Nanotecnologie: i nuovi rivestimenti in ceramica e i loro vantaggi

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sol gel

Le nanotecnologie hanno ormai invaso ogni ambito industriale. Non è un caso che da qualche tempo a questa parte si parli di Rivoluzione Industriale 4.0. Le nanotecnologie sono oggi applicate in diversi ambiti, tra i quali spicca quello relativo al trattamento delle superfici: anche i rivestimenti in ceramica Sol Gel sono realizzati in tal modo e con risultati di rilievo. Il sol gel, infatti, è un materiale realizzato tramite nanotecnologia, modificato per l’appunto nella sua nanostruttura allo scopo di ottenere prestazioni superiori rispetto ai materiali così come si presentano in natura.

Un rivestimento in Sol Gel, nello specifico, è un rivestimento ceramico a base di acqua esente dai fluoropolimeri PTFE e PFOA. Può essere applicato su alluminio e acciaio e i riporti conferiscono al materiale di destinazione una particolare resistenza ai raggi ultravioletti, oltre a qualsiasi grasso o solvente. E non è tutto, poiché il risultato è un materiale resistente all’abrasione e antibatterico. In quali casi è consigliabile dunque optare per un rivestimento ceramico Sol Gel?

Un rivestimento in ceramica Sol Gel è l’opzione numero uno quando si ha la necessità di ottenere un rivestimento che abbia al contempo durezza, antiaderenza, lavabilità e resistenza alle alte temperature. Per fare un esempio concreto, è consigliabile utilizzare un rivestimento di questo tipo quando si hanno componenti che dovranno entrare in contatto con vapori e temperature alte, che dovranno essere non molto rugosi e lavabili in maniera assai semplice. Non è un caso, dunque, che questo tipo di rivestimenti vengono definiti “intelligenti”.

Sol Gel: un po’ di storia

Il primo processo sol-gel è stato brevettato a Geffcken nel 1939 per una compagnia tedesca che si occupava della produzione di lastre di vetro per finestre. Negli anni ’50, invece, fu sviluppato un processo sol-gel per la produzione di polveri radioattive UO2 e ThO2 impiegate nei combustibili nucleari e utilizzando particelle difficilmente disperdibili nell’ambiente. È negli anni ’90, però, che la ricerca nel sol-gel ha raggiunto l’apice dello sviluppo, allorquando vi furono anche numerosi pubblicazioni sull’argomento. Oggi, l’industria moderna utilizza questo processo per ottenere diversi tipi di materiali funzionali per diversi scopi: polveri, fibre e rivestimenti ceramici, membrane inorganiche, aerogel, monoliti e quant’altro.