Bumble l’App per trovare l’uomo perfetto

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Bumble, l’app concorrente di Tinder, nata per trovare il compagno/la compagna perfetta, era balzata agli onori delle cronache già a Novembre 2014. La bella Whitney Wolfe cofondatrice di Tinder, aveva lasciato il suo posto di rilievo all’interno della società che produce una delle App di dating più famose al mondo, per fondare Bumble concorrente della sua ex creatura Tinder, ma basata su un modello diverso per il match di interessi.

All’origine della decisione presa dalla bionda Whitney Wolfe ci sarebbe stata una lite con un altro dei fondatori di Tinder: Justin Mateen. Causa dello scontro una relazione finita male con addirittura diversi strascichi legali.

Dunque già a Novembre 2014 Whitney Wolfe aveva annunciato la nascita di Bumble, app per favorire l’incontro fra persone alla ricerca di un compagno o una compagna, ma con una maggiore sensibilità alle esigenze della community.

Le caratteristiche di Bumble sono profondamente diverse da quelle di Tinder, tanto che lo slogan che accompagna l’App titola “Cambia le regole del gioco” ed in effetti quello che cambia è che con Bumble è sempre la Donna a fare la prima mossa.

Due persone con interessi comuni,che hanno mostrato un interesse l’una per l’altra attraverso un like, stabiliscono una connessione. A questo punto la donna ha a disposizione 24 ore per iniziare una conversazione, ma se non lo fa entro il tempo stabilito allora la connessione sparisce per sempre. L’uomo può estendere il tempo per ulteriori 24 ore ma solo per un incontro al giorno.

L’idea di lasciare alle donne il completo potere di scelta in Bumble è stata la chiave del successo. In sei mesi di vita Bumble è riuscita ad attirare l’attenzione di oltre 20 milioni di utenti. Ancora poco per rivaleggiare con la più nota Tinder, ma abbastanza perché inizi a diventare un fenomeno di costume.

La bionda Whitney Wolfe dall’alto delle sua sensibilità completamente femminile, in un mondo spesso dominato dal sesso maschile, ha capito prima di molti che nessun App di dating può realmente funzionare senza che le donne gestiscano le regole del gioco.

La differenza con Tinder è sostanziale. Molto spesso accade che gli utenti di Tinder tendano a scorrere velocemente le fotografie senza realmente nessuna intenzione di stabilire un contatto, in modo un po’ goliardico e alla ricerca di una donna che soddisfi il proprio senso estetico. In Bumble invece sono le donne a dover stabilire un contatto e questo evita che vengano sommerse da una tonnellata di messaggi inutili ed in un qualche modo aumenta le possibilità di stabilire un contatto permanente.

Da un punto di vista di puro marketing l’idea alla base di Bumble è particolarmente interessante. La causa intentanta da Whitney Wolfe nei confronti di Justin Mateen per molestie sessuali derivanti da messaggi indesiderati ricevuti dalla Wolfe da parte di Mateen era finita con un accordo stragiudiziale che riconosceva alla bionda Whitney Wolfe 1 milione di dollari come risarcimento.

Da un punto di vista economico Whitney Wolf ha già avuto la sua rivincita, vedremo se avrà ragione anche con Bumble