Surface Pro 4: sostituisce il vostro notebook e Microsoft torna cool

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I materiali ed il feeling

Abbiamo detto che con Surface Microsoft vuole creare una esperienza ed in particolare tornare ad essere cool, produttrice di dispositivi che non siano solo utili, fruibili ed innovativi ma che aiutino a creare e definire uno stile Microsoft. In questo senso, Surface è destinata a diventare una linea di prodotti top di gamma se consideriamo il nuovo Surface Book, che al contrario del Surface Pro 4 è un notebook che può diventare tablet, ed i rumors su un eventuale Surface Phone che dovrebbe guidare la riscossa dell’azienda di Redmond nel mondo degli smartphone.

La prima novità di Surface Pro 4 è rappresentata dai materiali e dalle dimensioni. Microsoft ha fatto un grande lavoro per riuscire ad inserire un vero e proprio notebook in pochi millimetri di spessore. Per riuscirci, mantenendo un peso molto basso, si sono adottate soluzioni hi-end sia dentro che fuori il dispositivo. Lo chassis di Surface Pro 4 è infatti in magnesio e rappresenta un unicum nel panorama dei device mobili tra i quali domina l’alluminio usato molto da Apple. Il magnesio è del 33% più leggero dell’alluminio e dissipa meglio il calore di quest’ultimo, contribuendo quindi a raffreddare il dispositivo e soprattutto a renderlo meno caldo all’esterno, una sensazione molto comune per chi ha dispositivi in alluminio. Il magnesio, inoltre, non presenta problemi di allergie che una piccola parte di utenti ha verso l’alluminio ed è strutturalmente più resistente. La necessità di un materiale più resistente è probabilmente legata anche alla presenza del kick-stand, la piccola aletta che può essere aperta per sostenere il Surface durante l’uso. Probabilmente l’alluminio sarebbe risultato troppo flessibile per questa appendice che però è una delle cose che caratterizza il Surface ed è molto apprezzata.

Questa scelta ha quindi molti vantaggi ma che impressione dà per chi deve maneggiarlo? È ovvio che le sensazioni sono molto personali ma io preferisco notevolmente il rivestimento di magnesio del Surface per due ragioni: in primis, è un metallo più “caldo”, più bello da toccare; la seconda ragione è che il grip che si ha sul dispositivo, rispetto ad un rivestimento in alluminio, è maggiore. Quest’ultimo infatti dà spesso la sensazione di essere “scivoloso” mentre lo chassis del Surface dà una sensazione di maggiore sicurezza. Il dispositivo inoltre non si scalda mai troppo, al punto da non poter essere tenuto in mano, anche quando si aziona la ventola interna a segnalare una maggiore intensità di utilizzo.

Da segnalare inoltre l’uso molto ampio di connessioni magnetiche che danno una maggiore sicurezza nel posizionare o collegare connettori o periferiche perché basta arrivare vicini alla posizione ed i contatti magnetici posizionano la periferica nel modo più preciso possibile. È una bella sensazione quella di poter quasi abbandonare la presa sulla periferica e lasciare il contatto magnetico completi il posizionamento, senza errori. Questo vale sia per la penna, inclusa nel Surface Pro 4, sia per il connettore di alimentazione e, soprattutto, per l’opzionale (ma necessaria) tastiera il cui click è sempre preciso e tutto il dispositivo dà così un senso di maggiore affidabilità e lo fa percepire come premium.

Dello spettacolare display parleremo invece più avanti ma possiamo anticipare che è costruito con un Gorilla glass di tipo 4.. Il kick-stand si piega fino a 150° consentendo al dispositivo di assumere molte posizioni diverse e di adattarsi al tipo di uso che se ne vuole fare.

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Per finire, un accenno alla rumorosità del dispositivo. Le versioni con Intel Core m3 non hanno una ventola interna ma solo un sistema passivo per dissipare il calore e quindi non emettono alcun rumore. Per quelli dotati di Intel Core i5 o i7, Microsoft invece ha previsto un doppio sistema per dissipare il calore: un sistema passivo con un circuito di rame che viene usato fino ad una certa temperatura, superata la quale entra invece in funzione una ventola che dissipa il calore attraverso le feritoie che sono presenti ai lati del dispositivo. Lo chassis in magnesio, come detto, aiuta a raffreddare l’unità evitando che diventi bollente e quindi non più maneggiabile.

Per quella che è la mia esperienza, nell’uso normale capita poco spesso che la ventola si accenda, soprattutto alla massima velocità. Ovviamente se la CPU deve lavorare e supera circa l’80% della velocità massima, la ventola inizia a fare il suo lavoro. Il rumore a me non dà fastidio ma rispetto le persone a cui non piace, soprattutto di notte. Non considero rumorosa l’unità ma la cosa è soggettiva. Su Internet circola un tweak che può essere usato per bloccare la velocità massima della CPU attorno all’80% di quella teorica, impedendo quindi che la ventola entri in funzione. Questo ovviamente però limita le prestazioni del processore. Personalmente, preferisco il rumore della ventola che non è particolarmente alto e, in stanze normalmente rumorose come quelle di un ufficio, tendo a non sentire ma come si dice in questi casi “your mileage might vary”.