato, si chiede a questo punto la stampa nipponica, che ora attende la pubblicazione dei conti del 4° trimestre Apple, che dovrebbero arrivare nel giro delle prossime ore. L’ultimo e molto costoso smartphone della “mela morsicata” non sta performando come sperato, ragion per cui il dimezzamento della produzione potrebbe essere il prologo per un ritiro anticipato dal mercato. A breve sono attesi i dati di vendita e il fatturato dell’ultimo trimestre Apple, intanto Wall Street continua a “bastonare” il titolo di Cupertino, che ieri ha perso il 2% del suo valore, toccando quota -5% a livello settimanale.

Nanotecnologie: i nuovi rivestimenti in ceramica e i loro vantaggi

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sol gel

Le nanotecnologie hanno ormai invaso ogni ambito industriale. Non è un caso che da qualche tempo a questa parte si parli di Rivoluzione Industriale 4.0. Le nanotecnologie sono oggi applicate in diversi ambiti, tra i quali spicca quello relativo al trattamento delle superfici: anche i rivestimenti in ceramica Sol Gel sono realizzati in tal modo e con risultati di rilievo. Il sol gel, infatti, è un materiale realizzato tramite nanotecnologia, modificato per l’appunto nella sua nanostruttura allo scopo di ottenere prestazioni superiori rispetto ai materiali così come si presentano in natura.

Un rivestimento in Sol Gel, nello specifico, è un rivestimento ceramico a base di acqua esente dai fluoropolimeri PTFE e PFOA. Può essere applicato su alluminio e acciaio e i riporti conferiscono al materiale di destinazione una particolare resistenza ai raggi ultravioletti, oltre a qualsiasi grasso o solvente. E non è tutto, poiché il risultato è un materiale resistente all’abrasione e antibatterico. In quali casi è consigliabile dunque optare per un rivestimento ceramico Sol Gel?

Un rivestimento in ceramica Sol Gel è l’opzione numero uno quando si ha la necessità di ottenere un rivestimento che abbia al contempo durezza, antiaderenza, lavabilità e resistenza alle alte temperature. Per fare un esempio concreto, è consigliabile utilizzare un rivestimento di questo tipo quando si hanno componenti che dovranno entrare in contatto con vapori e temperature alte, che dovranno essere non molto rugosi e lavabili in maniera assai semplice. Non è un caso, dunque, che questo tipo di rivestimenti vengono definiti “intelligenti”.

Sol Gel: un po’ di storia

Il primo processo sol-gel è stato brevettato a Geffcken nel 1939 per una compagnia tedesca che si occupava della produzione di lastre di vetro per finestre. Negli anni ’50, invece, fu sviluppato un processo sol-gel per la produzione di polveri radioattive UO2 e ThO2 impiegate nei combustibili nucleari e utilizzando particelle difficilmente disperdibili nell’ambiente. È negli anni ’90, però, che la ricerca nel sol-gel ha raggiunto l’apice dello sviluppo, allorquando vi furono anche numerosi pubblicazioni sull’argomento. Oggi, l’industria moderna utilizza questo processo per ottenere diversi tipi di materiali funzionali per diversi scopi: polveri, fibre e rivestimenti ceramici, membrane inorganiche, aerogel, monoliti e quant’altro.

Migliori smartphone per giocare: ecco i più validi del 2019

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gaming phone

Al giorno d’oggi, lo smartphone si è trasformato in una sorta di vera e propria console. Se fino a qualche anno fa, PlayStation e Xbox era solite dominare il settore dei videogiochi, adesso le cose sono cambiate e non di poco. Sì, perché il gaming online si è spostato in modo particolare su mobile, portando a sempre più utenti desiderosi di giocare direttamente tramite il proprio smartphone.

E i dispositivi mobili vengono utilizzati sempre di più anche per il gioco d’azzardo sul web. Sì, dal momento che ci sono sempre più piattaforme che sono disponibili su store Android e iOS, ma in generale è l’accesso ai vari portali da mobile che sta crescendo sempre di più. Il numero di utenti che giocano e scommettono da smartphone è in costante ascesa. Uno dei motivi che hanno favorito tale situazione è legato ad un’offerta sempre più ampia anche di giochi, come le slot, di cui le più importanti e amate si possono scoprire su Slotmachineaams.it. Anche le slot machine sono state oggetto di un processo di evoluzione, sia dal punto di vista tecnico che per quanto riguarda il comparto grafico, a dir poco impressionante, anche per quanto riguarda le puntate da mobile.

Le caratteristiche degli smartphone da gaming

Ormai ci sono degli smartphone che vengono sviluppati appositamente per il gaming. In che modo? Provvedendo al potenziamento di alcune funzionalità specifiche. In realtà, buona parte dei migliori smartphone per giocare presentano caratteristiche tecniche di elevato livello praticamente in ogni ambito possibile e immaginabile.

Di conseguenza, ci sono delle specifiche fondamentali per ogni smartphone da gaming: la prima è rappresentata da un chipset potente, che deve avere la capacità di garantire il supporto ai più importanti giochi che vengono lanciati per iOS o Android. Al tempo stesso, serve avere anche uno schermo grande a sufficienza e che sia nitido, brillante e con un buon livello di autonomia.

Nel corso degli ultimi tempi, si parla sempre più di frequente di un’esperienza di gioco su mobile che, ben presto, toccherà anche l’ambito 3D. Ci sono alcuni titoli, come ad esempio Fortnite, oppure PUBG Mobile, che richiedono sempre e comunque degli smartphone di alto livello.

Tra gli altri fattori che incidono notevolmente sulla scelta dello smartphone con cui dedicarsi al gaming online, troviamo inevitabilmente la velocità che caratterizza il processore e la GPU, così come il quantitativo di RAM che è presente all’interno del dispositivo mobile. Se non c’è memoria sufficiente ad ospitare il videogioco, quest’ultimo non potrà essere nemmeno installato.

I modelli più potenti di smartphone, quelli perlomeno lanciati sul mercato davvero da pochissimo tempo, sono in grado di garantire prestazioni molto elevate non solo con i titoli attuali, ma anche con quelli che verranno sviluppati e proposti nel corso dei prossimi anni. Insomma, si tratta di smartphone che sono stati ideati proprio per restare ad alto livello per più anni nel comparto gaming da mobile.

Quali sono gli smartphone da gaming più affidabili?

Senza ombra di dubbio, tanti addetti ai lavori in cima alla loro personale classifica non possono che metterci l’iPhone 11 Pro, così come la sua versione Max. Il fatto di avere una RAM da 4GB, oltre che una memoria, proposta in tre versioni, di cui la più grande, presenta 512 GB, il sistema operativo iOS 12 e un ottimo processore come l’A13 Bionic, lo rendono senz’altro uno dei migliori presenti sul mercato.

