Surface Pro 4: sostituisce il vostro notebook e Microsoft torna cool
di Redazione
01/09/2016
Da molti anni uso prevalentemente dei notebook a causa di esigenze di lavoro che rendono più pratico avere sempre con me i dati più importanti, al punto che a volte è necessario avere dietro il portatile anche in vacanza. Ma questa non è la triste storia della mia vita ma una recensione per TStyle, per cui andiamo avanti. Di recente si è presentata la ciclica necessità di cambiare macchina ed ho iniziato a chiedermi se fosse possibile usare una soluzione diversa, più pratica del solito portatile che avrebbe macinato chilometri su chilometri e che comunque è abbastanza scomodo da gestire per le sue dimensioni e per gli accessori da portare dietro. L’alternativa poteva essere pensare ad un tablet, rigorosamente con Windows 10, ma i tablet sono abbastanza limitati nelle funzionalità e nelle prestazioni ed invece io ho bisogno di una macchina che possa garantire delle performance adeguate quando servono. Se si parlasse di posta elettronica, browser, Word e Excel, penso che un bel tablet ormai sia una alternativa praticabile ma io ho bisogno di prestazioni più elevate per motivi di sviluppo, per l’uso di macchine virtuali ed altri workload particolari che non rientrano nei casi di utilizzo dei tablet. Ho iniziato quindi a chiedermi se l’uso di un dispositivo 2-in-1 (o ibrido) potesse essere una alternativa valida ed ho subito pensato alla possibilità di usare IL 2-in-1 per antonomasia e cioè il Surface di Microsoft che ha inventato letteralmente la categoria di dispositivi, con un ottimo seguito di pubblico se consideriamo che ne vende per circa 4 miliardo di dollari l’anno, con una crescita annua del 9%. L’idea è quindi quella di usare un dispositivo che:
- possa essere portato dietro con la praticità di un tablet;
- abbia una dotazione di RAM e CPU sufficienti per carichi di lavoro elevati;
- abbia una risoluzione dello schermo superiore alla media;
- abbia sufficiente spazio di storage interno;
- possa essere usato come un PC tradizionale quando si è in ufficio o a casa.
Contestualizzare questa recensione
Prima di procedere è necessario fare qualche premessa per contestualizzare questa recensione. Surface non è assolutamente una macchina economica ma nell’ottica di Microsoft è un dispositivo che deve rappresentare il paradigma dell’esperienza Windows 10 e quindi l’eccellenza. Quando Microsoft ha iniziato a produrre Surface e lo ha posizionato in una fascia di prezzo piuttosto alta, c’era molto scetticismo sulle reali potenzialità del segmento ma, forte di un sistema operativo che poteva far girare sia tablet che PC, ha costantemente migliorato il prodotto fino a creare un settore di business nuovo e costringere molti produttori (non ultima Apple) ad inseguire. Con Surface Microsoft vuole quindi definire il meglio dell’esperienza di computing in ambito Windows e per farlo non ha accettato compromessi sia nell’architettura che nei materiali. Stiamo quindi recensendo un prodotto non budget e di questo bisogna tenere conto. Del resto Surface Pro 4, come dice il nome, è pensato per un uso principalmente lavorativo e professionale ma la gamma è piuttosto vasta, includendo un entry level basato su un Intel Core m3 ma con configurazioni via via più potenti che usano poi Intel Core i5 e Core i7 e tutti i dispositivi hanno un quantitativo configurabile sia di RAM che di spazio di memorizzazione. C’è quindi di che scegliere ed è possibile trovare una unità adatta alle proprie esigenze. In particolare, l’unità che stiamo recensendo è quasi un top di gamma ed è dotata di un Intel Core i7-6650U capace di arrivare fino a 3.4GHz, 16GB di RAM, 512GB di spazio di storage SSD ed una scheda Intel Iris 540. L’uso di questa configurazione e del Core i7 certamente penalizza un po' la durata della batteria, una cosa di cui tenere conto, mentre probabilmente le configurazioni con Core i5 sono le migliori per massimizzare la durata della carica. Ci sono molte recensioni che parlano del Surface ma spesso sono abbastanza schematiche: vi dicono quanto sia veloce la CPU, quanto la scheda grafica, quanto duri la batteria se volete vedere dei film e così via. Capisco che ormai sia abbastanza standard procedere in questo modo ma soprattutto nel caso di macchine come il Surface io sono più interessato a capire anche i dettagli e le sensazioni del dispositivo, più che i freddi numeri. Inoltre, la recensione prende in considerazione anche le novità disponibili con l’Anniversary Update di Windows 10.
I materiali ed il feeling
Abbiamo detto che con Surface Microsoft vuole creare una esperienza ed in particolare tornare ad essere cool, produttrice di dispositivi che non siano solo utili, fruibili ed innovativi ma che aiutino a creare e definire uno stile Microsoft. In questo senso, Surface è destinata a diventare una linea di prodotti top di gamma se consideriamo il nuovo Surface Book, che al contrario del Surface Pro 4 è un notebook che può diventare tablet, ed i rumors su un eventuale Surface Phone che dovrebbe guidare la riscossa dell’azienda di Redmond nel mondo degli smartphone. La prima novità di Surface Pro 4 è rappresentata dai materiali e dalle dimensioni. Microsoft ha fatto un grande lavoro per riuscire ad inserire un vero e proprio notebook in pochi millimetri di spessore. Per riuscirci, mantenendo un peso molto basso, si sono adottate soluzioni hi-end sia dentro che fuori il dispositivo. Lo chassis di Surface Pro 4 è infatti in magnesio e rappresenta un unicum nel panorama dei device mobili tra i quali domina l’alluminio usato molto da Apple. Il magnesio è del 33% più leggero dell’alluminio e dissipa meglio il calore di quest’ultimo, contribuendo quindi a raffreddare il dispositivo e soprattutto a renderlo meno caldo all’esterno, una sensazione molto comune per chi ha dispositivi in alluminio. Il magnesio, inoltre, non presenta problemi di allergie che una piccola parte di utenti ha verso l’alluminio ed è strutturalmente più resistente. La necessità di un materiale più resistente è probabilmente legata anche alla presenza del kick-stand, la piccola aletta che può essere aperta per sostenere il Surface durante l’uso. Probabilmente l’alluminio sarebbe risultato troppo flessibile per questa appendice che però è una delle cose che caratterizza il Surface ed è molto apprezzata. Questa scelta ha quindi molti vantaggi ma che impressione dà per chi deve maneggiarlo? È ovvio che le sensazioni sono molto personali ma io preferisco notevolmente il rivestimento di magnesio del Surface per due ragioni: in primis, è un metallo più “caldo”, più bello da toccare; la seconda ragione è che il grip che si ha sul dispositivo, rispetto ad un rivestimento in alluminio, è maggiore. Quest’ultimo infatti dà spesso la sensazione di essere “scivoloso” mentre lo chassis del Surface dà una sensazione di maggiore sicurezza. Il dispositivo inoltre non si scalda mai troppo, al punto da non poter essere tenuto in mano, anche quando si aziona la ventola interna a segnalare una maggiore intensità di utilizzo. Da segnalare inoltre l’uso molto ampio di connessioni magnetiche che danno una maggiore sicurezza nel posizionare o collegare connettori o periferiche perché basta arrivare vicini alla posizione ed i contatti magnetici posizionano la periferica nel modo più preciso possibile. È una bella sensazione quella di poter quasi abbandonare la presa sulla periferica e lasciare il contatto magnetico completi il posizionamento, senza errori. Questo vale sia per la penna, inclusa nel Surface Pro 4, sia per il connettore di alimentazione e, soprattutto, per l’opzionale (ma necessaria) tastiera il cui click è sempre preciso e tutto il dispositivo dà così un senso di maggiore affidabilità e lo fa percepire come premium. Dello spettacolare display parleremo invece più avanti ma possiamo anticipare che è costruito con un Gorilla glass di tipo 4.. Il kick-stand si piega fino a 150° consentendo al dispositivo di assumere molte posizioni diverse e di adattarsi al tipo di uso che se ne vuole fare.
