Philae missione compiuta, il lander è al riposo

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Philae, il lander che era atterrato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko lo scorso 12 Novembre con lo scopo di raccogliere dati preziosissimi, tali da poterci svelare l’origine della vita sulla terra, ha compiuto la prima parte della sua missione.

Dopo quasi tre giorni di lavoro in cui il lander ha esplorato i misteri della cometa raccogliendo dati realmente importanti per la ricerca scientifica, le batterie sembrano avere esaurito la loro carica, e la posizione del lander ne rende difficile una ricarica immediata.

L’ultimo segnale da Philae è stato ricevuto dal centro di controllo dell’ESA a Darmstadt in Germania Sabato alle 01:36 ora italiana.

Ci sono pareri discordanti sull’effettiva possibilità di ricaricare nuovamente le batterie in tempi rapidi e rientrare in contatto dunque con Philae, tuttavia c’è ancora un barlume di speranza.

I dati raccolti sono comunque giudicati straordinari. Secondo March Pircher, direttore del CNES a Tolosa l’80% del lavoro è stato fatto. Il trapano è riuscito a perforare il terreno della cometa anche se ancora non è certo che abbia potuto raccogliere campioni sufficienti per un’analisi approfondita.

Gli altri strumenti a bordo di Philae hanno funzionato egregiamente e sono stati raccolti i dati necessari per consentire agli scienziati di effettuare analisi complesse, che potrebbero portare a saperne di più sulle origini della vita del nostro pianeta.

Ci vorrà ancora parecchio tempo prima di conoscere a fondo tutti i segreti della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, ma un primo passo è stato fatto. Inoltre Philae si trova ancora sul suolo della cometa e le sue batterie potrebbero essere ricaricate appena le condizioni lo renderanno possibile, magari questa estate o forse prima…