Da tenere sicuramente d’occhio anche il nuovo OnePlus 7 Pro. Si tratta di uno spettacolare smartphone che permette di giocare e divertirsi ad un prezzo veramente accessibile. Tra i suoi punti di forza troviamo sicuramente la durata della batteria e il sensore per le impronte digitali che è stato direttamente integrato all’interno dello schermo. Di contro, però, è un device leggermente pesante, in cui è assente anche il jack per le cuffie. Il Samsung Galaxy S10 Plus è un’ottima alternativa, in grado di offrire agli utenti appassionati di gaming proporzioni ottimali, un processore decisamente potente e, anche in questo caso, un sensore direttamente integrato nello schermo.

Tutti i canali Sky online e senza parabola: pronta la nuova offerta

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sky online

Sky è pronta a lanciare sul mercato una nuova offerta televisiva che viaggerà esclusivamente su Internet e non richiederà la presenza della parabola. L’Italia sarà il primo Paese a sperimentare questa nuova proposta contenutistica dell’emittente di Rupert Murdoch. In realtà, Sky ha già in Rete l’offerta NOW TV, ma la nuova iniziativa sarà completamente diversa. Ovvero, conterrà esattamente tutti i canali che sono presenti sul satellite. A seconda delle proprie esigenze, dunque, il cliente potrà decidere se optare per la piattaforma satellitare o quella via Rete.

Al momento, non si conoscono ancora i dettagli dell’offerta, ma che sia tutto pronto per il lancio emerge già dai dati finanziari relativi all’ultimo trimestre. Sicuramente, sarà necessario adoperare un decoder, mentre è da definire ancora come saranno gestiti i servizi aggiuntivi come Sky Q, perché gestire simultaneamente diversi flussi, alcuni con risoluzione Ultra HD con HDR, potrebbe non essere semplice per connessioni ad Internet non sufficientemente veloci.

La decisione di Sky, comunque, conferma che l’emittente satellitare abbia deciso di movimentare il mercato, sia per offrire un’alternativa agli utenti, sia per contrastare la crescita di colossi dell’infotainment online come Netflix. Negli ultimi tre mesi, tra l’altro, con il passaggio alla fatturazione ogni 4 settimane, Sky ha perso qualcosa come 15.000 abbonati.

Come creare un app: Yeeply è la tua soluzione

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Immagina la scena: sei a cena con gli amici, il clima è rilassato e una chiacchiera tira l’altra. Come spesso succede, è esattamente in queste situazioni, quelle in cui le parole viaggiano in libertà, mentre si ride e si scherza, che saltano fuori le idee migliori. E così è anche stavolta: ti si accende la famosa lampadina e nasce l’idea geniale: la app definitiva che rivoluzionerà il mercato e che fisserà lo standard qualitativo per i prossimi dieci anni. Va bene, forse stiamo volando fin troppo alti con la fantasia, però in fondo potrebbe succedere davvero qualcosa del genere, e che da una chiacchierata informale scaturisse un’idea vincente per un investimento economico interessante e vantaggioso. Del resto, con l’uso ormai quotidiano che tutti facciamo dello smartphone, le app sono sempre più un elemento di cui fruiamo abitualmente. Ce ne sono di tutti i tipi: ricreative (giochi e passatempi), utili (come navigatori o traduttori) e di servizio, utilizzabili ad esempio per accedere al nostro conto in banca o per il pagamento delle bollette. Ci si muove insomma in un ambiente vastissimo, che ha enormi margini per poter “piazzare” il proprio progetto e presentarlo al mondo. Ma a questo punto, avuta l’idea, ti accorgi di non avere le competenze informatiche sufficienti, e quindi: come si fa a crere un’app? È proprio per rispondere a questa domanda nasce Yeeply, uno sviluppatore di app e siti web su misura per aziende e singoli imprenditori.

Nato nel 2013, dal progetto di due investitori spagnoli, Yeeply è presente, oltre che in quello della madrepatria, sui mercati francese e italiano, e ha ottenuto nel giro di pochissimi anni numerosi attestati di qualità e riconoscimenti a livello internazionale, oltre a una piattaforma clienti che annovera marchi molto conosciuti in tutto il mondo. Sintesi tra talento umano e ottimizzazione. Grazie agli algoritmi dell’intelligenza artificiale questo servizio offre soluzioni tecnologiche di elevata qualità: infatti, ti verrà assegnato un gruppo di lavoro specificamente allineato e affine ai tuoi desideri, formato esclusivamente da sviluppatori con una professionalità adatta al tuo specifico progetto. Grazie a un affiatato team, selezionato attraverso un processo di certificazione interna molto duro, e in grado di recepire ed elaborare le richieste dei clienti con fantasia e personalità. Yeeply si occuperà della tua idea attraverso un processo organizzato in tre fasi: nella prima il protagonista sei tu. Dovrai spiegare cosa hai in mente, cercando di prevedere dettagliatamente come vuoi la tua app. Sarai assistito da un responsabile commerciale, che ti fornirà consigli e informazioni utili. Entro 24 ore ti verrà sottoposto un preventivo da discutere insieme. Una volta accettata la proposta si entra nella seconda fase: qui sarai affiancato da uno staff che si prenderà cura del progetto e ti invierà una o più ipotesi di lavoro, comprensive del prezzo finale, dei tempi di consegna, della funzionalità, del mantenimento e, naturalmente, della garanzia. Da qui in poi si accede alla terza fase, quella più concreta: insieme al Project Manager, a te assegnato, si lavorerà sulla app dei tuoi sogni, utilizzando metodologie e strumenti efficienti e conosciuti e procedendo a una serie di consegne parziali, di volta in volta da te approvate o restituite per essere revisionate, fino alla consegna del prodotto finito: la tua app!

Come puoi immaginare, però, sul mercato esistono anche altri servizi in grado di dare forma al vostro progetto, che si tratti di una app o di un sito web: perché allora dovresti scegliere proprio Yeeply? Perché, a differenza delle tradizionali aziende sviluppatrici di software, si garantiscono una tempistica molto accelerata (una volta definiti i punti chiave, sono necessari pochi giorni per iniziare a lavorare al progetto) e una quantità di risorse disponibili praticamente illimitata, capaci di fornire un supporto multilingue, un elevato controllo tecnico (la presenza del Project Manager, in questo senso, è garanzia di efficienza, nel rispetto dei tempi di consegna previsti) con un corrispondente elevato know-how tecnologico dato non solo da un team composto da professionisti certificati in differenti tecnologie e linguaggi di programmazione, ma anche da un curriculum che vanta ormai più di 400 clienti. Ancora: un altro punto a favore è la possibilità di una intensa relazione con il cliente, con un grado di interazione costante e basato su briefing non esclusivamente tecnici. Il tutto, dettaglio non trascurabile, con un costo finale decisamente sostenibile, reso tale dal l’ottimizzazione dei processi e dall’esperienza acquisita sul campo.

Insomma, se hai da sempre in testa l’idea che conquisterebbe gli smartphone di tutto il mondo, ma non hai la minima idea di come creare una app. Rivolgiti con fiducia a Yeeply: in men che non si dica la tua “creatura” sarà pronta ad essere conosciuta da tutti. E così, quella famosa cena con gli amici dove era nata l’idea giusta non rimarrà solo un piacevole ricordo, ma l’inizio di una bella avventura di successo!