Per finire, un accenno alla rumorosità del dispositivo. Le versioni con Intel Core m3 non hanno una ventola interna ma solo un sistema passivo per dissipare il calore e quindi non emettono alcun rumore. Per quelli dotati di Intel Core i5 o i7, Microsoft invece ha previsto un doppio sistema per dissipare il calore: un sistema passivo con un circuito di rame che viene usato fino ad una certa temperatura, superata la quale entra invece in funzione una ventola che dissipa il calore attraverso le feritoie che sono presenti ai lati del dispositivo. Lo chassis in magnesio, come detto, aiuta a raffreddare l’unità evitando che diventi bollente e quindi non più maneggiabile.
Per quella che è la mia esperienza, nell’uso normale capita poco spesso che la ventola si accenda, soprattutto alla massima velocità. Ovviamente se la CPU deve lavorare e supera circa l’80% della velocità massima, la ventola inizia a fare il suo lavoro. Il rumore a me non dà fastidio ma rispetto le persone a cui non piace, soprattutto di notte. Non considero rumorosa l’unità ma la cosa è soggettiva. Su Internet circola un tweak che può essere usato per bloccare la velocità massima della CPU attorno all’80% di quella teorica, impedendo quindi che la ventola entri in funzione. Questo ovviamente però limita le prestazioni del processore. Personalmente, preferisco il rumore della ventola che non è particolarmente alto e, in stanze normalmente rumorose come quelle di un ufficio, tendo a non sentire ma come si dice in questi casi “your mileage might vary”.
Gli accessori opzionali e necessari
Il Surface Pro 4 è venduto con una confezione che include il tablet (ovviamente!), la Surface Pen e l’alimentatore. Della Surface Pen parleremo dopo ma questa tradisce la vocazione “artistica” del dispositivo che si rivolge anche agli artisti digitali grazie alla sua migliorata sensibilità, capace di riconoscere fino 1024 livelli. L’alimentatore fa ovviamente il suo lavoro ma con due considerazioni particolari: la prima è che la sua dimensione è davvero ridotta e questo rende possibile portarlo dietro senza alcuna difficoltà anche quando si usano borse piccole; la seconda considerazione è che l’alimentatore ospita una utilissima porta USB per la ricarica di dispositivi esterni. Sebbene questo non sia certo rivoluzionario è un segnale di come Microsoft non abbia lasciato niente al caso ed abbia curato tutti i dettagli. Viste le limitate possibilità di connessione di dispositivi esterni, avere una porta per poter ricaricare il cellulare o un altro dispositivo è una bella comodità.
L’accessorio opzionale che più desta interesse è sicuramente la famosa tastiera ultrapiatta di Surface che funge anche da cover del dispositivo ed è infatti chiamata Type Cover. Qualcuno lamenta il fatto che non sia inclusa nella dotazione standard del tablet e questa è certamente una considerazione che Microsoft dovrà valutare in futuro, soprattutto quando si parla di dispositivi hi-end come quello che stiamo recensendo. Detto questo, sebbene la Type Cover non sia necessaria per usare il Surface Pro 4, è un accessorio quasi indispensabile per un uso professionale o lavorativo. La nuova tastiera è migliorata rispetto alle precedenti versioni e Microsoft ha messo molta cura nel realizzarla, ampliando gli spazi e le dimensioni dei tasti. La Type Cover consente di digitare in modo comodo e veloce, pur richiedendo una piccola fase di adattamento se si passa da una tastiera di un notebook o di un PC desktop. Nel giro di qualche giorno sono stato però in grado di digitare molto velocemente e con pochi errori e probabilmente solo la ricerca dei tasti speciali è quella che richiede un maggiore adattamento. Il touchpad è stato migliorato ed ampliato ed è adesso in vetro per fornire una esperienza ed una precisione migliori. Il multi-touch risulta intuitivo e preciso ed è semplice imparare ad usare i gesti per simulare ad esempio il tasto destro del mouse (tap con due dita invece che una) e lo scorrimento (swipe con due dita). Il tessuto della Type Cover inoltre è azzeccato quando il Surface è chiuso, sia perché assicura un grip elevato, contribuendo ad evitare che l’unità scivoli dalle mani, sia perché il tessuto (che ricopre anche la parte interna non occupata dai tasti) contribuisce al feeling di avere tra le mani un prodotto di alta qualità. La retroilluminazione dei tasti è inoltre regolabile per migliorare la scrittura in condizioni di luminosità precaria o assente. Certamente però la caratteristica migliore della Type Cover è che la possibilità di separarla dall’unità principale, nel qual caso il Surface passa automaticamente nella modalità tablet di Windows 10, per ritornare alla modalità desktop (o notebook) quando la tastiera viene riconnessa. Gli agganci magnetici rendono questa operazione di grande semplicità e precisione e non capita mai di dover separare e riagganciare la tastiera perché l’operazione non è stata completata correttamente. La tastiera contribuisce a rendere il Surface un prodotto con una sua decisa personalità ed è anche l’elemento che consente una personalizzazione del dispositivo, essendo disponibile in molti colori diversi nel puro stile Microsoft introdotto con le colorazioni dei Lumia e ripreso da tanti altri produttori. Inutile dire che la tonalità di grigio fornita dalla copertura in magnesio dell’unità si sposa perfettamente con i tanti colori della cover. Come detto, la tastiera è opzionale ma un accessorio che probabilmente va considerato nell’acquisto del Surface a meno che non siate sicuri di volerlo utilizzare solo in modalità tablet. Di recente, Microsoft ha iniziato anche a fornire le cover con lettore di impronte digitali ma gli aspetti legati alla sicurezza saranno oggetto di una sezione specifica.
Connettività e docking
Viste le dimensioni del Surface, non mi aspettavo grandi possibilità di espansione ma il Surface, pur non essendo spettacolare in questo senso, ha sufficienti possibilità di espansione per essere di base un tablet. Accanto al connettore Surface Connect usato principalmente per la ricarica ma che è il vero punto di espansione del dispositivo, troviamo un connettore mini-DisplayPort per la connessione ad un monitor esterno, un connettore USB 3.0 ed un lettore di schede microSD. In aggiunta c’è un jack per la connessione alle cuffie. Questa dotazione di porte ovviamente è minimalista rispetto ad un notebook eppure la complessità è ben pensata ed è possibile ricaricare il dispositivo mentre è connesso ad un monitor esterno o collegare una periferica USB 2 o 3 senza dover disconnettere le altre connessioni, al contrario di quanto avvenga ad esempio su un iPad Pro. La connettività include ovviamente l’accesso Wi-Fi di ultima generazione (802.11ac) e la connessione Bluetooth 4.0. Viste le sue dimensioni, Surface non include invece un connettore LAN Ethernet che può essere acquistato separatamente e che è incluso anche nella Surface Dock. L’assenza del connettore Ethernet può essere una limitazione in ambito lavorativo ma è un trend ormai consolidato quello di rimuovere quella porta per poter ridurre le dimensioni dei dispositivi.
