Smartwatch Google, rivelato un prototipo con Project Soli!

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A pochi giorni dall’inizio di Google I/O 2016, la casa di Mountain View ha fatto luce su diversi progetti che, oltre all’attesissimo Android N, e al visore per la realtà virtuale Daydream VR, contemplano anche nuove tecnologie hardware a favore della creazione di smartwatch più capaci e flessibili nel loro rapporto con l’utente.

A questo proposito, Google ha rivelato il futuro di Project Soli, un chip di piccole dimensioni in grado di emulare alcune funzioni dei radar veri e propri, mettendo un eventuale wearable in condizione di captare i movimenti di chi lo indossa, senza necessariamente affidarsi ad un touchscreen oppure ai pulsanti fisici, che spesso costituiscono ancora parte della dotazione standard degli smartwatch moderni.

Project Soli è frutto della ricerca della divisione ATAP di Google, concentrata sullo sviluppo di tecnologie avanzate, con una marcia in più, che vedranno la luce nei prossimi anni e daranno nuova linfa ai dispositivi di uso quotidiano che già conosciamo. E’ quindi inevitabile che anche il mondo degli smartwatch sia investito in pieno da questa rivoluzione, come Google stessa ha dato prova mostrando all’I/O 2016 il primo prototipo di wearable basato su questa tecnologia.

Project Soli: le promesse di una nuova tecnologia

Lo smartwatch mostrato durante l’evento, un prototipo con cassa circolare e già abilitato al chip Project Soli, è stato in grado di reagire basandosi sui movimenti delle dita dell’utente, che vengono captati non appena vengono avvicinati i polpastrelli al dispositivo. Si apre quindi un mondo di possibilità in cui tutto l’ambiente operativo, dalla GUI alle app, dalle impostazioni degli activity tracker al daily planning può essere controllato con dei semplici movimenti aerei, aumentando così la longevità del dispositivo e riducendone contestualmente l’obsolescenza.

Una delle peculiarità più interessanti di Project Soli è costituita inoltre dal fatto che il sensore può comodamente funzionare anche se coperto: si espandono così le possibilità d’uso, che andrà probabilmente anche oltre i classici smartwatch coinvolgendo anche i vestiti smart a cui Google sta pensando da diverso tempo: qualsiasi cosa ci riservi il futuro di questa tecnologia, sicuramente ci aiuterà a ridefinire il rapporto degli utenti con wearables, smartphone e strumenti per la Realtà Aumentata, dandoci nuove possibilità per interagirci in maniera molto più efficiente e veloce.