Siae addio, a Gigi D’Alessio il monopolio va troppo stretto

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Gigi D'Alessio

Dopo Fedez anche Gigi D’Alessio ha deciso di dire addio per sempre alla Siae e affidare la gestione dei diritti d’autore delle sue canzoni a Soundreef, la starup nata nel 2011 nel Regno Unito dall’idea ambiziosa del giovane italiano Davide D’Atri. Il fondatore di Soundreef  ha saputo sfruttare l’innovazione tecnologica per affermarsi in un mercato chiuso qual è quello dei diritti d’autore, in cui fin’ora era impensabile poter fare concorrenza, specialmente in Italia dove da più di 130 anni la legge dello Stato ne ha affidato il monopolio alla Siae.

Nelle settimane scorse il rapper milanese si è aggiudicato il titolo del primo cantante italiano ad abbandonare la Siae. Una scelta, quella di Fedez, per affermare implicitamente la sua necessità di essere libero di scegliere e che punta il dito contro l’imposizione del monopolio sui diritti d’autore affidati alla Siae.

Gigi D’Alessio, sulla scia di Fedez, ieri ha sottoscritto l’accordo con la startup. Dal prossimo gennaio Soundreef avrà quindi la gestione delle royalty sulle musiche e i testi del cantautore napoletano, uno dei musicisti italiani più produttivi, con ben 750 brani registrati e che ha al suo attivo oltre 20 milioni di dischi venduti. – “Lascio la Siae” è stata l’affermazione di D’Alessio.

Soundreef, come ha ricordato D’Alessio, “utilizza un sistema analitico di monitoraggio dei diritti, rispetto a quello statistico di Siae” che garantisce una tracciabilità concreta del brano che genera un pagamento. Dal lato economico la startup londinese garantisce pagamenti celeri. – “Noi paghiamo entro 90 giorni dal concerto mentre una collecting normale può arrivare a pagare fino a 18-24 mesi dopo il concerto” aveva dichiarato in passato Davide D’Atri.

Soundreef che punta a poter operare in Italia senza l’interfaccia della società inglese, in realtà non è stata riconosciuta dal Governo Italiano che, nonostante una direttiva della Comunità Europea imponga ai Paesi membri di aprire alla liberalizzazione del mercato dei diritti d’autore, preferisce tenersi caro il vecchio monopolio con la Siae. . – “All’estero ci invidiano il monopolio” ha dichiarato il ministro alla Cultura Franceschini in merito al decreto di recepimento della legge comunitaria ora fermo in Senato.