PS4: bucato il firmware, giochi pirata già disponibili online

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ps4

Secondo quanto riferiscono alcuni forum specializzati, un gruppo di hacker è riuscito a violare il firmware della PS4, la console di punta Sony. Già nelle scorse settimane, un gruppo di pirati informatici aveva annunciato di aver fatto importanti progressi sulla via della decodifica del firmware, ma nel weekend è stato compiuto il passo definitivo. Gli hacker hanno rilasciato una modifica software che consente di riprodurre su PS4 i giochi più vecchi, ovvero quelli che richiedono un firmware inferiore alla versione 4.05.

Una brutta botta per Sony e il fatto che i giochi più nuovi richiedano un firmware superiore sono una parziale consolazione per la casa nipponica. I giochi dello scorso anno, infatti, stanno già inondando la Rete andando a popolare le community piratesche tramite circuiti Torrent. Soiny ha già annunciato comunque di aver chiuso il bug nelle versioni successive versioni del firmware, quindi le nuove console in vendita sono già aggiornate ad una versione software più sicura. Ora, si attende la corsa sul Web ad accaparrarsi le vecchie console PS4, i cui prezzi schizzeranno alle stelle per via della possibilità di giocare ai giochi pirata.

Nintendo Switch: 7 milioni di unità vendute negli ultimi tre mesi?

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nintendo switch vendite

Secondo quanto riferisce Takashi Mochizuki del Wall Street Journal, negli ultimi tre mesi sarebbero state vendute 7 milioni di Nintendo Switch in tutto il mondo. Il dato è stato ottenuto elaborando i dati da NPD e da altre società di analisi e fa riferimento al periodo 1 ottobre – 31 dicembre 2017. Se la cifra fosse confermata ufficialmente, significherebbe che la casa di Kyoto avrebbe venduto in totale 14,6 milioni di console Nintendo Switch a partire dalla data di lancio – il 3 marzo – alla fine del 2017.

Per ora, Nintendo si è limitata a confermare che a dicembre sono state vendute in Nord America 1,5 milioni di Switch, un dato superiore rispetto alle vendite di PS4 e Xbox One. Per avere dati più precisi, bisognerà attendere il report finanziario dell’ultimo trimestre, che l’azienda giapponese renderà pubblico per fine gennaio. Fatto sta che dopo il mezzo flop di Wii U, con Switch sembra che Nintendo abbia finalmente colpito nel segno e la nuova console continua ad acquisire autorevolezza con il passare dei mesi.

WhatsApp: i video di YouTube li puoi guardare dentro l’app

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whatsapp youtube

WhatsApp ha avviato l’integrazione dei video di YouTube che ora potranno essere guardati direttamente dall’interno dell’applicazione. La novità era già stata avvistata qualche settimana fa in una versione beta, ma ora è ufficialmente disponibile quantomeno nella versione per dispositivi iOS. I possessori di iPhone, dunque, possono avviare i video di YouTube direttamente dall’interno dell’app di messaggistica di proprietà di Facebook. Quando un contatto invierà un link tramite un messaggio, non ci sarà più bisogno di uscire da WhatsApp perché si potrà avviare la riproduzione direttamente al suo interno.

Si tratta di una funzione che altri client di messaggistica, ad esempio Telegram, già mettono a disposizione dei propri utenti da tempo. WhatsApp, invece, l’ha introdotta a partire dalla versione 2.18.11: per capire se è già attiva sul proprio smartphone, dovrebbe apparire un pulsante Play nell’anteprima video del link che si è ricevuto. Cliccandoci su, si avvierà il filmato in una modalità “picture-in-picture”, che può essere anche estesa a tutto schermo.

WhatsApp e il filtro contro le catene di Sant’Antonio

L’integrazione con la conversazione è molto comoda perché consente di nascondere il player per continuare a leggere i messaggi senza bloccare la riproduzione. Non ci sono ancora notizie sulla disponibilità della stessa funzione “picture-in-picture” sui dispositivi Android. Intanto, è in fase di sperimentazione anche una funzione antispam e catene di Sant’Antonio, in grado di segnalare i messaggi che vengono inoltrati più di 25 volte tramite l’etichetta “Forwarded Many Times“, ovvero “Inoltrato molte volte“.

iPhone e smartphone Samsung rallentati? L’Antritrust avvia indagine

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smartphone rallentati

L’Antitrust vuole vederci chiaro sulla vicenda degli iPhone e gli altri smartphone Samsung rallentati appositamente dalle case madri. Non solo Apple, infatti, ma anche il colosso sudcoreano dell’informatica è finito nel ciclone dell’obsolescenza programmata. Fino ad oggi, infatti, si era detto che i dispositivi con sistema operativo Android fossero immuni da questa pratica industriale scorretta, ma in realtà non è così. In seguito a segnalazioni da parte di consumatori, dunque, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato due procedimenti per “pratiche commerciali scorrette” nei confronti delle società Apple e Samsung.

“I professionisti – si legge nella comunicazione ufficiale dell’Antitrust – avrebbero posto in essere una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi; sarebbero stati, altresì, proposti ai clienti aggiornamenti software dei propri telefoni cellulari senza segnalare le possibili conseguenze dello stesso aggiornamento e senza fornire sufficienti informazioni per mantenere un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche“.

Se gli addebiti nei confronti delle due aziende fossero confermati, potrebbero configurarsi le violazioni degli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo. Con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, l’Autorità ha anche avviato accertamenti ispettivi presso le sedi dei professionisti. Per le operazioni tecniche l’Antitrust si avvarrà anche dei militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche dello stesso Corpo. Un’inchiesta analoga è stata aperta dalla giustizia francese, che vuole vederci chiaro “sull’invecchiamento precoce” dei dispositivi Apple e sulla riduzione delle prestazioni e dell’autonomia della batteria.

Ecco perché Bitcoin e le altre criptovalute continuano a crollare

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bitcoin criptovalute

Continua il crollo di Bitcoin e le altre criptovalute: dopo il martedì nero del 16 gennaio, le monete virtuali continuano a calare e a far perdere tanti soldi a chi li aveva investiti di recente. Del resto, l’ascesa per certi versi clamorosa aveva spinto un po’ tutti ad investire in Bitcoin e altre criptovalute come Ethereum e compagnia. Sta di fatto che nelle ultime 24 ore, Bitcoin è sceso sotto i 10.000 dollari, facendo segnare il nuovo record negativo con un -22,7% rispetto al giorno precedente. Se si considerano gli ultimi 30 giorni, la cripto moneta per eccellenza ha perso il 49,5%: il 17 dicembre era scambiato infatti a circa 20.000 dollari.

Se la passano male anche Bitcoin Cash, che il 17 gennaio ha perso il 31% ed è scambiato a 1.400 dollari, ma anche Ethereum che perde il 30%, Litecoin -29%. Perfino Ripple, la criptovaluta che ha fatto guadagnare di più i suoi possessori nel 2017, perde il 31%. Non è un caso, dunque, se la Commissione Europea si è affrettata a lanciare l’allarme sui “chiari rischi” legati a Bitcoin e alle altre criptomonete sia per investitori sia per consumatori. “Le monete virtuali non sono monete reali. Non sono garantite da paesi” e “il valore è determinato solo da domanda e offerta”, ricorda Vanessa Mock, una portavoce della Commissione.

