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AM Turing Award

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Intelligenza Artificiale

Marvin Minsky

Massachusetts Institute of Technology

morto David Bowie

sintetizzatore Muse.

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E’ morto Minsky, addio al pioniere dell’intelligenza artificiale

Da Redazione

Gennaio 26, 2016

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E’ morto Minsky, addio al pioniere dell’intelligenza artificiale

Minsky

Il mondo della scienza dice addio a Marvin Minsky, padre dell’intelligenza artificiale, esploratore presso il MIT, Massachusetts Institute of Technology che ha contribuito a fondare nel 1959, dell’impatto sulla società dell’arrivo di macchine dotate di una capacità di pensiero simile a quella umana.

Minsky, che muore all’età di 88, aveva improntato i suoi studi sul principio che il cervello non è altro che una macchina che svolge delle funzioni ben precise e che quindi può essere studiato per capirne le funzionalità così da poterle replicare attraverso un computer. Lo scienziato aveva inoltre intuito che grazie all’evoluzione di tali tecnologie, sarebbe stato più facile cogliere i meccanismi del cervello umano, dando origine ad uno scambio reciproco, tra uomo e macchina, di informazioni utili a perfezionare l’intelligenza artificiale per  migliorare di conseguenza  la qualità della vita dell’essere umano.

Cordoglio da parte dei maggiori scienziati del mondo che devono al pioniere dell’intelligenza artificiale Marvin Minsky, di aver dato inizio a quella che è oggi la tecnologia moderna, premiato con il più alto riconoscimento nell’informatica, l’AM Turing Award. A dargliene merito allo scienziato scomparso è proprio il direttore del laboratorio di intelligenza artificiale del MIT, che ha sottolineato che a Minsky va attribuita la creazione dell’idea stessa di intelligenza artificiale che abbiamo oggi. Daniela Rus ha affermato inoltre che – “Molte delle sfide che lui ha lanciato stanno ancora guidando e ispirando la ricerca sulle macchine intelligenti”.

Minsky, newyorkese cresciuto a pane e matematica tra l’università di Harvard e di Princeton, ha subito intrapreso la via dell’informatica, inoltrandosi in un mondo che all’epoca era avveniristico. I suoi primi passi al MIT lo hanno visto protagonista da subito, con lo sviluppo di nuovi sistemi di programmazione e la creazione degli antenati dei robot intelligenti, composti da una telecamera e un braccio meccanico capace di giocare con le costruzioni dei bambini. Pianista di talento oltre che informatico eccelso, Minsky ha lasciato il suo contributo anche per l’evoluzione tecnologica nella musica, è sua infatti l’invenzione, insieme a Ed Fredkin, del sintetizzatore Muse.


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