Opzionalmente si può acquistare però la Surface Dock che, come tutti gli accessori Surface, non è economica ma fornisce un lungo elenco di porte aggiuntive a partire da due porte mini-DisplayPort per la connessione di monitor esterni, un jack per la connessione audio, quattro porte USB 3.0 e, come detto, la porta Ethernet. La Surface Dock è un accessorio utile in ambito lavorativo ed io personalmente l’ho acquistata per sfruttare tutte le possibilità di espansione in ufficio. Per la connessione di monitor esterni può essere necessario inoltre un adattatore da mini-DisplayPort ad HDMI. È necessario però fare attenzione perché molti utenti riportano dei problemi nella connessione di monitor con alte risoluzioni (ad esempio monitor 4k) quando si usano i connettori non-Microsoft. Per andare sul sicuro, è consigliabile utilizzare l’adattatore originale.
Display e grafica
Il display di Surface Pro 4 è il vero capolavoro di Microsoft ed è da molti ritenuto il miglior display disponibile su tablet e notebook. Nei 12,3 pollici di dimensione, Redmond ha inserito un display con tecnologia PixelSense con una risoluzione pari a 2736x1824 pixel con una densità di 267 pixel per pollice, di poco superiore al rinomato display Retina dell’iPad Pro che ha una densità di 264 pixel per pollice. La risoluzione elevata dello schermo, associata al miglioramento di tutti i fattori di qualità del display (brillantezza massima, fattore di contrasto, accuratezza assoluta del colore, performance relativa all’angolo di lettura e un basso fattore di riflessione) ne fanno il leader nel suo settore e un competitor difficile anche per sistemi ben altra natura, persino per le TV. Le proporzioni del display sono di 3:2, un valore che ha un piccolo svantaggio nella visualizzazione di film che di solito hanno il famoso rapporto 16:9 ma che risulta più utile per le attività di computing generale, risultando più naturale durante l’uso. Anche questa particolarità tradisce l’obiettivo di Microsoft che considera il Surface Pro 4 un dispositivo di general computing e non un più limitato tablet. L’alta risoluzione del display consente di completare attività come si lavorasse su un computer desktop, senza soffrire di alcuna carenza di spazio (un problema comune sui sistemi mobili o portatili), e la presenza di un connettore per monitor esterno o due, qualora si abbia la Surface Dock, rendono il dispositivo versatile come il miglior notebook se non di più.
Sganciando la tastiera si passa poi automaticamente alla modalità tablet che abilita ottimizzazioni ed accorgimenti per migliorare l’uso in modalità touch e mostrando la versatilità di Windows 10. In questa modalità Surface Pro 4 può essere facilmente utilizzato sia con le mani, grazie al display multi-touch, che usando l’inclusa penna per sfruttare, tra le altre cose, le estensioni Windows Ink che sono state abilitate con l’Anniversary Update di Windows 10.
Per chiudere il discorso sul display, aggiungo che il dispositivo è provvisto di due fotocamere: quella posteriore da 8MP con la possibilità di registrare video a 1080p e quella anteriore da 5MP ma sempre con il supporto 1080p. E’ chiaro che queste due fotocamere non sono pensate per rendere il vostro Surface una macchina fotografica ma fanno una buona figura e sono interessanti per i professionisti che per esempio possono scattare velocemente una foto o registrare un video e modificarlo direttamente sul Surface.
Sicurezza
Parafrasando una nota serie sci-fi, da una grande mobilità derivano grandi responsabilità. La capacità del Surface di sostituire il vostro notebook significa anche una cosa: l’unità verrà usata per memorizzare tutte le informazioni ed i dati sensibili che normalmente risiederebbero all’interno del vostro PC. Questo capita più raramente con smartphone e tablet che di solito hanno memorizzate le informazioni che state utilizzando in quel momento (documenti etc.), sebbene lo smartphone sia una categoria d’uso tutta sua. L’ultra-portabilità del dispositivo aumenta le possibilità di problemi legati allo smarrimento o alla sottrazione, oltre che ovviamente al danneggiamento. Per quest’ultimo, il backup dei dati più importanti è l’unica soluzione ma per i casi precedenti le cose sono più complesse. L’accesso al dispositivo è infatti bloccato da una password, come sempre, ma Microsoft ha previsto alcune tecnologie all’avanguardia. La prima è la presenza di Windows Hello in Windows 10. Windows Hello è una tecnologia che consente al nuovo sistema di Microsoft di interfacciarsi con dispositivi di identificazione biometrica, da usare poi per identificare la persona che effettua l’accesso al sistema. L’identificazione biometrica è ovviamente più sicura dell’inserimento della semplice password. La prima cosa che ho fatto sia sul mio Lumia 950 XL che su Surface è quindi abilitare l’accesso attraverso Windows Hello. Sul Lumia, il dispositivo usa uno scanner dell’iride per l’identificazione. Fa molto Minority Report ma funziona bene, anche se serve un po' di pratica per capire la distanza ideale per l’identificazione. Sul Surface invece una camera ad infrarossi usa una rappresentazione 3D del proprio viso per effettuare l’identificazione biometrica dell’utente. Il metodo del Surface è più sicuro perché la rappresentazione 3D, che funziona anche al buio, non può essere superata con una foto ad alta risoluzione del viso. Anzi, per verificarne la sicurezza, alcuni media hanno effettuato numerosi test usando coppie di gemelli e tentando di indurre la tecnologia di riconoscimento in errore, non ottenendo però alcun risultato. Microsoft stessa afferma che l’errore è nell’ordine di 1 su 100mila scansioni e Redmond, come detto, fornisce anche delle nuove Type Cover con lettore di impronte digitali che però a mio parere (e come dimostrato su dispositivi come gli iPhone) è meno sicura della scansione facciale in 3D. Ma la domanda più importante è: se attivo Windows Hello quanto pratico è da usare ? Digitare la propria password è molto semplice (ammesso di ricordarla!) quindi che impatto ha l’identificazione biometrica ? La cosa ha sorpreso anche me ma l’accesso con Windows Hello è notevolmente più veloce ! Rispetto al Lumia 950 XL, sul Surface la posizione più lontana dallo schermo consente una scansione rapidissima: basta avere il viso davanti allo schermo del dispositivo ed in pochissimo tempo la camera effettua il riconoscimento e consente l’accesso al desktop. Questo “pochissimo” è molto meno tempo di quello impiegato per digitare la propria password ed il riconoscimento è tanto veloce che è stato rallentato di proposito per evitare situazioni in cui il Surface venga bloccato, magari con il classico WIN+L, ma prima di allontanarsi la camera lo sblocchi nuovamente. Questa è una cosa che in effetti ogni tanto succede. Una volta abilitato, Windows Hello rende l’accesso non solo più sicuro ma anche più veloce, tanto che non ho mai pensato di tornare indietro. Unica miglioria, secondo me, è il codice PIN a 4 cifre che si può usare quando il dispositivo non ci riconosce. Dico miglioria per eccessivo scrupolo ma un PIN da 5 cifre è considerato abbastanza sicuro per il vostro Bancomat mentre la maggior parte delle carte di credito ne usa uno a 4 cifre quindi come Windows Hello. Forse avrei preferito una password per questa funzionalità, cosa che renderebbe ancora più sicuro l’accesso, ma mi rendo conto che la scelta del PIN è anche dettata dalla necessità di usare un numero che sia facilmente memorizzabile dall’utente. A completare il set di protezione del Surface c’è ovviamente la crittografia dei dischi che aiuta a proteggersi nel caso di sottrazione del dispositivo. Con Windows Hello e Bitlocker attivo (opzionalmente disponibile anche per la microSD) lo standard di sicurezza del Surface aumenta notevolmente e ne fa una macchina adatta alla memorizzazione anche di dati di una certa importanza. L’impatto della crittografia sulle prestazioni, al termine della prima cifratura, è abbastanza contenuto e non si dovrebbero notare particolari differenze di prestazioni.Audio
