TStyle – Notizie su Tecnologia e Innovazione Logo TStyle – Notizie su Tecnologia e Innovazione
Home » Eventi » L’iPhone diventa una chiave virtuale per l’hotel

L’iPhone diventa una chiave virtuale per l’hotel

Da Redazione

Novembre 03, 2014

Facebook
Twitter
Whatsapp
L’iPhone diventa una chiave virtuale per l’hotel

La catena di hotel Starwood ha ufficialmente lanciato un innovativo servizio che permette agli ospiti dei suoi hotel di sbloccare la porta della stanza che prenotano con una chiave virtuale, bypassando completamente la reception. Si potrà accedere alla stanza attraverso un app che, via bluetooth dialoga con la serratura, dunque senza utilizzare NFC. A poter utilizzare questa app sono tutti i possessori di iPhone dal 4S in poi e, in primavera, si potrà utilizzare anche l’Apple Watch. Per il momento questa possibilità è riservata solo agli aderenti al programma fedeltà SPG, degli hotel Starwood.

 

Come funziona

open the door

Dopo aver effettuato la prenotazione in un albergo dotato di porte elettroniche, gli iscritti al programma fedeltà SPG sono invitati ad aderire scaricare l’app registrare il loro telefono. 24 ore prima dell’arrivo, l’ospite riceve il suo numero di stanza e la chiave Bluetooth tramite l’app. All’arrivo in hotel, l’ospite può ignorare completamente la reception e andare direttamente alla sua stanza. Dopo essersi assicurato che la funzione Bluetooth è attivata, l’ospite avvia l’app SPG, un tap sull’icona della serratura, attende il via libera ed entra nella stanza.

Ci sarà un lancio pilota del servizio in tre hotel negli Stati Uniti, poi entro il 2015 il servizio sarà esteso a 150 alberghi sparsi in tutto il mondo.

Il video promozionale che hanno girato per lanciare l’iniziativa è molto spiritoso e vale la pena dargli un’occhiata.

http://youtu.be/D6yb2TprJkc

 

A breve seguiranno altri hotel

Anche la famosa catena di hotel Hilton ha annunciato che introdurrà presto un sistema di apertura delle porte privo di chiavi e che utilizza gli smartphone. Lo farà, entro la prossima primavera, inizialmente solo negli Stati Uniti. E siamo solo all’inizio: altri seguiranno sicuramente, sia per offrire un servizio di sicuro gradito agli utenti, sia perché è un approccio che si inserisce nel solco della disintermediazione tracciato da Uber: comodità, flessibilità, risparmio di tempo e fidelizzazione. Ah, dimenticavamo un particolare: il tempo risparmiato alla reception da parte degli utenti equivale anche a meno lavoro e meno costi per l’hotel. E meno lavoro alla reception va da sé: è la tecnologia, bellezza.


Facebook
Twitter
Whatsapp

Redazione

Articoli correlati

lavoro

Noleggio Apple MacBook, perché è una formula sempre più richiesta

Maggio 17, 2023

lavoro

Dispositivi medici: quando possono essere venduti fuori dalla farmacia?

Novembre 03, 2022

lavoro

Aneddoti e stranezze sull’email

Ottobre 16, 2022