Spotify lancia Spotify Party il DJ virtuale per le feste

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Spotify Party

Appena a ridosso dell’inizio del periodo delle feste, Spotify lancia un nuovo prodotto: Spotify Party, destinato ad essere utilizzato come un DJ virtuale durante ogni genere di evento musicale.

Il funzionamento di Spotify Party è abbastanza semplice, sarà sufficiente scegliere una fra le tante playlist disponibili, selezionare il tempo e il mood (ossia l’atmosfera della serata) e Spotify Party darà il via alle danze, iniziando a mixare i brani e proporli senza interruzione fra un brano e l’altro.

Per il debutto, Spotify ha stretto una partnership con il DJ Diplo, produttore discografico, DJ e Rapper statunitense, che curerà personalmente circa 120 tracce selezionate per il vostro divertimento.

Il servizio in una prima fase sarà disponibile per iOS e per Android e non via Web o applicazione desktop. Il roll-out è già in fase avanzata e Spotify Party è già disponibile in tutti i mercati dove Spotify è attivo.

Spotify Party: un elemento della strategia di Spotify

Spotify Party è il secondo grande aggiornamento proposto dal noto servizio di Streaming Musicale a partire dal mese di Maggio, quando aveva fatto il suo debutto Spotify Running, servizio che adatta la musica all’andatura e al ritmo del corridore.

Proprio come Spotify Running, anche Spotify Party parte dall’idea che non tutte la musica è adatta ad ogni occasione, in altre parole non tutti gli stili di corsa sono uguali e non tutte le feste sono uguali. Dunque Spotify Party consente di scegliere differenti “mood” per la serata. Ci possono essere serate dedicate a scatenarsi ballando fino all’alba, ma anche serate dedicate ad una cena fra amici, o un drink post cena. In tutti i casi una buona colonna sonora, ben mixata, può fare la differenza fra una serata ben riuscita ed una mediocre.

Le Playlist utilizzate per Spotify Party non sono playlist tradizionali, ma sono create in modo che i brani possano essere mixati armonicamente fra loro, e per consentire all’utente di scegliere con facilità l’ambientazione della serata. All’utente viene concesso anche un certo grado di autonomia, consentendo di modificare l’ordine della musica, se hanno voglia di sentirsi un po’ un DJ per qualche momento.

Spotify attualmente conta 75 milioni di utenti, di cui circa 20 milioni hanno sottoscritto un abbonamento. L’introduzione di servizi come Spotify Party e Spotify Running, non è casuale ma segue una specifica strategia.

Spotify sta infatti cercando di andare oltre il “semplice” streaming musicale on demand, e sta cercando nuovo modi di attrarre una nuova generazione di utenti che sono interessati alla musica ma che vogliono ascoltarla senza dover essere aggiornati sulle tendenze o dover conoscere i nuovi brani. Dunque Spotify intende creare dei servizi che adattino la musica ai gusti dell’utente proponendogli una serie di brani senza che l’ascoltatore debba selezionarli da una playlist. Equivale un po’ a qualcosa di più avanzato di una radio. Sostanzialmente l’idea è di lasciare creare all’utente la propria radio personale, basata sui propri gusti e senza la necessità di essere un fine conoscitore musicale. D’altra parte ogni giorno ci sono milioni di utenti che ascoltano la radio con piacere, senza dover elaborare una propria playlist.

Spotify non è certo l’unico servizio di streaming proteso ad offrire all’utente una selezione musicale basata sui propri gusti. Già in precedenza servizi come Songza, entrata poi nel mirino di Google, aveva reso popolare questa tendenza. I competitori di Spotify come Apple con Beats 1 e la stessa Google stanno già lavorando da tempo per fornire servizi basati su una combinazione di gusti utente e atmosfera del momento.

Spotify inoltre è cosciente del delicato rapporto con gli artisti, e proprio per diventare una piattaforma indipendente dai soliti grandi nomi, è alla ricerca di nuovi talenti. Proprio ieri ha annunciato di avere ingaggiato George Ergatoudis da BBC, personaggio che in passato ha scovato più di un nuovo talento musicale nei meandri della rete.