Corea del Sud e Cina contro Bitcoin

Ma come si spiega questo crollo di Bitcoin e delle criptovalute in genere? Il crollo è cominciato martedì 16 gennaio dopo che l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha riferito che il ministro delle Finanze, Kim Dong-yeon, avrebbe rivelato ad una radio locale che il governo avrebbe pronte misure per “reprimere la mania degli investimenti in criptovaluta”, poiché ritenuta pericolosa per i risparmiatori. Una notizia che ha fatto intimorire gli investitori con tutte le conseguenze del caso, visto che la Corea del Sud è uno dei Paesi in cui è esplosa più di altri posti la cripto-mania.

Ma la Corea del Sud non è l’unico Paese che avversa le criptovalute. Anche la Cina, secondo quanto riferisce Reuters, vuole vietare il trading centralizzato di Bitcoin e i suoi fratelli. L’iniziativa sarebbe del vice Governatore della banca centrale cinese, Pan Gongsheng, che vorrebbe spingersi oltre dopo aver già vietato il trading delle piattaforme di scambio (anche se le operazioni proseguono tramite canali alternativi).

Mostra il sedere a Google Car: è su Street View

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google car street view

Padova – Ragazzo di abbassa i pantaloni e mostra il sedere alla Google Car finendo sulle mappe di Street View. In questi anni abbiamo imparato che tra le mappe di Google possano finire immagini ai limiti della realtà. A tanti è capitato di incrociare la Google Car, ossia la vettura tramite la quale il motore di ricerca cattura le immagini che poi finiscono sui propri servizi online come Google Maps. Molti hanno un approccio di indifferenza nei confronti del mezzo di Big G, ma altri possono avere delle manie di protagonismo, come è avvenuto ad un ragazzo padovano che ha deciso di mostrare il lato b ed ora è finito nella versione Street View delle mappe di Google.

La foto è stata scattata a settembre e pubblicata sulle mappe pochi giorni fa, diventando virale nel giro di poche ore. Probabilmente il ragazzo protagonista della bravata pensava che qualche filtro di Google avrebbe eliminato l’immagine “incriminata”, ma invece è finita online esattamente come tutte le altre scattate dalla vettura quel giorno. Non è la prima volta che scatti imbarazzanti vengono pubblicati senza alcun filtro tra le mappe di Google, ragion per cui ci si chiede se non sia il caso di attivare un filtro. Comunque sia, il servizio è a disposizione degli utenti e in caso di segnalazioni è pronta ad eliminare “a posteriori” immagini scomode o che violino la privacy.

Play Store Google: eliminate 60 app con annunci pornografici

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play store google

Google costretta ad eliminare dal proprio Play Store 60 app per dispositivi Android. L’azienda di Mountain View, infatti, ha riscontrato che questi applicativi, ad un primo sguardo innocui, veicolavano in realtà un pericoloso malware. A rivelarlo è stata la stessa Big G, che ha ricevuto una segnalazione da parte della società Check Point, che opera nel campo della sicurezza informatica. Il malware si nasconde all’interno di app e giochi prevalentemente per bambini e mostra annunci pubblicitari con nudi e contenuti pornografici. AdultSwine, questo il nome del malware, è temuto comunque per altri motivi, non solo per le pubblicità erotiche.

Tra le altre cose, infatti, il codice malevolo visualizza sui telefonini finti avvisi di sicurezza con l’obiettivo di costringere gli utenti ad installare altrettanto farlocchi client antivirus, che altro non sono che altri malware ben camuffati. Inoltre, AdultSwine può mostrare pubblicità di finti concorsi, convincendo ignari utenti a fornire il proprio numero di telefono per un colloquio che mai avverrà. Il numero, invece, viene utilizzato per la registrazione a servizi a pagamento.

AdultSwine: occhio a cosa si scarica dal Play Store Google

Oltre ad esporre piccoli utilizzatori di smartphone e tablet alla visione di contenuti per adulti, dunque, il malware AdultSwine può rappresentare un danno economico anche per i grandi, costretti poi a pagare tramite versamenti al proprio operatore gli abbonamenti di servizi non richiesti. Per non cadere in questo tranello, per prima cosa vi consigliamo di verificare che sul vostro telefonino non ci sia una delle 60 app pericolose, il cui elenco è presente sul sito di Check Point. Inoltre, è sempre opportuno prestare molta attenzione alle app che si installano. Il numero di download non è sempre indice di sicurezza: alcune delle app infette da AdultSwine, infatti, erano state scaricare milioni di volte.

Hokuto ga Gotoku: il nuovo gioco di Ken Il Guerriero [VIDEO]

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Hokuto ga Gotoku

Hokuto Ga Gotoku, il nuovo gioco di Ken Il Guerriero sbarcherà su PlayStation 4 in Giappone a partire da mese di marzo. Intanto, Sega ha pubblicato un filmato molto lungo e tratto da un recente livestream organizzato dalla stessa game house. Il video dura un’ora e mezza circa e mostra chiaramente alcune meccaniche di gioco e il sistema di combattimento del nuovo titolo ispirato alle vicende di Ken Il Guerriero della scuola di Hokuto. I protagonisti della clip sono, manco a dirlo, Ken, Bat e Shin. Ad oggi, l’uscita del gioco è prevista solo in Giappone su PlayStation 4 e non si possono fare previsioni in merito al rilascio in altri Paesi.

Hokuto Ga Gotoku: il nuovo gioco

Hokuto Ga Gotoku è un gioco di azione ispirato alle vicende del cartone animato di Ken Il Guerriero. La storia è comunque originale ed è mixata ad alcuni mini giochi che hanno l’obiettivo di rendere meno monotono il videogame. Il gameplay ricorda quello della serie di Yakuza, ovviamente riadattato ai nuovi comparti tecnologici.

Le vicende si svolgono prevalentemente a Eden, la “Città dei Miracoli”, dove il protagonista incontrerà personaggi già noti e altri creati appositamente per questo videogame.

Facebook cambia ancora il news feed: meno post delle pagine, più di amici e parenti

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facebook news feed

Facebook dà una rinnovata importante al proprio News Feed: si tratta della modifica più consistente negli ultimi anni e molto probabilmente non piacerà agli editori che puntano sulle pagine per portare traffico ai propri siti. “Sentiamo la responsabilità di assicurarci che i nostri servizi non siano solo divertenti da usare, ma che siano anche una cosa buona per il benessere delle persone”, ha detto Mark Zuckerberg presentando la novità. Sembra proprio che il social network di Palo Alto abbia deciso di dare una spinta verso la felicità dei 2 miliardi di utenti che lo popolano, anche se qualcuno sostiene che tramite questo cambiamento Facebook conoscerà molte più cose di ciascuno di noi.