Non c’è molto da innovare nell’ambito del comparto audio di un tablet/notebook ma la qualità del suono degli altoparlanti dell’unità è elevata, tanto da sorprendere, e l’audio senza speaker aggiuntivi è chiaro sia in presenza di musica o film che di attività meno ludiche come una call conference con Skype. Non è ovviamente al livello di speaker esterni ma è sorprendentemente chiaro e non soffre né con i bassi né alle altre frequenze. Gli speaker sono due e sebbene la qualità del suono sia inferiore a quella emessa da dispositivi con quattro speaker, il risultato non lascia assolutamente nulla a desiderare. Orientato com’è ai professionisti ma anche agli artisti e data la sua linea molto glamour, il Surface sta anche guadagnando spazio tra musicisti e grafici che iniziano ad usarlo in modo professionale nella creazione delle loro opere (ad esempio : http://surfaceproaudio.com/) Infine, come detto, è presente un jack audio su uno dei lati del display ma anche sulla Surface Dock. Sembra inutile confermarlo ma in tempi di discussioni sul jack audio (cough cough) è bello sapere lui è lì e non mi renderà la vita più difficile di qualsiasi altro jack audio (cough cough).Prestazioni del disco e spazio di storage
Il modello che stiamo recensendo ha 512GB di spazio di storage assicurato da una unità NVM Express (NVMe), progettata quindi per fornire prestazioni elevate. La linea Surface ha storage interno che va da 128GB a ben 1TB di spazio ma oltre a questo è possibile la connessione di una ulteriore scheda microSD (con il supporto di microSD standard, microSDHC o microSDXC) che consente in linea teorica, non essendo ancora disponibili le schede, di estendere lo spazio di storage fino a 2TB senza alcun adattatore aggiuntivo. Una bella quantità di spazio di memorizzazione per un sistema ultra-portabile. A questo si aggiunge ovviamente la porta USB 3.0 che consente la connessione di periferiche esterne come hard disk e unità di memorizzazione, potendo così ampliare ancora di più lo spazio a propria disposizione. Con un piccolo hard disk esterno dal costo di poche decine di euro di può avere a disposizione una enorme quantità di spazio da usare per le più disparate attività, lavorative e non. L’unità interna ha delle performance più che soddisfacenti grazie all’unità NVMe che sostituisce la SSD SATA dei modelli precedenti. Il sistema operativo è sempre molto scattante e reattivo ed i tempi di caricamento sia del sistema che delle applicazioni, anche quando se ne hanno molte aperte, è quasi istantaneo. Ovviamente la memoria qui aiuta per cui l’unità con 16GB di RAM che stiamo usando ha dei notevoli vantaggi in questo senso ma anche le prestazioni dei modelli Core i7 sono superiori in media del 30% rispetto alle versioni con Core i5 che mediamente sono a loro volta più veloci di circa il 30% dei modelli con Core m3. Una differenza di prestazioni che viene giustificata anche dal costo diverso dei vari modelli. Le prestazioni del sottosistema di storage si avvicinano di più a quelle di notebook di ultima generazione che a quelle di tablet pur potenti come ad esempio l’iPad Pro ed il Surface è pronto per attività che impegnino il disco anche in modo considerevole.Batteria
La versione che ho acquistato del Surface Pro non è la migliore per valutare la durata della batteria. Con la stessa batteria del modello Core i5, la versione con Core i7 deve alimentare una CPU più potente ed una scheda grafica almeno il 40% più veloce del suo fratellino minore ma queste considerazioni erano ovviamente note anche prima dell’acquisto ed ho volontariamente sacrificato un po' di durata della batteria per avere prestazioni migliori e sono rimasto piuttosto soddisfatto della sua durata media. Microsoft parla di una durata di circa 9 ore per il video playback per il modello Core i5 e quindi mi aspettavo già una durata di un 20-30% inferiore al massimo dichiarato. In media la mia unità ha una durata che varia dalle 4:30 alle 5:30 ore anche se la luminosità dello schermo che uso non è quella raccomandata ma quella subito più brillante, pur non essendo la massima. Anche sul mio Lumia 950 XL uso questa impostazione quindi c’è evidentemente un pattern ed è probabile che con le impostazioni raccomandate si possa in media sfondare il muro delle 6 ore. Tuttavia la durata della batteria per me non è critica perché raramente rimango così tanto lontano dalla possibilità di caricare l’unità e avere la possibilità in media di lavorare quasi 5 ore è di solito sufficiente anche per effettuare una visita ad un cliente e/o un demo senza troppi problemi. Del resto se la visita o il demo durassero più di 4 o 5 ore, potremmo chiamarlo “maratona” e non demo. Non sono poi tra quelli che si vergognano di chiedere eventualmente una presa di corrente alla quale collegare il dispositivo e, come accennato in precedenza, l’alimentatore del Surface è abbastanza piccolo per essere inserito in una piccola borsa che porto dietro. Non voglio tediarvi con benchmark su quante ore di video potete vedere prima che la batteria si scarichi perché non è tra le attività che mi hanno portato a scegliere il Surface ma ovviamente Microsoft ed Intel hanno ottimizzato quel caso specifico che viene valutato (per qualche motivo) in tutte le recensioni ed è probabile che la batteria duri di più di quanto faccia nel caso misto. Inoltre, mi aspetto che il Core i5 migliori questi risultati di un buon 15-20% (diciamo quasi un’ora) per cui se vi interessa anche quel tipo di attività è preferibile scegliere quel modello. Se la vostra unità deve inevitabilmente durare almeno 8 ore, il Surface può non essere il dispositivo per voi ma nella valutazione complessiva della durata della batteria a mio parere va considerata la natura del device che è di molto più vicina ad un computer che non ad un tablet. Ne parleremo più avanti ma una cosa è avere accesso alle pur tante applicazioni per iOS o Android, altro è avere accesso alle milioni di applicazioni Windows (di nuova o vecchia generazione) e poterle eseguire come su un normale PC. Questa possibilità, a mio parere, val bene qualche tacca di batteria in meno.Penna (o stylus)
