Tim Open: la nuova piattaforma b2b per startup e sviluppatori

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Tim Open è una piattaforma business pensata per sviluppatori e start-up innovative che vogliono configurare una propria applicazione cloud e in seguito renderla disponibile ai propri clienti tramite i canali Tim, ossia il Digital Store ufficiale e gli agenti. La piattaforma di Tim Open, a questo scopo, offre praticamente tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo software: dalle API (Application Programming Interface) dei servizi Tim, come Sms e geolocalizzazione, passando per le risorse infrastrutturali di alta qualità e conformi con le vigenti normative italiane ed europee. Grazie a questi strumenti, è possibile integrare nuove opportunità ad applicazioni o processi aziendali già esistenti. E non è tutto, perché Tim Open offre anche funzionalità che consentono agli sviluppatori di concentrarsi sul valore intrinseco dei propri servizi: stiamo parlando ad esempio della gestione degli ordini, della promozione di prodotti e servizi stessi, pagamenti e fatturazioni.

Tramite il Digital Store di Tim, invece, si ha a disposizione un cloud marketplace tramite il quale le Pmi possono selezionare, acquistare e gestire soluzioni avanzate ICT ottimizzando al contempo i processi aziendali. Con questi presupposti, dunque, Tim Open rappresenta un canale tramite il quale sviluppare soluzioni cloud e al contempo monetizzare il proprio lavoro. Le aziende che hanno la necessità di ampliare il proprio business, dunque, tramite questo canale incontreranno sviluppatori che propongono app e soluzioni all’avanguardia.

Sviluppatori, startup, software house e operatori IT che lavorano sul territorio italiano, dunque, possono registrarsi sul portale Open.tim.it e cominciare subito a sviluppare e vendere applicativi. Il servizio, infatti, mette a disposizione tutto ciò che serve per essere immediatamente operativi, oltre a garantire un’infrastruttura in grado di ospitare le app e di commercializzarle. In cambio Tim ottiene una “revenue”, ossia una percentuale sulle vendite degli applicativi.

I principi sui quali si fonda Tim Open sono sostanzialmente quattro: l’automazione, tramite lo snellimento di processi e burocrazia sfruttando appunto il meglio della tecnologia; semplicità, con la possibilità di dedicare maggiore tempo ai processi più importanti, come lo sviluppo; scalabilità, ossia la possibilità di far evolvere i servizi offerti nel tempo, rilasciando nuove funzioni gradualmente; infine la community, quello spazio nel quale gli iscritti collaborano attivamente scambiandosi conoscenze e creando, perché no, una rete personale che consenta l’accesso a contenuti tecnici esclusivi.  

Insomma, funziona tutto in maniera assai semplice e intuitiva, come ha evidenziato a ‘Millionaire’ Francesco Pagliari, responsabile Platform & MarketPlace di Tim: “Lo sviluppatore carica la sua applicazione sulla piattaforma TIM Open – sottolinea – seguendo un semplice procedimento, noi operiamo un controllo di merito, dopodiché questa si rende disponibile sull’altra nostra piattaforma, TIM Digital Store”.

Il guadagno, dicevamo, è basato sul sistema del “revenue share” e Tim incassa la propria parte dal cliente finale che acquista a sua volta dallo sviluppatore. “L’unica cosa che chiediamo in contropartita è che il prodotto utilizzi le nostre infrastrutture in cloud. Una volta caricata, sarà resa disponibile in automatico dal canale online e da quello offline, cioè dalla nostra forza commerciale. Il modello di business è revenue share: TIM incassa dal cliente finale, lo sviluppatore riceve una percentuale. Solitamente questi sono servizi per i quali si paga un canone mensile”, conclude Pagliari.

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