Facebook schierato politicamente: le notizie sarebbero manipolate

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Mark Zuckerberg - Facebook

Facebook manipolerebbe le notizie relative ai trending topics, una delle sezioni del social maggiormente visualizzate in America ed ancora non disponibile in Italia. Secondo quanto riportato da Ex dipendenti di Facebook e portato all’attenzione mediatica da GizModo, il team che si occupa di individuare e gestire i trending topics, sistematicamente sarebbe istruito a censurare le notizie relative ai Conservatori.

La sezione Trending Topics è stata ideata da Facebook per entrare in diretta concorrenza con il rivale Twitter. I Trending Topics contengono gli argomenti e gli hashtag di cui si è parlato di più su Facebook, ed è collocata alla destra del feed dell’utente in una posizione di grande rilievo che porta all’attenzione di un’enorme numero di persone gli argomenti più caldi del momento inclusi quelli riguardanti la contesa politica.

A proposito dei Trending Topics, Facebook, all’interno del suo Help Center riporta la seguente definizione:

La lista Popolari contiene gli argomenti e gli hashtag di cui di recente si è parlato di più su Facebook. La lista è personalizzata in base a diversi elementi, tra cui le Pagine che ti piacciono, la posizione e gli argomenti popolari su Facebook. Maggiori informazioni su come usare gli argomenti popolari e il modo in cui stabiliamo gli argomenti popolari da visualizzare.

Di diversa opinione alcuni ex dipendenti di Facebook che, invece sostengono, che un team di “News Curator” sarebbe istruito a manipolare artificialmente il feed delle notizie, inserendo all’interno anche notizie non particolarmente rilevanti che però rispondono ad una precisa linea editoriale.

In altre parole la sezione Trending Topics risponderebbe ad una logica editoriale tipica dei grandi quotidiani di informazione, in grado di influenzare un numero gigantesco di persone ogni settimana. Lo stesso GizModo riporta che sarebbero circa 600 milioni le persone che ogni settimana leggono i Trending Topics di Facebook.

I Trending Topics e la politica

La possibilità che un mezzo di informazione così importante come Facebook possa disporre al suo interno di una squadra di giornalisti, politicamente schierati, in grado di influenzare l’opinione di un’enorme numero di persone sarebbe già abbastanza preoccupante, ma la talpa Ex dipendente di Facebook che preferisce conservare l’anonimato avrebbe aggiunto altri particolari ancora più inquietanti. Il team di giornalisti incaricato di gestire la sezione Trending Topics sarebbe istruito cancellare costantemente le notizie sui conservatori. Nomi come Mitt Romney e Rand Paul sarebbero sistematicamente esclusi dalle notizie.

Il senato americano chiede spiegazioni a Facebook

Le reazioni della politica americana non sono tardate ad arrivare, tanto che il senato ha chiesto spiegazioni a Menlo Park. Il senatore John Thune forte del suo ruolo di presidente della Commissione commercio del Senato ha scritto una lettera a Mark Zuckerberg richiedendo esplicitamente spiegazioni sul funzionamento dei Trending Topics.

John Thune ha espresso chiaramente la sua posizione a riguardo della questione, dichiarando:

“Ogni tentativo di una piattaforma di social media di censurare o manipolare la discussione politica rappresenta un abuso ed è contrario con i valori dell’Open Internet”

Thune ha dunque richiesto a Zuckerberg di fornire entro il 24 Maggio una spiegazione sul presunto pregiudizio politico nei confronti dei conservatori.

Nel frattempo una risposta meno formale è arrivata da Facebook attraverso Twitter con un nota di Tom Stocky a capo del team che coordina il buon funzionamento dei Trending Topics. Stocky nella sua nota nega ogni addebito, ed anzi rivendica con orgoglio il lavoro effettuato per mantenere una posizione neutrale nei confronti di tutte le parti politiche.

My team is responsible for Trending Topics, and I want to address today’s reports alleging that Facebook contractors…

Pubblicato da Tom Stocky su Lunedì 9 maggio 2016

Nel frattempo i democratici, avversari politici di John Thune accusano il senatore di occuparsi di faccende del tutto marginali e poco interessanti per il senato, trascurando faccende di maggiore importanza

Internet e la politica

Ritorna dunque l’eterno dubbio su quanto Internet ed i suoi colossi siano in grado di influenzare l’opinione dei cittadini specialmente in materia politica. La risposta non è semplice e si presta ad infiniti dibattiti. Google, Facebook, Twitter e tutti gli altri sono costantemente impegnati a conquistare la fiducia dei propri utenti garantendo la propria neutralità nei confronti del mondo politico. E d’altra parte con un pubblico così vasto schierarsi politicamente potrebbe risultare controproducente per le proprie attività di business. Tuttavia notizie come quella di oggi incrinano fortemente il rapporto fra utenti e piattaforme di distribuzione di contenuti, ancor di più in una società come quella Americana fortemente legata, ancor di più che in Italia, a piattaforme come Facebook. Non sarà semplice dunque per Zuckerberg trovare una risposta convincente alle domande del senato e soprattutto ancor di più a quelle dei suoi utenti.