Se ci fosse bisogno di una altra conferma che il Surface Pro 4 ha come target anche gli artisti, la presenza – inclusa nella confezione e non opzionale – della Surface Pen potrebbe essere tranquillamente la prova decisiva. Come molte cose nel Surface, la penna si aggancia al lato dell’unità attraverso una zona magnetica che è abbastanza resistente da non farla cadere ma sufficientemente leggera da rendere possibile staccarla e riattaccarla senza troppi sforzi. Il primo obiettivo della Surface Pen è ovviamente quello di rendere disponibile agli artisti (grafici, disegnatori e così via) l’uso di una penna per effettuare schizzi, disegni e tutto quello che normalmente si farebbe su un foglio di carta con l’ovvio vantaggio di aumentare queste potenzialità attraverso l’uso di software specifici come Photoshop o altri per creare un misto tra creatività digitale ed analogica. Non sono un artista ed il massimo della mia creatività con la Surface Pen può essere “ammirato” in una delle foto che accompagnano questa recensione ma Microsoft ha migliorato la Surface Pen per renderla ancora più versatile per chi si occupa di creatività, in primis aumentando i livelli di pressione riconoscibili da 256 a 1024 e producendo anche un set di “punte” che dovrebbero rendere possibile disegnare sul Surface come si farebbe su un foglio di carta. Ovviamente, non essendo un artista digitale, non posso essere certo di quanto questa combinazione risulti più efficace o se sia ideale. Per quello che sento dire, il Surface Pro 4 è un ottimo strumento per le arti digitali con un leggero vantaggio a favore dell’iPad Pro in termini di sensibilità della penna (che però è opzionale) ma con un vastissimo vantaggio per il Surface Pro 4 in termini di produttività grazie alla possibilità di far funzionare i software desktop invece che le loro controparti mobili che di solito obbligano gli artisti a trasferire le loro creazioni sul PC per lavorarvi. La durata della batteria ovviamente influisce sulle sessioni di lavoro che si possono fare con una singola carica. La penna di Surface non è un dispositivo pensato solo per gli artisti ma un dispositivo che può essere usato da chiunque per sfruttare le caratteristiche del tablet. La penna per esempio ha un bottone superiore che è programmabile ma che come azione di default apre OneNote per consentire la possibilità prendere appunti scrivendo direttamente sullo schermo. Lo stessa parte superiore, dove in una matita normale troveremmo la gomma, può essere effettivamente usata per cancellare come una normale… gomma !
Tra le novità portate dall’Anniversary Update di Windows 10 rilasciato ad inizio Agosto, ci sono proprio le estensioni Windows Ink che Microsoft ha sviluppato per creare una esperienza più vicina a quella più naturale legata all’uso della carta. Le estensioni Windows Ink sono pensate per i sistemi mobili e consentono di usare il tablet come alternativa alla carta ad esempio per prendere appunti creando PostIt, per disegnare su una lavagna elettronica, per interagire con le Mappe di Windows, con Edge per prendere appunti o evidenziare delle sezioni direttamente sulle pagine Web e con Office.
A dire il vero ero un po' scettico sull’effettiva praticità delle estensioni Ink per chi, come me, non è un creativo digitale ma l’uso della penna in modalità tablet risulta molto comodo e, con mia sorpresa, anche assolutamente naturale. Essendo di recente attivazione, le applicazioni che fanno uso delle estensioni Windows Ink sono ancora limitate e sono soprattutto quelle prodotte da Microsoft ma il supporto per la suite Office consente già tantissime funzionalità inclusa quella di inserire contenuti o annotare documenti di Word o presentazioni Powerpoint. Sono poi presenti notevoli eccezioni come SketchBook di Autodesk e Graphiter per il disegno, StaffPad per la creazione di spartiti musicali scrivendo direttamente sul Surface e JT2Go di Siemens per la gestione dei modelli 3D industriali.
Il supporto per le estensioni Ink di Windows 10 farà sicuramente parlare di sé a breve, quando altre applicazioni verranno pubblicate e consentiranno l’interazione con la penna. Nel frattempo l’input via penna è comunque una interessante opzione per tutti coloro abituati ad usare questo strumento al posto della tastiera. La Surface Pen viene associata al Surface attraverso Bluetooth ed il dispositivo include una applicazione per impostarne la sensibilità e monitorare informazioni come la carica della batteria.
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Alcune applicazioni, come Word, dispongono di due modalità di funzionamento: la prima, in modalità desktop; la seconda, ottimizzata per l'uso di sistemi touch.[/caption]
Gaming
Gli appassionati del gaming sanno bene che, con qualche rara eccezione, i dispositivi mobili non sono l’ideale per il gaming e tendono ad invecchiare molto velocemente in un settore nel quale ogni 3-4 mesi vengono distribuite nuove e più performanti versioni delle componenti hardware fondamentali come le schede grafiche. Se quindi siete appassionati giocatori che usano una console oppure un PC desktop, il Surface non è un valido dispositivo per giocare a quel livello. Se invece siete dei casual gamer, potrete sfruttare l’immensa collezione di giochi per la piattaforma Windows / DirectX : ricordate infatti che il Surface è un PC in tutto e per tutto, sebbene non orientato al gaming. Stesso discorso può essere fatto se siete giocatori di videogame “da tablet / smartphone”: in questo caso, e posto che lo stesso gioco esista per la piattaforma Windows, avrete certamente di che essere soddisfatti perché nessun tablet o smartphone può fornire le prestazioni del Surface. Non si può chiudere però questo paragrafo senza però rivelare una ultima sorpresa che il Surface ha in serbo per voi. Come detto il device è un PC a tutti gli effetti e questo significa che sarà disponibile per l’uso di Xbox Play Anywhere, il network di Microsoft che consentirà di giocare i videogame Xbox su qualsiasi dispositivo. Sebbene non possiate continuare le vostre partite di Gears of War o di Halo sul Surface, per giochi meno impegnativi sarà possibile sfruttare questa possibilità grazie a Windows 10 ed alla mobilità di Surface.Sistema Operativo ed applicazioni
Difficile battere il Surface su questo terreno. Come detto più volte, il Surface non esegue una versione mobile del sistema operativo ma la versione standard di Windows 10 a 64bit. Questo dà al dispositivo accesso non solo allo Store di applicazioni Microsoft ma a tutte le milioni di applicazioni Windows passate, presenti e future che sono o saranno disponibili. Questa è la principale differenza tra Surface ed i suoi competitori, soprattutto se si considera che si tende a categorizzare questo dispositivo come tablet e quindi a confrontarlo con device che di solito invece supportano solo le versioni mobili delle applicazioni. [caption id="attachment_12038" align="aligncenter" width="1024"]
Lo store di Windows 10 include già molte applicazioni UWP compatibili con moltissimi dispositivi. Nell'immagine, una applicazione (scontata!) disponibile per PC desktop, smartphone, Surface Hub e HoloLens ![/caption]
Microsoft sta investendo molto nella piattaforma Windows 10 e nella convergenza tra dispositivi mobili, desktop e console, oltre che l’IoT. Lo store conta già centinaia di migliaia di applicazioni e sebbene Microsoft sia un in ritardo sul lato smartphone, la possibilità per questi ultimi di utilizzare le applicazioni Windows 10 UWP (Universal Windows Platform) e l’ovvia convenienza per tutti gli sviluppatori a creare applicazioni UWP che possano funzionare su una sterminata gamma di dispositivi (ai PC Windows 10, si aggiungono i tablet, gli smartphone, le Xbox – da Agosto, con l’ultimo aggiornamento di sistema –, i Microsoft Surface Hub – i display touch interattivi - e persino l’headset di realtà virtuale HoloLens) che conta già centinaia di milioni di installazioni porterà certamente i suoi frutti anche sul lato smartphone. Del resto, giganti come PayPal e Amazon e molti istituti bancari hanno già annunciato le versioni UWP delle loro applicazioni perché non possono perdere un eco-sistema sterminato come quello Windows. Surface non fa quindi eccezione ed dà accesso a questa collezione di nuove applicazioni.