Facebook scontenta gli editori

Come cambia il News Feed? I post di parenti e amici saranno privilegiati rispetto a quelli delle pagine: foto e video di chi ci sta vicino, dunque, saranno le cose messe in bella mostra nel flusso di notizie, mentre le pubblicazioni delle Fan Page avranno meno spazio, a meno che non si tratta di post con molti like, condivisioni e commenti. Una sorta di compromesso rispetto agli ultimi esperimenti: verso la fine del 2017, infatti, Facebook aveva adottato per un po’ di tempo un nuovo algoritmo che riduceva di tanto la reach delle pagine, causando una vera e propria insurrezione degli editori.

Il Game Boy torna in estate e in versione Ultra

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Ultra Game Boy

Dopo gli esperimenti effettuati con NES e SNES Classic Edition, c’è chi sostiene che Nintendo stia pensando di far rinascere anche il Game Boy, ma intanto c’è chi lo ha già fatto davvero. Stiamo parlando dell’azienda Hyperkin, che ha presentato al CES di Las Vegas una versione rinnovata della console portatile giapponese chiamata Ultra Game Boy.

Si tratta di un’edizione particolare, realizzata con un corpo in alluminio e uno schermo LCD con luminosità regolabile. Il nuovo Ultra Game Boy ha una batteria integrata e ricaricabile che garantisce un’autonomia di 6 ore in utilizzo. Non manca una porta USB-C per la ricarica, altoparlanti stereo e uscite audio.

Secondo le prime previsioni, Hyperkin dovrebbe cominciare a distribuire la console a partire dall’estate 2018 ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 dollari. Attenzione, però, perché a differenza di altre retro-console, non avrà giochi già integrati, ma sarà compatibile con tutte le cartucce originali Game Boy, probabilmente anche di quelle realizzate per la versione Color.

Lenovo Miix 630: il tablet con autonomia di 20 ore

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Lenovo Miix 630

Al CES di Las Vegas, Lenovo ha svelato il Miix 630, un tablet con tastiera staccabile e pennino in grado di garantire un’autonomia di 20 ore. Si tratta di un dispositivo che ricorda molto i Surface di Microsoft, ma dai quali si distingue per la scelta di un processore che solitamente viene montato sugli smartphone. Stiamo parlando dello Snapdragon 835, un chip che inserito all’interno di un computer con sistema operativo Windows è in grado di garantire al contempo leggerezza e autonomia della batteria superiori.

Con tastiera agganciata, il Lenovo Miix 360 ha uno spessore di 15,6 millimetri, mentre il peso è di 1,33 chilogrammi. Presente il sistema di riconoscimento facciale per l’autenticazione e l’assistente virtuale Cortana di Microsoft. Tra le altre caratteristiche tecniche, come riferisce ‘Ansa’, 4 oppure 8 GB di Ram e tagli di memoria da 64, 128 o 256 GB, 4 o 8 GB di Ram. Due le fotocamere presenti: quella frontale è da 5 Megapixel, mentre quella posteriore è da 13 Megapixel. Lenovo Miix 630 sarà in commercio con un prezzo di partenza di 800 dollari.

WhatsApp a pagamento dal 13 gennaio? E’ una bufala

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whatsapp bufala pagamento

In questi giorni gli utenti di WhatsApp stanno ricevendo un messaggio con il seguente incipit: “Avviso importante a tutti gli utenti di WhatsApp”. La prima apparizione di questo testo è datata 6 gennaio e sta inevitabilmente approfittando dell’ingenuità delle persone per propagarsi di smartphone in smartphone alla velocità della luce. Sono già milioni e milioni gli utenti che lo hanno ricevuto: “da sabato mattina 13 gennaio 2018 WhatsApp diventerà a pagamento”, prosegue il messaggio, che si conclude con un invito a condividere per evitare appunto il pagamento. “Se hai almeno 20 contatti manda questo messaggio a loro. Così risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu e resterà gratuito”.

Del messaggio se ne stanno propagando anche diverse varianti, che citano fantomatici servizi di telegiornali, che in realtà non ci sono mai stati. Una forma già utilizzata più volte e che nonostante le campagne di sensibilizzazione, continua a trovare terreno fertile. WhatsApp, infatti, è e rimarrà gratuito: nessuna conferenza stampa è stata indetta per annunciare la notizia del pagamento, nessun presidente dell’azienda si è mai espresso pubblicamente in questo senso.

Insomma, c’è più di un elemento che non ci dovrebbe far cascare nell’ennesima bufala su WhatsApp, a distanza di una settimana il messaggio continua a circolare. In questi casi, il consiglio che vi diamo è quello di verificare subito tramite il sito ufficiale dell’app o i suoi profili social, su Facebook e Twitter. Se nemmeno lì è pubblicata una notizia così importante come può essere il pagamento di un abbonamento, potete tranquillamente cestinare il messaggio ricevuto, senza propagarlo ulteriormente.

Samsung Galaxy S9: i tagli di memoria, versione con storage super?

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samsung galaxy s9

Samsung Galaxy S9 e S9+ arriveranno presto sul mercato, ma intanto rumors e indiscrezioni sulle caratteristiche si susseguono senza sosta. La presentazione dovrebbe avvenire a febbraio, nel corso del prossimo Mobile World Congress di Barcellona, mentre la commercializzazione dovrebbe prendere il via da marzo. Dopo foto, video veri o presunti, specifiche tecniche ancora da definire nei dettagli, ecco giungere nuove indiscrezioni relativamente alla memoria del nuovo top di gamma sudcoreano.

Secondo quanto riferisce ‘Hardware Upgrade’, infatti, i modelli del nuovo Samsung Galaxy S9 non si differenzieranno solo per la fotocamera, ma anche per lo spazio di archiviazione. Il modello base dello smartphone dovrebbe disporre di 4 GB di RAM, mentre la memoria sarà di 64 o 128 GB, espansibili in entrambi i casi tramite MicroSD. Il Galaxy S9+, invece, dovrebbe disporre di 6 GB di Ram, spazio di archiviazione da 64 GB o da 128 GB a seconda del mercato di riferimento. Non è esclusa una versione con memoria da ben 512 GB, il massimo raggiungibile da uno smartphone.

A parte i nuovi processori Qualcomm o Exynos e le fotocamere, in definitiva, i nuovi Samsung Galaxy S9 e S9+ saranno in commercio con scelte conservative in merito all’aspetto estetico, mantenendo vetro e alluminio.

Samsung Galaxy X: il brevetto dello smartphone pieghevole

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samsung galaxy X pieghevole

Il nuovo Samsung Galaxy X potrebbe avere un display pieghevole sensibile alla pressione, tramite l’utilizzo di una tecnologia simile a quella implementata da Apple nelle ultime generazioni di iPhone (3D Touch). È quanto emerge da un brevetto depositato dall’azienda sudcoreana presso la WIPO (World Intellectual Property Organization). Samsung sta lavorando da molto tempo a dispositivi pieghevoli, che potrebbero partire appunto con il Galaxy X. Tra l’altro, non sarebbe la prima volta che il 3D Touch si affaccia su dispositivi non di proprietà di Cupertino, anche se almeno fino ad oggi i dispositivi con sistema operativo Android non hanno sfondato in questo settore.

