Monitor digital signage: alcune caratteristiche da considerare

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Fra le varie tipologie di led con cui possono essere realizzati i monitor ci sono i led pth e i led smd. Questi ultimi hanno innescato una piccola grande rivoluzione nel settore, grazie a cui è stato possibile miniaturizzare in primis i led e a seguire le altre componenti elettroniche. Smd è l’acronimo di Surface Mounting Device, espressione in lingua inglese che potrebbe essere tradotta come dispositivo a montaggio superficiale: in effetti, i componenti si trovano sulla superficie della scheda elettronica, a differenza di quel che avviene con i led pth, dove la scheda elettronica è attraversata dai componenti (pth sta per Plating Through Holes, cioè saldatura attraverso i fori).

Che cosa cambia fra i led smd e i led pth

Presenti in diversi modelli di monitor digital signage, i led smd sono saldati con i due poli di conduzione – l’anodo e il catodo – lungo la parte esterna della scheda. La miniaturizzazione, inoltre, offre la possibilità di avere un solo led tricolore, in quanto nello stesso spazio trovano posto tre led di diversi colori: il rosso, il verde e il blu. È proprio in virtù di questa combinazione di colori che si può usufruire di una qualità di immagine superiore, dal momento che l’interasse fra i pixel del maxi schermo diminuisce in maniera considerevole. Va detto, però, che i led smd non sono dotati della tecnologia virtual pixel, e in questo si distinguono dai led pth.

Che cos’è e a che cosa serve la tecnologia virtual pixel

Grazie alla tecnologia virtual pixel la definizione del display risulta raddoppiata, in quanto i pixel delle immagini vengono moltiplicati. Ciò è possibile per effetto dell’interpolazione, un metodo che può essere paragonato all’ingrandimento di una figura. Con la configurazione virtual pixel, la collocazione fisica dei led rgb è diversa rispetto a quel che avviene con la configurazione real pixel. L’interpolazione fa sì che tra i due reali si sovrapponga un altro pixel; in questo modo si ottiene un pixel virtuale, non fisicamente esistente eppure percepito dall’occhio umano.

La tecnologia di costruzione dei led smd

Ma torniamo ai led smd, e cerchiamo di capire in che modo vengono realizzati questi componenti dei monitor digital signage. Essi derivano dalla tecnologia di montaggio a superficie, per mezzo della quale i chip led possono essere installati sulle schede a circuito stampato. Non serve forare il circuito stampato, in quanto il sistema di assemblaggio che viene adottato è quello della saldatura. Tale tecnologia si dimostra più efficace rispetto al sistema di foratura del circuito, non solo perché consente di utilizzare tutte e due le facce del circuito stampato, ma anche perché riduce i costi e abbrevia i tempi della lavorazione. Tale tecnologia, inoltre, permette di ottenere prodotti più piccoli ed elimina gli scarti che si avrebbero, invece, forando il circuito. Caratterizzati da dimensioni variabili, ma in ogni caso mai più larghi di mezzo centimetro, i chip led smd sono dotati sui lati di piedini per l’alimentazione.

I led smd negli ambienti indoor e outdoor

I led smd neri sono raccomandati per le trasmissioni televisive, a causa dei significativi contrasti cromatici e per effetto della limitata riflessione della luce. I led smd bianchi vanno preferiti in caso di uso esterno, per esempio per monitor digital signage installati all’aria aperta, anche perché vantano un livello di luminosità maggiore. Va detto che, nella maggior parte dei casi, si ricorre ai led smd per le installazioni indoor che presuppongono una visione da parte degli utenti da distanza ravvicinata. Se si opta per una installazione outdoor, invece, occorrono delle precauzioni che incrementino il livello di luminosità complessivo.