Amazon sbarca a Rieti e Torino: 1200 posti di lavoro

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Amazon posti lavoro

Amazon decide di investire forte in Italia: il colosso dell’e-commerce con sede a Seattle, infatti, scucirà qualcosa come 500 milioni di euro. Stiamo parlando di un’azienda che attualmente conta circa 160mila dipendenti e nel 2015 ha avuto un fatturato da 90 miliardi di dollari. L’avventura italiana di Amazon è iniziata nel 2010 e già nel 2011 il volume di prodotti offerti era di 1 milioni, con 4 milioni di utenti unici italiani interessati. Il primo centro di distribuzione italiano è stato aperto nello stesso anno a Castel San Giovanni, mentre nel 2015 a Milano è stato avviato il servizio Prime Now con consegna in un’ora.

Insomma, dal quartier generale di Amazon trapela soddisfazione per la risposta del mercato italiano, ragion per cui si cercherà di offrire ora un servizio ancora più affidabile. L’investimento totale sarà di 500 milioni di euro, con una prima tranche da 150 milioni per la costruzione di un magazzino di stoccaggio e logistica nei pressi di Roma. Presto, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, incontrerà il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per discutere dell’investimento e dei dettagli per i passaggi successivi all’apertura del magazzino laziale.

Il passo successivo sarà la creazione di ulteriori negozi per la gestione di un server farm. Intanto, per farsi un’idea, quello di Amazon nel Lazio sarà il più grande investimento di un’azienda straniera in Italia. Si tratterà di un centro da 60mila metri quadrati, operativo a partire da marzo 2017 a Passo Corese, frazione del Comune di Fara in Sabina (Rieti). In tutto, sono previsti 1200 posti di lavoro, che si vanno ad aggiungere agli oltre 1000 del centro di Piacenza, aperto nel 2011.

Amazon a Torino

E non finisce qui: successivamente sarà aperto un nuovo centro di ricerca e sviluppo a Torino. L’obiettivo sarà quello di sviluppare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico di Alexa, l’assistente vocale di Amazon. A tal scopo, saranno assunti ricercatori specializzati nel Machine learning, che hanno studiato presso l’università locale, come sottolinea Rohit Prasad, vicepresidente e chief scientist per Alexa: “Abbiamo scelto Torino per la quantità di talenti a cui poter attingere e per la presenza delle università in città”.