I modelli di smartphone che lo utilizzano attualmente sono pochi, mentre lato software Google ha lanciato i Launcher Shortcut con Android Oreo, attivabili anche senza display sensibile alla pressione, tenendo premuta per qualche istante l’icona di un’app. Nemmeno i Google Pixel, che ne erano indiziati, hanno mai implementato il 3D Touch. La tendenza potrebbe essere invertita proprio con il Galaxy X, ma le meccaniche di interazione con i display flessibili sono ancora da esplorare. Qualche esempio concreto potrebbe sbarcare finalmente nel corso del 2018, ma l’impressione è che per un uso massivo dei display pieghevoli passeranno ancora diversi anni.

Microsoft: addio a Kinect e al suo adattatore

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microsoft kinect

Microsoft chiude definitivamente l’esperienza del Kinect, il sensore di movimento della casa di Redmond. Già ad ottobre l’azienda aveva annunciato lo stop alla produzione, ma i possessori delle console più recenti, come Xbox One S e Xbox One X, così come quelli di un computer con Windows 10, hanno potuto utilizzarlo ancora grazie ad un adattatore.

Ebbene, ora Microsoft ha annunciato anche lo stop alla produzione dell’adattatore, una decisione che pone sostanzialmente fine al progetto. Di fatto, dunque, a meno che non si possegga ancora un adattatore o riesca a recuperarne uno usato tramite qualche canale online, non si potrà più usare un Kinect con Xbox One S, X e Pc.

Addio Kinect: l’annuncio di Microsoft

“Dopo un’attenta valutazione – riferisce un portavoce Microsoft – , abbiamo deciso di interrompere la produzione dell’Xbox Kinect Adapter per concentrare l’attenzione sul lancio di nuovi accessori gaming per Xbox One e Windows 10 particolarmente richiesti dagli utenti”. Lo stop, lo precisiamo, riguarda la produzione dell’hardware, mentre il supporto software rimane per chi ha già il dispositivo.

WhatsApp: in arrivo le note video

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whatsapp note video

Importanti novità per il 2018 da WhatsApp: in arrivo le note video, che si affiancheranno a quelle vocali. WhatsApp è uno dei software di messaggistica più diffusi a livello mondiale e dà costantemente battaglia alla concorrenza tramite nuove funzioni. Per ampliare la gamma dei servizi offerti agli utenti, secondo le ultime indiscrezioni, stanno per arrivare nuove funzionalità mutuate dal concorrente Telegram. Di recente è stata introdotta la possibilità di registrare messaggi vocali senza dover tenere premuta l’icona del microfono, ma a quanto pare le novità di WhatsApp non sono ancora terminate. Sono già in atto, infatti, le prime mosse del 2018: presto dovrebbe essere modificata la funzione “gruppi chat”, che dovrebbe diventare ancora più simile alle chat di Facebook Messenger, altra applicazione facente parte del gruppo del social network.

La novità più interessante, però, dovrebbe essere quella delle note video, funzione che dovrebbe essere promossa in versione beta e all’interno di un numero ristretto di utenti. Si tratta della possibilità, offerta già da Telegram, di inviare brevi video tra utenti così come si inviano sostanzialmente le note vocali. Se la fase di testa darà buoni esiti, le note video potrebbero essere introdotte in WhatsApp entro la fine del mese di gennaio tramite update dell’app.

WhatsApp: quanto peseranno le note video?

La controindicazione può essere rappresentata dalla “pesantezza” dei video: se le note vocali, infatti, difficilmente arrivano ad intasare la memoria degli smartphone, per i filmati le cose potrebbero essere assai diverse. Molti dispositivi, infatti, registrano video in 4K che occupano molto spazio e la condivisione di un alto numero di queste clip potrebbe riempire facilmente la memoria di chi li riceve. Il team di sviluppatori di WhatsApp è al lavoro per trovare una soluzione: probabilmente le note video saranno convertite in un formato più leggero, ma questo rallenterebbe la velocità di invio e ricezione delle note.

WhatsApp: gli smartphone su cui non funzionerà più dal 31 dicembre

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whatsapp smartphone

WhatsApp smetterà di funzionare a partire dal 31 dicembre 2017 su alcuni smartphone. L’annuncio è stato dato dalla stessa società che sta dietro alla più nota app di messaggistica e che fa parte del gruppo Facebook. La notizia era stata anticipata da mesi, ma con l’ultima nota ufficiale, WhatsApp ha fornito ulteriori specifiche, affermando di voler guardare ad altre forme di iOS e Android.

“Una decisione non facile ma quella giusta – si legge ancora – , perché permetterà alle persone di tenersi meglio in contatto con amici, parenti e persone care. Se utilizzate uno dei dispositivi mobili interessati, consigliamo di aggiornare Android, iPhone, o Windows Phone prima della fine del 2017 per continuare ad usarlo”.

Di seguito, trovate la lista dei dispositivi non più supportati dall’app di messaggistica, che non fornirà ulteriori update perché non sarebbe in grado di garantire la sicurezza degli utenti.

WhatsApp non funzionerà più su:

Nokia Symbian S60, dopo il 30 giugno 2017

BlackBerry OS e BlackBerry 10, dopo il 31 dicembre 2017

Windows Phone 8.0 e versioni precedenti, dopo il 31 dicembre 2017

Nokia S40, dopo il 31 dicembre 2018

Android 2.3.7 e precedenti, dopo l’1 febbraio 2020

Galaxy S9 e S9 Plus in vendita da marzo 2018

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galaxy s9 s9 plus

Samsung Galaxy S9 e S9 Plus saranno presentati il prossimo 25 febbraio: la notizia è stata confermata dai media coreani. I nuovi smartphone top di gamma Samsung, dunque, saranno mostrati al mondo intero durante un evento ad hoc in programma al Mobile World Congress di Barcellona, mentre la commercializzazione dovrebbe partire nella prima settimana di marzo.

Contestualmente alle notizie relative alle date di presentazione e commercializzazione, giungono conferme sulla dotazione tecnica di Galaxy S9 e S9+: al loro interno, infatti, ci sarà una scheda madre meno ingombrante con circuiti stampati con tecnologia SLP (Substrate Like PCB). Si tratta della stessa soluzione adottata da iPhone X che consentirà di recuperare spazio da lasciare invece ad una batteria più capiente.

Samsung Galaxy S9 e S9 Plus: caratteristiche tecniche

Quanto al comparto multimediale, Samsung Galaxy S9 ospiterà una fotocamera tradizionale nella parte posteriore, mentre Galaxy S9+ avrà un doppio sensore Samsung con profilo sottile, in modo tale da consentire al dispositivo di avere un design maggiormente lineare e senza sporgenze. Nella parte frontale, invece, ci troverà il sensore per il riconoscimento dell’iride, mentre il lettore di impronte sarà posto sul retro. In Galaxy S9, il sensore per la scansione dell’iride sarà incluso nella fotocamera, mentre in S9+ sarà posto in un alloggiamento apposito.

Rispetto a Galaxy S8 e S8+, Samsung avrebbe deciso dunque di anticipare la commercializzazione dei nuoi smartphone di punta, ma ricordiamo che si tratta di notizie riportate dai media coreani e che necessitano ancora di conferma ufficiale.

