Facebook fermato da tribunale belga: “non può tracciare gli utenti”

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Il tribunale di Bruxelles contro Facebook: il social network di Mark Zuckerberg ha 48 ore di tempo per smettere di tracciare gli utenti non iscritti, altrimenti sarà sanzionato con una multa da ben 250mila euro al giorno. In sostanza, la Corte di Bruxelles dà ragione alla Cpvp – Commissione belga per la protezione della privacy – che aveva già presentato ricorso nei confronti di Facebook. L’accusa nei confronti del social network più utilizzato al mondo è quella di conservare per ben due anni i ‘datr-cookies’, ossia i dati relativi agli IP dei computer e le preferenze degli utenti che visitano profili e pagine Facebook anche senza esserne iscritti. Ovviamente, Mark Zuckerberg non se ne starà con le mani in mano e avverso questa decisione ha già preannunciato ricorso.

Secondo quanto si legge nella sentenza, la raccolta dei dati di coloro non iscritti a Facebook dovrebbe avvenire solamente dietro un’esplicita autorizzazione. La sentenza è stata accolta favorevolmente dal viceministro belga per la protezione della privacy:

“Il fatto che Facebook debba smettere di trattare i dati – dice Bart Tommelein – e tracciare le abitudini di navigazione dei non utilizzatori di Facebook in Belgio dimostra che possiamo contare, anche se siamo un piccolo paese”.

Da Menlo Park, invece, fanno sapere di essere pronti alla battaglia legale con una breve ma concisa nota stampa:

“Utilizziamo i datr-cookies da più di cinque anni per rendere Facebook più sicuro per il miliardo e mezzo di utilizzatori in tutto il mondo. Andremo in appello e siamo impegnati a limitare al massimo i disturbi per l’accesso a Facebook dal Belgio”.