Microsoft apre le porte all’OpenSource

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Microsoft ha annunciato oggi di volere rilasciare in forma OpenSource una larga parte della piattaforma .NET ed in particolare i segmenti orientati al Web. Inoltre è possibile che nei prossimi mesi Microsoft porterà una parte importante del framework .NET sulle piattaforme Linux e OSX.

Ora non aspettatevi di vedere una migrazione massiva delle applicazioni Windows verso le piattaforme Linux ed OSX. Ci sono molte dipendenze verso codice che rimarrà completamente proprietario e non c’è nessun accenno a voler rendere disponibile Windows Presentation Foundation (la parte del framework che si occupa della gestione dell’interfaccia utente) su piattaforme diverse da quella Windows. Si tratta comunque di un passaggio importante che traghetta Microsoft verso una dimensione più moderna che tiene conto della velocità con cui il software opensource e la cooperazione fra le piattaforme sta rapidamente e radicalmente cambiando il mondo dell’informatica.

Chi ha qualche ruga sulla fronte non può non ricordare il tempo in cui c’era un solo sistema operativo sulla terra ed era Microsoft Windows. Quasi tutto il software era targato Microsoft e l’opensource era un’idea folle partorita da un gruppo di fanatici e destinata a scomparire nel tempo di un battito di ciglia.

Oggi le cose sono radicalmente cambiate. Linux e l’opensource hanno cambiato il modo di intendere il software, tanto che una gran parte dei programmi che ogni giorno usiamo sui nostri PC derivano da progetti opensource. Quasi l’intero Web ma anche tantissimo software per aziende gira utilizzando software opensource.

Windows non è più l’unico sistema operativo della terra, ci sono anche Linux e OSX tanto per dirne un paio. E naturalmente c’è il mobile con Android e iOS.

Certo non tutto e marcatamente completamente opensource e ci sono progetti di grande successo che miscelano in modo sapiente più formule. Quello che è importante dire è che il mondo è cambiato. Il software si vende sempre meno e sempre a prezzi più bassi. Ciò che invece si vende è l’assistenza, i servizi, la formazione. Infine da quando l’opensource ha fatto si che il codice fosse aperto e utilizzabile da chiunque ne abbia le capacità, il mondo dell’informatica si muove a velocità da capogiro.

Anche Microsoft, l’antico nemico, paladino del software proprietario inizia a comprendere che il mondo è cambiato. La forza dirompente dell’opensource è tale che chi continua ostinatamente a mantenere una posizione di chiusura è probabilmente destinato nel tempo ad occupare solo nicchie molto piccole di mercato.

Microsoft ormai è consapevole di tutto questo ed è altrettanto consapevole che comunque detiene ancora una larghissima fetta di mercato. È dunque il momento giusto per collaborare maggiormente con le altre piattaforme. Certo non aspettatevi che da domani Microsoft abbracci totalmente il mondo dell’opensource, e d’altra parte anche OSX ed Android pur essendo piattaforme aperte e pur avendo una vocazione opensource in molte parti, certamente non lo sono al 100%. Ciò che comunque è importante è aprire alla cooperazione fra le piattaforme e conquistare una fetta del mercato degli sviluppatori.

Perché è proprio questa fetta di mercato, a lungo dimenticata da tutti, a diventare la più ambita dai grandi produttori di sistemi operativi. Perché è solo la dimensione e la qualità dell’ecosistema delle applicazioni che ruotano attorno ad un sistema operativo a poterne decretare il successo.