Pokémon Switch: le ultime novità sul gioco

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pokemon switch

Pokémon Switch: dalla Cina giungono nuove voci sul videogame che sbarcherà sulla nuova console Nintendo. Che su Nintendo Switch sarebbe arrivato un nuovo gioco legato al brand dei Pokémon era già stato confermato nel corso dell’E3 2017, nel mese di giugno. Le novità di queste ore sono rappresentate dal fatto che la localizzazione dello script in cinese è stata completata e sono state incluse anche le Mosse Z, ossia quelle attivabili utilizzando i controlli di movimento dei Joy-Con.

Niente da fare, invece, per le Mega Evoluzioni, mentre la storia principale si baserà sul conflitto fra tradizione e innovazione. L’ambientazione sarà in una regione non meglio precisata al momento, ma ispirata all’Italia o alla Spagna. A meno di sorprese, il nuovo Pokémon per Nintendo Switch sarà disponibile entro la fine del 2018 o al massimo ad inizio 2019.

Pokémon Swtich: altri rumors

Secondo quanto riferisce ancora la fonte cinese, il nuovo battle system sarà semplificato rispetto al passato e sarà più vicino a quello di Digimon World e Pokkén Tournament. Secondo altre indiscrezioni, inoltre, Pokémon Switch utilizzerà il motore grafico Unreal Engine 4.

Xmas Giftie: Samsung ti porta a Bora Bora

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Samsung xmas giftie

Si chiama Samsung Xmas Giftie ed è l’ultima iniziativa in ordine di tempo da parte del colosso sudcoreano dell’informatica. Fino al 24 dicembre, infatti, c’è la possibilità di aggiudicarsi ricchi premi partecipando alle iniziative proposte tramite l’app Samsung Members. I giochi e le attività portate a completamento, tra le altre cose, daranno la possibilità di accumulare i cosiddetti Giftie Points per scalare la classifica generale e aggiudicarsi il premio finale, ossia un viaggio all inclusive per due persone a Bora Bora.

Per partecipare, ovviamente, chi ne è ancora sprovvisto dovrà scaricare l’app Samsung Members da Google Play Store, oppure aggiornare quella già presente sul proprio dispositivo. Fatto ciò, basterà iscriversi a Xmas Giftie e scegliere poi di giorno in giorno attività e giochi proposti per guadagnare i punti e i premi messi in palio. Tra le proposte vi sono i Xmas Quiz, un calendario dell’Avvento tramite il quale è possibile aprire una finestrella al giorno e scoprire se si è vincitori di un premio a sorpresa, ma c’è anche un Xmas Shopper, ossia il supporto di un esperto per effettuare il regalo perfetto per Natale.

Simpatico il passatempo “Struzzo Volante”: si tratta di un mini gioco nel quale si vestono appunto i panni dello struzzo protagonista di uno spot Samsung e aiutarlo a raggiungere il traguardo rappresentato dalla casetta blu. Ovviamente, il percorso è disseminato di ostacoli e distrazioni, come palle di neve, cannoni sparaneve e aeroplani. Il concorso è attivo anche tramite i social network: anche su Facebook infatti sono presenti missioni giornaliere tramite le quali guadagnare punti validi ai fini del premio finale.

Samsung Xmas Giftie: tanti e ricchi premi

Oltre al viaggio per due persone a Bora Bora, Samsung ha messo in palio altri ricchi premi come TV QLED, Soundbar Flat, smartphone Galaxy S8 e Galaxy Note 8, o weekend in montagna per due persone in arcinote località italiane.

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Amazon e Google fanno pace: Prime Video torna su Android TV

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prime video android tv

Amazon e Google sembrano aver fatto finalmente pace. Dopo la tensione tra i due colossi americani, Amazon ha pubblicato sul Play Store la prima versione di Prime Video compatibile con Android TV. Tempo fa, l’azienda di Mountain View ha disattivato YouTube su alcuni prodotti col marcio del noto eCommerce, tra cui la nuova Fire TV Stick. Si è trattato di una sorta di ripicca poiché Amazon aveva a sua volte rimosso dal suo negozio la Google Chromecast.

Le cose ora sembrano andare meglio tra le due società, proprio per via della decisione di Amazon di rendere disponibile su Android TV una apposita versione di Prime Video. Non è la prima volta, però, che ciò accade, poiché in passato Prime Video è già stato disponibile su alcune Android TV come la NVIDIA SHIELD TV, anche se era parte del firmware di SHIELD. La novità assoluta è rappresentata dal fatto che per la prima volta l’app di Amazon finisce sul Play Store per dispositivi Android.

Google ricambia il favore ad Amazon?

Qualcuno segnala qualche bug, a conferma che probabilmente l’app non è ancora pronta per il grande pubblico, ma necessità di un periodo di rodaggio, ma sta di fatto che si tratta di un importante passo avanti nei rapporti tra le due aziende. Il prossimo passo, dunque, potrebbe essere la marcia indietro di Google relativamente a YouTube sui dispositivi Amazon Fire Stick.

Come giocare a Star Wars – The Last Jedi: Porg Invasion su Facebook Messenger

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Star Wars the last jedi facebook messenger

Su Facebook Messenger è sbarcato un nuovo gioco: si tratta di Star Wars – The Last Jedi: Porg Invasion. Il videogame è ispirato proprio dai Porg presenti nel film Star Wars – Episode VIII: Gli Ultimi Jedi. Al cinema la pellicola sta ottenendo un grande successo, anche in Italia, ed era inevitabile che la saga di Guerre Stellari avviasse una campagna massiccia tramite ogni tipo di canale.

Il minigioco apparso su Facebook Messenger ha così il duplice obiettivo di offrire un passatempo agli utenti, ma al contempo di fidelizzare ulteriormente con il brand. In pratica, una volta avviata la partita, ci si ritroverà a bordo del Millenium Falcon con lo scopo di aiutare BB-8 e Chewbecca a scansare i Porg mentre si sta pilotando l’astronave. Cliccando su BB-8 e rilasciando il mouse con un classico drag&drop sarà possibile acchiappare i porg che saltano fuori da ogni dove.

Star Wars – The Last Jedi: Porg Invasion: bonus e potenziamenti

Inoltre, si deve indicare anche a Chewbecca dove riparare il Millennium Falcon, senza dimenticare di raccogliere bonus e potenziamenti che appaiono durante le partite. I potenziamenti, serviranno proprio per riparare l’astronave quando la stessa andrà in avaria. Star Wars – The Last Jedi: Porg Invasion è disponibile gratuitamente su Facebook Messenger e consente anche di sfidare gli amici in multiplayer.

Facebook: addio ai post che invitano a mettere “Mi Piace” e “Condividi”

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facebook post

Facebook annuncia una nuova stretta contro chi utilizza il social network in maniera furbesca per acchiappare click facili. Dopo aver preso di mira le fake news, dunque, Mark Zuckerberg ha deciso di rendere Facebook un posto migliore dichiarando guerra a quei post che chiedono direttamente di mettere Mi Piace, condividere o che invitano ad effettuare una scelta su proposta multipla. Chi usa questi metodi, dunque, sarà sempre meno visibile nel newsfeed e di conseguenza sulle bacheche degli amici.