Ma Surface può eseguire tutte le applicazioni legacy, persino quelle MS-DOS (!!), qualora ne aveste bisogno, ed in più può essere utilizzato perfettamente come macchina di sviluppo con l’installazione di Visual Studio con il supporto dello sviluppo anche di applicazioni per mobile grazie alla presenza di Hyper-V. Del resto, l’uso di Hyper-V per l’esecuzione di macchine virtuali è una delle mie attività principali ed il motivo per cui ho scelto Surface.
La capacità del dispositivo di passare dalla modalità desktop a quella tablet (anche in automatico, basta sganciare o riagganciare la tastiera) rende inoltre Surface unico nel suo genere perché consente di avere due collezioni di applicazioni diverse da usare nelle due modalità. La prima, pensata per l’uso più tradizionale con tastiera e mouse; la seconda, invece ottimizzata per l’uso come tablet ed orientata più alla gestione touch o all’uso della Surface Pen. Alcune applicazioni come Office si adattano automaticamente alle due modalità ed è possibile configurarle in base all’uso che se ne sta facendo. Altre, come le applicazioni progettate per l’uso con Surface Pen, sono invece utilizzabili a pieno in una delle due modalità.
Sia come sia, avere a disposizione effettivamente due tipi di dispositivi diversi – con tutti i vantaggi della condivisione dei dati e della mobilità – è un grande “like” per Surface. Sarà difficile per i competitor del gigante di Redmond combattere su questo terreno nonostante Apple e Android possano in teoria vantare store di applicazioni di molto più ampi di quelli di Microsoft. Non sarà facile infatti per Google ed Apple trasformare le proprie applicazioni mobili in modo da renderle adatte per l’uso di general computing, men che meno unificare le loro linee di sviluppo tra desktop e mobile, considerato che oggi questa trasformazione non è nemmeno iniziata e che a Microsoft ha richiesto anni partendo da specifiche elaborate proprio per lo scopo, la famosa interfaccia Metro, che oggi sia in Apple che in Google hanno dovuto abbracciare almeno parzialmente. Quando si parla di applicazioni utilizzabili su più piattaforme, la stragrande maggioranza di quelle negli store di Cupertino o Mountain View sono fuori dai giochi, non essendo state progettate per questo tipo d’uso. Ora forse la famosa frase di Steve Ballmer (“da 4 a 80 pollici”) suona meno improbabile. Lo stesso vituperato Ballmer nel 2012 aveva dichiarato che Surface era un “vero business” ed i 4 miliardi di dollari di fatturato odierni sembrano dargli ragione ancora una volta.
Quando dicevo quindi che Surface ha letteralmente inventato una nuova categoria di dispositivi mi riferivo a questo e forse la frase suona meno come una esagerazione se riletta alla fine di questa recensione. L’influenza del design del Surface è stata così profonda non solo da costringere l’azienda famosa per la qualità del suo design, e cioè Apple, a correre ai ripari sviluppando per il suo iPad Pro una soluzione che fungesse da cover, tastiera e base d’appoggio (tra l’altro nemmeno lontanamente paragonabile per eleganza e funzionalità alla combinazione kick-stand + Type Cover di Surface) ma scatenando anche un dibattito tra gli utenti dello stesso iPad Pro che stanno iniziando a chiedere all’azienda di Cupertino di pensare ad una linea di sviluppo software completamente autonoma per quel dispositivo.
La versatilità del Surface ha infatti reso più che evidente la differenza e la distanza tra le applicazioni pensate per i dispositivi mobili e quelle invece progettate per l’uso da parte dei personal computer, soprattutto quando si parla di produttività. Un dispositivo come l’iPad Pro infatti, sebbene progettato con componentistica per apparecchiature mobili, per le sue caratteristiche potrebbe iniziare ad usare software più complesso ma attualmente è costretto a pescare solo dallo store per dispositivi mobili, accedendo quindi alle versioni meno potenti delle applicazioni. Il confronto con Surface, che ad esempio può far girare la versione completa di Photoshop invece che la versione mobile, è ovviamente a favore di quest’ultimo e testimonia come Microsoft sia riuscita ad ideare una combinazione completamente unica tra mobilità e funzionalità. Non sarà facile per gli altri chiudere questo gap, considerando che se Apple ha in realtà un sistema operativo per il personal computing (MacOS X), Google invece non ha niente di simile e non può usare Android come base per il computing general purpose, a meno di complesse modifiche. Il tentativo di Mountain View di riunire ChromeOS e Android per consentire al primo, che non è mai stato davvero un sistema operativo per la produttività, di usare le applicazioni del secondo si scontra comunque con tutte le limitazioni del robottino. Quanto a OS X, nonostante il successo dei gadget Apple che sono diffusissimi, non ha mai significativamente incrementato le sue quote tanto da risultare ancora il quinto sistema più diffuso dietro a ben quattro versioni diverse di Windows (7, 10, 8.1 e persino XP), con circa il 4,69% di market share (Luglio 2016). Questa trasformazione, ormai invocata anche dagli utenti della Mela, non sarà sicuramente facile.
