Orti verticali cibi sani sul terrazzo di casa

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I prodotti che coltiviamo, frutto della terra, di antichi segreti che i nostri nonni hanno adattato al tempo e ai suoi mutamenti, hanno un altro sapore, questo è innegabile. Dagli ortaggi, alle erbe aromatiche, ai frutti di stagione, il gusto che questi prodotti regalano al palato è unico, perché sono naturali, perché conoscono l’esperienza e un terreno alimentato in modo autentico e genuino.

Ma quanti, residenti in città hanno a disposizione un terreno da coltivare, un piccolo lembo di terra dove seminare il proprio orticello? Pochi, tutti gli altri sono costretti ad accontentarsi dei prodotti commerciali e a fidarsi di quello che acquistano. Da questa necessità, di mangiare sano e di veder crescere da vicino il cibo che portiamo in tavola sono nati i cosiddetti orti verticali.

Basta poco per ricrearne uno e non occorre per forza abitare in campagna o in prossimità di distese di campi, si può vivere nelle città più urbanizzate, purché si abbia almeno un balcone o un terrazzo, anche di esigue dimensioni.

Gli orti verticali, infatti, come il nome stesso suggerisce, si sviluppano in altezza e possono occupare anche pochi centimetri di larghezza, regalando in spazi ristretti prodotti naturali a prezzi ridotti senza dovervi rinunciare. Una volta deciso lo spazio che occuperà, si può procedere col dargli forma e dilettarsi in un fai da te fantasioso, a patto che non manchino alcuni elementi essenziali: paletta, rastrello e innaffiatoio potrebbero sempre servire, meglio non esserne sprovvisti.

Per quanto riguarda la creazione, si possono utilizzare dei bancali in legno, quelli impiegati per caricare o spostare merce da un luogo all’altro, rivestirli di tessuto ottenendo le cavità destinate alle piantine e sbizzarrirsi per completare l’opera. Si può anche optare per il riciclo della plastica, in particolare delle bottiglie, che collegate tra loro andrebbero a comporre la struttura fungendo da vasi, tutte collegate tra loro con spago o corda, così da permettere anche il passaggio dell’acqua durante l’innaffiatura. Se poi non si è portati per il fai da te e si preferiscono belli e già pronti, ci sono dei kit completi con il materiale utile.

Oppure, sfruttando l’ingegno e la funzionalità, si può dare vita ad idee alquanto innovative come Veve, l’orto verticale della startup trentina che, alto 2,30 metri, occupa circa un metro quadro, riducendo l’impiego e lo spreco di acqua ed energia, grazie alla tecnica aeroponica. Le piante, infatti, riescono a crescere, a svilupparsi e a dare i loro frutti, grazie alle soluzioni ricche di nutrienti che vengono spruzzate direttamente sulle radici nude delle piante, le quali, sono per questo scopo, sospese nell’aria.

Riempito il serbatoio di acqua, Veve, si attacca alla corrente e il ciclo di vita dei vegetali che lo compongono ha inizio in piena autonomia.

Che lo si voglia creare da sé, dandogli l’aspetto che più piace o affidarsi a quelli già collaudati, gli orti verticali rappresentano la sostenibilità ambientale e sono una risposta concreta al bisogno di riscoprire sapori, mangiando cibi controllati direttamente dai nostri occhi vigili e attenti!