Smartphone: ecco l’algoritmo che protegge i minori

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2015
smartphone minori

L’Università della Sud Carolina e la Zhejiang University cinese hanno messo a punto un algoritmo che riesce a riconoscere se a sbloccare uno smartphone è un adulto o un bambino comportandosi di conseguenza. Qualora a sbloccare il dispositivo sia un minore, l’algoritmo attiva tutti i blocchi del caso, per evitare che i bambini accedano a contenuti non consoni alla loro età. Presentato oggi in Arizona, l’algoritmo si basa sulle differenze gestuali, poiché i minori, avendo mani più piccole, inevitabilmente vanno a toccare un’area più piccola del display e si destreggiano con gesti più corti per lo sblocco. Inoltre, i bambini digitano molto più lentamente di un adulto, impiegando più tempo ad utilizzare uno smartphone dopo lo sblocco.

Per testare l’algoritmo, sono stati coinvolti bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, oltre ad adulti tra i 20 e i 64 anni, cui sono stati fatti utilizzare degli smartphone per compiere determinate operazioni. È così che è stato affinato un algoritmo in grado di identificare l’età dell’utente con una precisione dell’84% con un singolo sblocco, mentre con otto sblocchi la percentuale sale fino al 97%. Si tratta di un passo in avanti rispetto al classico “parental control”, che necessita dell’attivazione da parte di un genitore e che spesso i bambini imparano a disattivare facilmente.

Questo algoritmo, invece, agisce automaticamente e garantisce un livello di sicurezza superiore e potrebbe per questo avere larga diffusione sui nuovi smartphone. L’accesso di minori a contenuti non adatti alla loro età, rappresenta infatti un tema molto dibattuto, ma ora si attende una sperimentazione più ampia di questo nuovo algoritmo sviluppato congiuntamente dall’Università della Sud Carolina e dalla Zhejiang University.