Email marketing: i trucchi per non finire nello spam

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Chiunque invii email marketing – newsletters, messaggi promozionali o di qualunque altro tipo – sa che tra i rischi che si possono correre c’è quello di finire nella cartella Spam. Sono i provider stessi che classificano le email attraverso algoritmi che me analizzano alcuni aspetti e in automatico li indirizzano verso determinate cartelle del destinatario. Tra queste, purtroppo, c’è anche quella dello spam: nella quale confluiscono solitamente i messaggi indesiderati.

Alcuni servizi di posta elettronica sono più accurati e quindi riescono a distinguere le email marketing dallo spam, altri invece fanno di tutta l’erba un fascio, ragion per cui chi utilizza questo veicolo deve prestare attenzione. Ci sono cinque accorgimenti, infatti, che possono rendere la vita molto più facile a chi invia newsletter o messaggi promozionali tramite email marketing con servizi tipo quelli offerti da MDirector.

1 Innanzitutto, è importante costruirsi una buona reputazione online, poiché l’identità è troppo importante per il Web. Se l’utente ha scelto volontariamente di fornirci la sua email, difficilmente le email marketing finiranno nello spam. Al contrario, se si tratta di indirizzi forniti da terzi, il rischio diventa molto alto.

2 Più il messaggio è accurato e interessante, meno probabilità ci sono che finisca nella cartella della “spazzatura”. Molti provider di posta si affidano ad intelligenza artificiale per la classificazione dei messaggi. Se il destinatario tende a cancellare senza leggere email provenienti da un mittente, è più facile che finisca successivamente nello spam. I contenuti delle email marketing devono dunque essere interessanti ed accurati per evitare questa eventualità.

3 Parole a rischio “filtri” e la punteggiatura sono un altro fattore assai importante. Meglio evitare inviti come “clicca qui” o l’abuso di “gratis”, “gratuito” e “omaggio”. I punti esclamativi, se messi per giunta tre per volta, sono assai deleteri.

4 Il testo tutto in maiuscolo non è ben visto dalle community e nemmeno dai filtri dei provider di posta. Oltre ad essere fastidioso da leggere, dunque, è un forte deterrente nel caso delle email marketing.

5 L’oggetto delle email deve essere credibile: se la descrizione di quello che si troverà nel messaggio intero non è accurata oppure troppo sensazionalistica, non si sta facendo una buona campagna.