Una riflessione forte: e se il governo con il gioco volesse fare solo cassa?

0
1004

Non si placano, e non si placheranno, le polemiche sulla riforma del gioco e dei casino online con bonus, sino a quando “questa” non avrà corpo ed “uscirà” dalla Conferenza Unificata. Il sottosegretario Baretta continua con le sue dissertazioni continuando a sottolineare che il Governo ha la ferma intenzione di arrivare ad un accordo forse cancellando le regole sulle distanze e forse cercando di mantenere il gioco ad un livello che possa consentire all’Erario di beneficiare delle sue risorse.

Risorse, inutile sottolinearlo ancora una volta, di cui l’Esecutivo non può proprio farne a meno, seppur in forma alquanto ridotta visto che nella proposta di cui parla si paventa una diminuzione degli apparecchi del 30% almeno. E questo sembrerebbe il dato più certo in assoluto!

Da un certo gruppo della politica, però, si alza forte la voce che ripete quanto questo Governo ora, e prima il Governo Renzi, abbiano attinto dal gioco, e che questa è l’intenzione attuale di uno Stato che continua indisturbato a “lucrare sui cittadini”. Ciò che si ripete è inaccettabile anche dopo tutto il lavoro che gli Enti Locali hanno messo in campo sui loro territori a difesa della salute e che un accordo in Conferenza Unificata verrebbe a vanificare se la trattativa si concludesse con i presupposti attuali.
Queste considerazioni sono del Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale della Lombardia a seguito di un intervento di Pier Paolo Baretta nel corso di un convegno sul gioco tenutosi a Milano. Il discorso che è stato intrattenuto dal sottosegretario, sottolinea che la definizione dell’accordo sulla riforma del gioco si concretizzerà entro breve, qualche settimana al massimo e che non si può procrastinare oltre.

Si era anticipata la data del 9 marzo, data però nella quale vi sarà un rinvio che sarà in ogni caso brevissimo perché il settore non può più attendere. Il tempo stringe ed anche se l’accordo non è ancora definitivo, Baretta ha sottolineato che “sicuramente si è a buon punto” poiché a maggio vi sarà la scadenza delle licenze di gioco in Liguria, ed a settembre in Piemonte. La domanda che in ogni caso sorge spontanea è: Ma se non vi sarà accordo il gioco legale rischia di sparire?

Secondo Baretta il gioco legale non sparirà ed è fiducioso che il lavoro messo in campo avrà i suoi frutti concreti e non si vuole neppure pensare al fatto che non si arriverà ad un accordo: d’altra parte ci sono tutti i tempi per prevenire anche le scadenze più prossime. E neppure pensare ad una proroga delle concessioni fino al 2021 sembrerebbe realistico come non lo sarà l’intervento dell’Europa nell’emettere provvedimenti nei confronti del nostro italico Paese, visto che sono ormai quasi due anni che si rinviano i bandi scommesse.

Non poteva mancare un riferimento alle dichiarazioni della “paladina del ‘no slot-no azzardo e no ai casino online legali‘ Viviana Beccalossi” laddove ha affermato, durante la presentazione del Bando Regionale 2017/2018 contro la ludopatia, che continuerà a difendere la Legge Regionale lombarda anche a livello statale. Pier Paolo Baretta, sempre alquanto sottile nel rispondere all’assessore Beccalossi, sottolinea che forse la stessa si dovrebbe “aggiornare” e questo perché la scelta del Governo è chiara e trasparente e punta alla riduzione dell’offerta, controllando la domanda.

E continua, poi, il sottosegretario nell’asserire che “penso che il Governo proseguirà su questa linea”. Forse quel “penso” farà ancora più discutere, però, si è voluto riferire esattamente ciò che è stato pronunciato. Ai posteri…