Open Data un mercato europeo da 325 mld di Euro

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In occasione del lancio dello European Open Data Portal, il portale europeo sugli Open Data, Capgemini Consulting presenta due nuovi studi dedicati all’impatto dei dati aperti sull’economia europea.

Gli Open Data nascono con il preciso obiettivo di rendere disponibili a chiunque dati del tutto eterogenei provenienti da una qualunque fonte, al solo costo, se utilizzati, di doverne citare la fonte. Gli Open Data sono ormai largamente utilizzati nell’ambito dell’open government, ovvero quella serie di regolamenti per cui la pubblica amministrazione dovrebbe rendere disponibile liberamente la mole di informazioni che gestisce. In Italia una gran parte della p.a si è già allineata alla dottrina dell’open government pubblicando gli Open Data relativi ai propri settori di competenza.

Con l’inaugurazione dell’European Open Data Portal, l’Europa apre le porte agli Open Data e Capgemini presentando i suoi studi proprio in occasione del lancio del nuovo portale, mostra quale sia il valore europeo del mercato degli Open Data e qual è lo stato dell’arte.

Il primo dei due rapporti si intitola “Open Data Maturity in Europe 2015: Insights into the European state of play”, il secondo si concentra su “Creating Value through Open Data: Study on the Impact of Re-use of Public Data Resources.” I paesi presi in esame da queste valutazioni comprendono gli EU28 più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera – comunemente indicati dalla sigla EU28+. I report sono stati richiesti dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Connecting Europe Facility che sostiene l’implementazione dell’infrastruttura Open Data in Europa.

Secondo Capgemini il valore del mercato europeo diretto degli Open Data sarà di 325 miliardi di euro. Numeri piuttosto importanti non confrontabili con quelle del mercato italiano dove gli Open Data se pur disponibili da tempo hanno solo parzialmente mosso le acque di un’economia di settore non particolarmente brillante.

Più rosee le prospettiva europee dove si stima che l’impiego efficace degli Open Data ad esempio, potrebbe far risparmiare 629 milioni di ore di inutile attesa sulle strade dell’UE e contribuire a ridurre il consumo di energia del 16%. Nel 2020 i risparmi accumulati sui costi per le pubbliche amministrazioni che utilizzeranno gli Open Data nei paesi EU28+ dovrebbero raggiungere 1,7 miliardi di euro. Per poter sfruttare questi vantaggi, è necessario che gli Open Data raggiungano un alto livello di maturità.

Proprio per aiutare l’Europa a raggiungere il livello di maturità richiesto affinche gli Open Data possano incidere sull’economia nasce il portale degli Open Data europeo. Una piattaforma che segue la catena del valore dei dati dalla loro pubblicazione fino all’utilizzo con oltre 240.000 dataset provenienti da oltre 34 paesi europei.

Attraverso il portale si può accedere ai dati pubblici di buona parte dell’Europa, utilizzando le oltre 13 categorie di pubblicazione che attraversano materie come salute, istruzione, trasporto, scienza, giustizia.

Il portale è liberamente consultabile da chiunque, cittadini, giornalisti, aziende, pubbliche amministazioni.

Domenico Leone, Public Sector Leader di Capgemini Italia, dichiara:

“In un mondo di persone e cose sempre connesse, sia i cittadini che le aziende e le organizzazioni devono poter visualizzare i dati in modo migliore, più veloce e completo per sostenere il processo decisionale. Il portale fa esattamente questo. Siamo lieti di collaborare con la Commissione Europea in questo progetto che consentirà di sfruttare tutti i vantaggi degli Open Data. Si tratta della prima valutazione europea degli Open Data di una serie di tre studi annuali in programma per il 2016 e il 2017. Abbiamo adottato un approccio olistico che considera gli ambienti politici favorevoli agli Open Data, l’impatto previsto, lo sviluppo di portali e la loro maturità e, infine, i principali ostacoli che devono essere affrontati. Lo studio servirà come base di conoscenze sulla quale costruire una rete di esperti europei e sviluppare strategie per l’attività nazionale di promozione degli Open Data”.