Power Bank (caricabatterie portatile) e la sua importanza

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Oggi come oggi i device mobili sono indispensabili, e diventa altrettanto necessario doverli sempre avere prestanti nella carica. Certo un primo passo sarebbe portare sempre con sé caricabatterie e cavetto in auto, tra casa e lavoro, perché tra un messaggio e una telefonata la carica subito se ne scende.

C’è quindi la massima necessita di poter avere energia in ogni situazione, anche la più problematica come un lungo viaggio o una fila al supermercato che non termina più. Cosa potrebbe aiutarci in questo caso? Beh sicuramente un carica batterie portatile che si occupi di ricaricare il nostro device, che oggi prende il nome di Power Bank.

Cos’è un Power Bank

La peculiarità di una batteria è quella di essere in grado di mantenere  una certa percentuale di carica, e qualunque tipo di batteria tascabile viene misurata in mAh, milli-Ampere-hour.

Prima di procedere all’acquisto di una powerbank è giusto sapere quale sia la capacità del proprio device. Ecco alcuni esempi:

  • iPhone 5s – 1570 mAh
  • iPhone 6 – 1810 mAh
  • Galaxy S4 – 2600 mAh
  • Galaxy S5 – 2800 mAh
  • iPhone 6 plus – 2915 mAh

Dati questi punti di riferimento è giunto il momento di sapere tutto ciò che ci serve per capire quante volte il powerbank può procedere a dare carica al nostro cellulare.

Si deve tener conto dunque di alcune considerazioni: in primis il fatto che tali batterie non vanno mai portate ad una carica al di sotto del 10% altrimenti tenderanno subito a non tener più energia a loro interno.

La scelta di un PowerBank

Per la scelta di un simile prodotto non conta poi chissà quanto un marchio specifico o troppo costoso, si può infatti fare una valutazione già solo basandosi sui feedback di qualcuno che già lo ha utilizzato, ad esempio su Amazon o qualunque altro store.

Se ne trovano molti in commercio dal design accattivante o dal design semplice, si può selezionare una dalle diverse colorazioni, e se anche la dimensione può essere tipo quella dello smartphone o anche poco più ingombrante, l’importante è che sia dalle prestazioni scattanti.

Una buona PowerBank deve avere un indicatore dello stato della batteria, il che risulta versatile e pratico per sapere se è arrivato il momento di metterlo in carica, se la ricarica è completa che abbia una durata di almeno 5 ore.

Per quel che riguarda la capacità di ricarica bugna sempre tenere in considerazione l’uso che se ne deve fare oltre al fatto che deve andare a caricare l’una o l’altra marca di telefono (ovviamente più lo smartphone costa e appartiene a fasce alte e più si necessita di una batteria con prestazioni elevate).

La cosa importante è che tutti i telefoni che andremo a caricare ricevano una buona percentuale di energia che ci consenta di arrivare appieno alle nostre esigenze senza temere che il telefono si spenga da un momento all’altro. Non a caso se tende a diminuire la carica residua tende ad abbassarsi anche la dose massima di ricarica, ma queste sono cose che vengono dopo con il passare del tempo e con l’usura.

Fonte articolo : Riparailmiopc.com