Integrazione tra dispositivi e con Windows Phone
Non voglio addentrarmi troppo in questo territorio perché questa sarebbe più materia da recensione Windows 10 che Surface ma due parole vanno comunque spese per chiarire meglio come Surface si inserisca in questo contesto. Per quello che riguarda l’integrazione tra dispositivi, con Windows 10 Microsoft consente l’installazione delle app su un numero massimo 10 dispositivi e rende possibile utilizzare quell’applicazione in più contesti come ad esempio il Surface e lo smartphone, o il PC desktop e la Xbox. Il dispositivo quindi si integra perfettamente in questa scelta e, se le app sono progettate con questa possibilità, condivideranno anche i dati in modo che sia possibile lavorare sulle stesse informazioni da più dispositivi. Ovviamente, altre applicazioni non avranno bisogno di memorizzare dati e lavorano sempre su dati condivisi: si pensi alle applicazioni di PayPal o del proprio istituto bancario. In più, l’integrazione con OneDrive consente avere determinati dati sempre disponibili anche cambiando dispositivo e sto tralasciando ovviamente l’integrazione con i server aziendali che dipende molto dalle politiche implementate in quel contesto. Surface comunque può ovviamente essere integrato in un contesto aziendale che ne definisca policy e comportamento e che supporti persino la cancellazione remota dei dati, se necessario. [caption id="attachment_12036" align="aligncenter" width="1024"]
L'integrazione tra Windows 10 Mobile (era Windows Phone) e Windows 10. Le notifiche di Windows 10 Mobile vengono ricevute nel centro notifiche di Windows 10. Con le più evolute si può anche interagire, ad esempio rispondendo agli SMS direttamente dal Surface senza dover prendere il proprio smartphone.[/caption]
Due parole anche sull’integrazione con Windows Phone per tutti i possessori di questo tipo di dispositivi (si lo so, non siamo molti ma siamo estremamente motivati e convinti che il tempo ci darà ragione :) ). Anche qui l’integrazione non è specifica di Surface ma è più legata ad un discorso più generale relativo a Windows 10 ma certamente l’uso di Surface con il mio Lumia 950 XL è risultato estremamente produttivo perché i due dispositivi parlano la “stessa lingua”. Ci sono cose secondarie ma interessanti come la possibilità di ricevere le notifiche che appaiono su Windows Phone direttamente sul Surface e, in qualche caso, poter anche interagire direttamente attraverso il tablet, come per la ricezione di SMS alla quale si può rispondere direttamente dal centro notifiche. Leggere i messaggi WhatsApp o da Facebook e persino la notifica della carica della batteria del dispositivo direttamente mentre si lavora, senza dover interrompere quello che si sta facendo, è estremamente comodo. Ci sono decine di applicazioni sul mio Lumia che mi comunicano informazioni interessanti, come la mancata risposta di alcuni siti Web o di servizi ed altre informazioni relative al lavoro e poterle configurare sullo smartphone (per averle sempre con me) ma riceverle anche sul dispositivo che sto usando consente di essere molto produttivi. Man mano che le applicazioni Windows 10 aumenteranno, le potenzialità dell’integrazione tra i dispositivi che usano il sistema operativo Microsoft verrà usata sempre di più e meglio e sarà quindi possibile effettuare direttamente nel centro notifiche operazioni anche più complicate. Leggo che nei loro ultimi aggiornamenti Apple e Android stanno apportando questo tipo di modifiche (centro notifiche unificato con possibilità di interazione oltre che di lettura) e non posso che rilevare quanto Microsoft sia stata preveggente.
Integrazione con Linux
Se siete utenti Linux e non avete vissuto sotto un sasso dovreste sapere che una delle novità più rilevanti che Microsoft ha introdotto con l’Anniversary Update di Windows 10 è il supporto per un sottosistema di compatibilità con Linux, basato su Ubuntu che è probabilmente la distribuzione Linux più usata tra i professionisti e gli appassionati soprattutto sui client e come macchine da lavoro (ci sono ovviamente altre distribuzioni molto popolari lato server). Il sottosistema Linux di Windows 10 consente non solo di utilizzare la famosa (o famigerata, per alcuni) Bash, la shell che tutti usano su Linux, ma abilita un vero e proprio layer di compatibilità tra Windows stesso ed il sistema del pinguino. Il sottosistema è ancora in beta, come si evince dallo screenshot, e quindi va trattato come tale ma le sue capacità sono già abbastanza importanti da renderlo compatibile con moltissime applicazioni compilate per Ubuntu Linux e persino con applicazioni lato server come Apache. [caption id="attachment_12037" align="aligncenter" width="1024"]
L'installazione del sottosistema Ubuntu Linux (beta) su Windows 10. Il Surface può così diventare una perfetta macchina da lavoro per la gestione di risorse Windows e Linux. Addio dual boot, addio Mac ![/caption]
Anche questa novità non è legata direttamente a Surface ma questa funzionalità va menzionata perché dà ancora più valore al “pacchetto” Surface in ambito lavorativo. Dalla gestione dei server remoti attraverso SSH fino allo sviluppo di applicazioni o siti Web in locale, magari dopo aver installato ruby o python, la possibilità di integrare tutto questo con un ambiente Windows completo e soprattutto l’estrema mobilità che consente di portare dietro tutte queste funzionalità in circa 1Kg di peso, rendono il Surface una dispositivo ideale anche per chi ha necessità di lavorare su Linux e magari effettuava il dual-boot o acquistava un Mac per avere la compatibilità necessaria. È chiaro quindi l’obiettivo di Microsoft che vuole rendere Windows 10 Linux-friendly e posizionarlo come alternativa ai Mac ma è anche chiaro il vantaggio di poter gestire due mondi così tanto differenti attraverso un dispositivo unico e ultra-portabile.
Ma… i difetti ??
Dopo avere stilato una lunga lista di pregi, bisognerà anche chiedersi se Surface Pro 4 abbia anche dei difetti o delle migliorie possibili. Il fatto che per me sia risultato il dispositivo ideale non significa che lo sia per tutti o che non possa avere qualcosa da migliorare. Del resto, delle specifiche del Surface 5 si discute ormai da qualche mese, il Surface Book (il fratellino maggiore del Pro 4) è già disponibile e di Surface Phone si attendono con ansia novità magari anche a breve. Certamente c’è da evidenziare il costo non indifferente di Surface Pro 4 che non è un dispositivo budget né orientato a competere nel settore dei tablet di fascia bassa, sia Windows che di altri sistemi. Anche nella versione meno potente, quella con Intel Core m3 e 4GB di RAM, il costo non è certo basso. Questo è sicuramente uno svantaggio anche se calcolato: Microsoft non ha come obiettivo il largo utilizzo ma la creazione di un dispositivo di qualità molto elevata e possibilmente iconico. Di costo bisogna parlare anche perché probabilmente con la stessa cifra si potrebbe acquistare un notebook con prestazioni superiori a quelle fornite da Surface Pro 4. Ovviamente avreste un notebook e non un 2-in-1 né un dispositivo ultra-portabile ma questa è la scelta determinante da compiere e forse il punto più controverso nell’analisi del dispositivo. Probabilmente singolare il fatto che, anche nella versione quasi top di gamma che sto usando, non sia previsto un modulo 4G/LTE. Se è vero che sono i tablet, più che i notebook, ad offrire questa possibilità è anche vero che su un dispositivo così portabile la connettività LTE integrata non avrebbe potuto che completare le ottime già ottime caratteristiche del dispositivo. Non è certamente il costo che può avere influenzato questa scelta ma è possibile che la durata della batteria possa avere inciso. È anche possibile che Microsoft abbia valutato che, in un ambiente professionale (il main target del dispositivo) la persona che usa il Surface abbia comunque sempre con sé lo smartphone ed