Whatsapp, la privacy è al sicuro con la crittografia end-to-end

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Whatsapp cambia pagina e si evolve dal punto di vista della privacy, tutti i messaggi inviati e le chiamate vocali effettuate da oggi sono criptate. Lo ha annunciato su Facebook lo stesso fondatore della piattaforma, Jan Koum che scrive: – “Abbiamo lavorato negli ultimi due anni per dare alla gente maggiore sicurezza alle loro conversazioni su whatsapp. Ora ogni messaggio, foto, video, file e messaggio vocale, sarà criptato di default”.

La svolta di Whatsapp arriva a sorpresa in un periodo in cui le parole sicurezza e privacy hanno assunto una valenza particolare, rese ancor più forti dallo scontro delle ultime settimane tra il colosso di Cupertino e l’Fbi, il braccio operativo del Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, che pretendeva lo sblocco dell’iPhone del killer di San Bernardino.

La piattaforma Whatsapp che com’è noto è di proprietà di Facebook, il social network di Zuckerberg, con questa mossa strategica mette al sicuro i propri utenti, un miliardo di utenti nel mondo, garantendo una maggiore sicurezza da possibili abusi della privacy, ma anche se stessa da eventuali future situazioni analoghe al braccio di ferro Apple-Fbi.

Sarà di certo una coincidenza che la nuova versione dell’applicazione arrivi proprio in questo periodo caldo per quanto riguarda la privacy, ma è comunque evidente che l’intenzione è quella di evitare che si possa ripetere quanto è accaduto alla Apple, che si è vista spiattellare in faccia dai federali americani che l’iPhone, oggetto del diverbio, alla fine era stato sbloccato e non di certo grazie ad Apple, che ha invece sostenuto la sua posizione in materia di riservatezza dei dati personali fino all’ultimo.

Un riferimento esplicito alla questione si legge direttamente dal blog della compagnia Whatsapp che scrive: – “Riconosciamo il lavoro importante delle forze dell’ordine nel tenere le persone al sicuro ma gli sforzi per indebolire la cifratura dei dati espongono le informazioni delle persone all’abuso di cybercriminali, hacker e Stati canaglia”. Jan Koum nella sua affermazione è molto chiaro: – “Nessuno potrà entrare nei messaggi inviati, nemmeno regimi repressivi oppure noi stessi”.