Si tratta del secondo step contro il clickbaiting, ossia quella pratica adottata anche da testate giornalistiche che hanno lo scopo di ottenere maggiore engagement e diffusione del proprio brand. Dopo aver già bloccato i titoli “urlati”, Facebook annuncia tramite un post sul proprio blog ufficiale che la tattica dell’”engagement bait” sarà punita severamente tramite l’inserimento dei post tra quelli meno visibili in assoluto. Tra le frasi che saranno messe al bando, ci sono quelle molto utilizzate da fanpage che vogliono fare click facili: “tagga un amico”, “condividi se sei indignato”, “scrivi ‘sì’ nei commenti se ti piace”, o ancora “condividi per partecipare all’estrazione di un premio”.

Facebook sarà più vivibile

Gli utenti, riferisce Facebook, spesso segnalano questi contenuti perché non rendono il social network un posto vivibile, anzi spesso lo insozzano di spam e contenuti di scarsa qualità. Il nuovo algoritmo è stato realizzato dopo aver analizzato centinaia di migliaia di post segnalati e sarà in grado invece di riconoscere, almeno così promette Facebook, gli inviti a partecipare ad una causa autentica. Le pagine che invece continueranno ad utilizzare pratiche scorrette, saranno stangate, diventeranno meno visibili e i rispettivi gestori potrebbero ritrovarsi con centinaia di migliaia di fan completamente inutili.

Apple Watch salva la vita ad un 50enne: infarto scongiurato

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apple watch infarto

Apple Watch può salvarti letteralmente la vita. Ne s a qualcosa Scott Killian, cinquantenne che ha raccontato la propria esperienza alla redazione di ‘9to5mac’. L’uomo si era sottoposto di recente a controlli medici che avevano escluso qualunque malfunzionamento al cuore, eppure, nel bel mezzo di una notte, è stato svegliato dalla vibrazione del suo Apple Watch. Grazie all’app HeartWatch, il dispositivo indossabile lo ha avvisato di un battito cardiaco troppo elevato in una condizione di riposo, ossia 121 battiti al minuto.

Allarmato dai dati indicatigli dal suo smartwatch, Scotti si è subito recato al pronto soccorso e in poco tempo i battiti sono tornati alla normalità, ma nuovi esami del sangue hanno evidenziato la presenza di un enzima elevato, un segnale di un attacco cardiaco in atto o passato. Tramite ulteriori test, poi, al signor Killian sono state diagnosticate quattro arterie bloccate, che hanno richiesto l’intervento tramite inserimento di quattro stent.

“Senza Apple Watch sarei morto nel sonno”

Grazie ad Apple Watch, dunque, il cinquantenne avvocato statunitense si è salvato la vita. “Se avessi continuato a dormire, probabilmente, non mi sarei più svegliato. Sarei morto nel sonno”, ha raccontato ai media nordamericani.

Nowave: nasce la startup italiana che produce occhiali anti luce blu, fondendo design e attenzione alla cura degli occhi

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nowave occhiali

Trascorrere molte ore davanti a uno schermo può provocare diversi problemi e i primi a pagarne le conseguenze sono i nostri occhi che possono ritrovarsi affaticati, stanchi e arrossati. Questo è dovuto alla luce blu, una luce emessa da tutti i dispositivi tecnologici e dalle lampadine a led, che oltre a essere la causa dell’arrossamento e dell’affaticamento della vista, può rappresentare anche “la miccia” che accende altre problematiche, tra cui mal di testa e insonnia (e nei casi più gravi può portare anche alla maculopatia, una patologia più seria).

Una startup italiana, che vede alla guida Gino Repetto (41 anni, con un’esperienza pluriennale nel settore farmaceutico ed ottico) e Mauro Piras (28 anni, esperto di marketing), ha preso consapevolezza di questa situazione e ha ideato una soluzione che si propone di risolvere queste complicazioni.

Si tratta dell’azienda nowave, che grazie agli occhiali che produce, si dimostra come una soluzione di design alle problematiche che derivano dall’esposizione prolungata alla luce blu: i loro occhiali Anti Luce Blu, UV (99%) e Anti riflesso HMC, infatti, bloccano le onde nocive donando immediato sollievo agli occhi.

“L’idea – racconta Mauro Piras co-founder di nowave, che vede 4 persone nel team – è nata per risolvere un problema quotidiano che riguarda la maggior parte dei professionisti di tutto il mondo: l’utilizzo prolungato di schermi a LED. Non solo, però: anche gli studenti, che sempre più preferiscono leggere e studiare sui dispositivi digitali, i gamers e, infine, anche gli amanti delle serie TV, possono essere ‘vittime’ dell’esposizione prolungata alla luce blu.

Analizzando il contesto ci siamo accorti che sul mercato mancava un prodotto che unisse qualità dei materiali con un design accattivante e molto ricercato: un prodotto utile, sicuro e anche piacevole esteticamente, capace di incontrare anche le esigenze di un pubblico attento alla cura del proprio look. Questa presa di coscienza ci ha portato alla creazione di nowave, la nostra creatura imprenditoriale, che è attiva da poco più di un anno.

I nostri occhiali, inoltre, hanno un costo finale irrisorio rispetto al prezzo di un’ottica tradizionale (parliamo di un costo medio pari a 60€) perché sfruttiamo la cosiddetta filiera corta, dato che non ci avvaliamo di magazzini, agenti, ottiche.

La nostra distribuzione, infatti, avviene solo online, attraverso il sito web e attraverso il canale Amazon, in tutta Europa. Non ci sono intermediari tra noi ed il cliente, né intermediari a monte tra la produzione e noi e questo ci consente di abbattere molti costi.”

L’importanza del design: “L’attenzione alla salute degli occhi e l’attenzione al design si uniscono nei nostri prodotti”

“Sul mercato – racconta Gino Repetto co-founder di nowave – esistevano già alcune soluzioni, ma i produttori si erano poco concentrati sul design degli occhiali e spesso questi accessori risultavano poco adatti ad essere indossati sul posto di lavoro o in altre situazioni meno formali: noi, invece, abbiamo scelto di coniugare utilità ed estetica e di dare vita a un prodotto che potesse rispondere anche all’esigenza di un pubblico attento all’estetica e non solo alla parte connessa all’utilità effettiva dell’accessorio.

Questa linea aziendale che abbiamo sviluppato – continua Gino – ci ha premiato, in quanto abbiamo oltre 10mila clienti. L’80% del fatturato proviene dal mercato italiano, il 15% da quello Europeo e il 5% da un mercato extra UE. Nel mese di Giugno 2017 abbiamo aperto anche il primo store monomarca a Genova.

Inoltre, per il 2018 abbiamo in programma di avviare la vendita anche degli occhiali graduati anti luce blu online e prevediamo la creazione di un nuovo network di distribuzione dei nostri prodotti attraverso le ottiche tradizionali ma sempre senza ulteriori intermediari e quindi senza incidere sui costi.”

 

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