VAQSO VR, la realtà virtuale simula gli odori

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Il mondo della realtà virtuale ha conosciuto una vera e propria impennata a partire dal 2016, anno in cui i principali produttori di elettronica di consumo si sono aperti a queto settore grazie alla spinta di Oculus Rift. Malgrado l’arrivo di molte novità competitive in tal senso, da HTC Vive a Playstation VR, al momento non è stata comunque offerta una soluzione che potrebbe rivelarsi più che interessante per i patiti di VR: un visore studiato per riprodurre gli odori.

Questa lacuna, che una volta risolta potrebbe dare nuova linfa al mondo del gaming così come della comunicazione quotidiana tra utenti, potrebbe essere colmata da VAQSO VR, un dispositivo rettangolare di piccole dimensioni nato per essere fissato sui nostri visori VR, un sintetizzatore olfattivo in grado di riprodurre un determinato odore in sincronia con i contenuti visualizzati sullo schermo.

Il device è nato come prototipo in Giappone ed è potenzialmente compatibile con ogni visore attualmente distribuito anche in Occidente. Il pairing avviene mediante Bluetooth oppure porta USB, e la longevità per ora sembra essere limitata a circa 2 ore; tuttavia sarà semplicemente questione di tempo affinché venga estesa.

Realtà virtuale e VAQSO VR: comunicazione olfattiva con l’utente

VAQSO VR funziona a cartucce, e nell’alloggiamento previsto dal dispositivo ne possono essere caricate 10 in totale. Ognuna di esse, in modo simile alle stampanti più datate, include una fragranza specifica che viene incanalata attraverso tre fori di piccole dimensioni, permettendo di essere odorate dalla persona che ha indossato l’headset in quello specifico momento.

Gli odori testati fino ad oggi sono tra i più diversi (erba, legno, fiori, profumi preconfezionati e addirittura polvere da sparo appena detonata). Le fragranze verrebbero poi espanse attraverso una piccola ventola silenziosa. L’utente potrà ovviamente scegliere se e quando disabilitare la funzione, impostando inoltre alcuni parametri essenziali per rendere ancora più soggettiva l’esperienza, tra cui l’intensità della fragranza e la persistenza.

L’obiettivo è quindi molto chiaro: resituire un’esperienza di realtà virtuale quanto più realistica possibile, in attesa che possano essere simulati anche i gusti in modo da poter coinvolgere sempre più i cinque sensi. La tecnologia in questione sembra comunque essere già matura al punto giusto per un semplice uso a livello consumer, e potremo vederla in azione entro fine 2017, con l’arrivo dei primi esemplari di VAQSO VR.