oggi qualsiasi smartphone consente il tethering mentre in ambito education (altro main target del Surface Pro 4) il supporto per il Wi-Fi fosse più che sufficiente. Non posso darle torto in questo caso visto che nessuno, pur avendo LTE sul Surface, lascerebbe a casa lo smartphone. Probabilmente questa scelta riflette anche la differenza del mercato statunitense e inglese in cui le connessioni con Internet illimitato sono abbastanza comuni mentre da noi in Italia, pur avendo fatto molti passi in avanti, le connessioni sono ancora limitate e costose. Sia come sia, e considerando che questa è più una limitazione a livello di immagine che qualcosa che influisce negativamente sull’uso, la connettività 4G/LTE che offrono altri tablet può portare a propendere per altre offerte. La Type Cover non inclusa nel prezzo è considerata da molti uno dei veri difetti del Surface e tantissimi chiedono che, visti i costi, almeno i modelli medi o top di gamma la includano nel prezzo d’acquisto. Per me la Typer Cover è indispensabile e si, mi sarei aspettato che fosse inclusa in un dispositivo con un costo mediamente elevato. C’è poi tutta una serie di accessori dal costo non indifferente che possono essere aggiunti per fornire nuove o migliori funzionalità. Non considero questo un difetto, onestamente, perché tutti i tablet o ultra-portabili sono mediamente nella stessa situazione e, anzi, le porte a disposizione sul Surface Pro 4 sono spesso superiori a quelle disponibili con gli altri dispositivi. Per dirne una, la stylus è opzionale con l’iPad Pro ma inclusa nel Surface Pro 4 in tutte le sue varianti. Per me in ambito lavorativo la Surface Dock è un must, così come l’adattatore da mini-DisplayPort ad HDMI per la connessione a monitor esterni. Anche l’adattatore per la connessione Ethernet è abbastanza utile a meno di non avere la citata Surface Dock. Tutti questi accessori non sono economici ma rientrano nei costi medi di quanto dovrebbero essere pagati per altri dispositivi. Qualcuno lamenta inoltre l’assenza di una o più porte USB Type-C sia sul dispositivo che sulla Surface Dock. Onestamente, sul dispositivo non ne sento la mancanza perché i connettori Type-C sono usati principalmente per la ricarica degli smartphone di nuova generazione e non esistono ancora molti dispositivi come gli HDD esterni che li usino. Per contro, il connettore standard consente la connessione di migliaia di dispositivi diversi, dagli HDD esterni ai mouse etc. Dovendo scegliere, preferisco il connettore standard sull’unità. Diversa invece è la situazione sulla Surface Dock che presenta tante porte USB ma nessuna di esse di tipo C perché certamente una di queste porte non avrebbe guastato ma, viste le considerazioni precedenti, sarebbe stata più una ciliegina sulla torta che comportare un vero e proprio svantaggio. Di certo, a parte i costi, il secondo più diffuso svantaggio di Surface può essere la durata della batteria. Come ho più volte scritto, non parliamo in generale dei soliti benchmark che girano attorno alla durata di playback video, in primis perché i produttori sono furbi e sanno che, se usi quello come metro di paragone, il primo obiettivo è ottimizzare quel caso di utilizzo; in secondo luogo perché in generale è un caso troppo limitato. Difficilmente chi spende tanto per un tablet lo fa per poter guardare senza interruzioni un film su un volo intercontinentale (che tra l’altro oggi fornisce anche le prese per la ricarica, così come i treni etc.). Per un uso misto, la durata è molto variabile ma occorre dire che difficilmente si arriverà alle 8 ore, men che meno alle 10 che vengono assicurate da altri tablet e/o notebook, con questi ultimi che però hanno un vantaggio importante nella dimensione della batteria. Assumendo una durata media di 5-5:30 ore, il Surface difficilmente può essere una opzione per chi ha bisogno di rimanere tutta la giornata fuori e non ha accesso ad una presa per la ricarica. Anche qui però va inquadrata la differenza tre le attività che è possibile effettuare sui dispositivi mobili e quello che succede se si usa Photoshop o altri software per desktop.Valutazione finale
L’obiettivo di Microsoft con il Surface Pro 4 è insieme quello di fornire la migliore esperienza Windows 10 possibile e tornare ad essere cool e trendy dopo tanti anni in cui essere pratici ed economici è stato il mantra per gli ambienti Windows client. Dal mio punto di vista, l’obiettivo è perfettamente riuscito. Lo chassis in magnesio ed il suo spettacolare display sono gli elementi principali di un dispositivo che è diverso da qualsiasi altra cosa sul mercato. La Type Cover ed il kick-stand che raggiunge una inclinazione di 150° per orientare il Surface secondo le proprie necessità sono due elementi che rendono il device subito riconoscibile ed unico. Non mancherà certo di attirare l’attenzione su di sé. Nonostante tutto il glamour, il Surface è anche un dispositivo estremamente pratico e versatile e non certo un giocattolo da esposizione. Windows 10, la possibilità di operare in modalità notebook (se avete la Type Cover) e quella tablet, l’input via stylus e l’integrazione con l’eco-sistema di applicazioni e servizi di Microsoft e soprattutto la possibilità di far girare qualunque applicazione rende la combinazione assolutamente unica. La strategia di Microsoft con la linea Surface, che include – non dimentichiamolo – anche il Surface Book, il Surface Hub e probabilmente anche un Surface Phone, è molto chiara e consiste nel creare una linea di prodotti premium che creino uno standard di riferimento, lasciando la parte budget del mercato agli OEM. La qualità del design e le innovazioni del dispositivo, al suo massimo livello tanto che altri attori come Samsung e Apple non sono ancora riusciti dopo diversi anni ad offrire qualcosa di simile, ne fanno un dispositivo iconico e che rilancia il marchio Microsoft come fornitore di innovazione, tecnologia hi-end e stile. Sebbene questi non siano dispositivi pensati per tutti è sbagliato però credere che quello di Microsoft sia un esercizio di stile perché il Surface Pro 4 è un dispositivo versatile e potente che ridefinisce il concetto di lavoro in mobilità. Del resto, i dati di vendita confermano il successo di questa idea che, pur in presenza di un mercato stagnante per PC e tablet, cresce al ritmo del 9% annuo. Se confrontiamo questi numeri con il trend di decrescita che ad esempio l’iPad mostra sin dal suo lancio, possiamo concludere che certamente Redmond ha trovato una idea valida che qualcuno definisce di nicchia ma che è pur sempre una nicchia da 4 miliardi di dollari l’anno. Personalmente sono pienamente soddisfatto della mia scelta, anche se nel mio caso la scelta porta con sé un fattore costo non indifferente che però mi consente di lavorare e condurre attività personali esattamente come mi aspettavo. Il Surface Pro 4 è indirizzato ai professionisti, agli artisti ed al settore educational ma la gamma Surface è così vasta che è possibile trovare una combinazione CPU, RAM e spazio di storage che possa anche soddisfare esigenze di intrattenimento o di uso personale. Si è rivelato una sorpresa con funzionalità che non mi aspettavo potessero interessarmi. Per citarne una, tutta la parte legata all’uso della Surface Pen è particolarmente interessante e confesso che per esempio scrivere con OneNote o Plumbago usando la penna è diventato il mio metodo preferito di prendere appunti, disegnare schizzi e buttare giù progetti di architetture hardware o software. La durata della batteria, che per me è perfetta, è l’unica cosa che va valutata perché può rappresentare un ostacolo per chi ha altre esigenze ma per il resto il Surface è consigliato. Anche per attirare finalmente gli sguardi degli utenti Mac che fino a ieri vi guardavano con un po' di sufficienza non appena pronunciavate il nome Windows.Articolo Precedente
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Redazione
