Yahoo diventa Altaba e la Mayer andrà via

0
1334
Yahoo Altaba

Yahoo! addio: una delle più longeve aziende di Internet presto cambierà nome ed establishment societario. Appena ci sarà il closing della cessione a Verizon, infatti, assumerà il nome di Altaba e l’attuale amministratore delegato Marissa Mayer si farà da parte rassegnando le dimissioni dal CDA. Con la Mayer, diranno addio anche altri top manager, tra cui il co-fondatore David Filo.

Insomma, è il crollo di un piccolo impero, annunciato dall’azienda con sede a Sunnyvale tramite un documento ufficiale presentato alla Securities and Exchange Commission degli USA. Come riferiscono autorevoli fonti di stampa, la nuova Altaba avrà un numero di consiglieri ridotto: saranno in cinque, ossia Tor Braham, Eric Brandt, Catherine Friedman, Thomas McInerney e Jeffrey Smith. La società, inoltre, diventerà una specie di investment company, con partecipazioni in Yahoo! Giappone e Alibaba Group Holding.

Tutta la parte riguardante i servizi Internet, invece, passeranno direttamente a Verizon, che ha già da questa estate l’intesa con Yahoo per l’acquisizione sulla base di 4,8 miliardi di dollari. Gli attacchi hacker avvenuti nel 2013 e nel 2014, resi noti sono negli ultimi mesi, poi, hanno fatto il resto, convincendo i nuovi acquirenti che fosse il momento di dare un taglio netto rispetto al passato. Del resto, ne è passata di acqua sotto i ponti da quando nel 2000 Yahoo valeva qualcosa come 125 miliardi di dollari ed era uno dei colossi assoluti del Web.

Yahoo: il tramonto di un impero?

Negli anni, poi, mentre Google ha continuato a crescere, l’azienda trainata dal motore di ricerca di Sunnyvale andava via via sbriciolandosi. Addirittura, nel 2008, nonostante una situazione tutt’altro che rosea, i vertici della società rifiutarono un’offerta di acquisizione da parte di Microsoft da ben 44,6 miliardi di dollari. Vent’anni prima, invece, Yahoo! rifiutava a Larry Page e Sergey Brin 1 milione di dollari per il brevetto di PageRank che avrebbe poi rivoluzionato il Web e avrebbe fatto letteralmente la fortuna dei due fondatori di Google.