Stampa digitale su tessuto, una risorsa per la moda

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Si terrà dal 12 al 19 Novembre, presso FieraMilano Rho, la 17ª Edizione di ITMA, la principale esposizione mondiale di macchine tessili. All’interno di questo importante contesto che funge da stimolo per innovare un settore che da sempre è spina dorsale per il mondo del design e della moda, Epson, For.Tex e F.lli Robustelli presentano il progetto Print Your Vision.

Si tratta di un’interessante iniziativa che chiama 4 giovani designer a reinterpretare attraverso la stampa digitale i disegni conservati nell’archivio del Museo del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como. La stampante utilizzata per l’occasione sarà MonnaLisa, macchina digitale ingegnerizzata da F.lli Robustelli su tecnologia di stampa Epson.

Le creazioni prodotte dai 4 giovani designer saranno utilizzati per decorare lo stand delle 3 aziende, (Padiglione H18 Stand D101 – D102 – D103) con l’obiettivo di mostrare come la tradizione tessile può essere reinterpretata dalla creatività di giovani talentuosi supportati dall’innovazione tecnologica fornita attraverso l’utilizzo di tecniche di stampa digitale su tessuti.

Matteo Augello storico della moda e cultura popolare, coordinatore di Print Your Vision, che si è inoltre occupato di selezionare i designer -, ha così raccontato l’iniziativa:

“Con Print your Vision abbiamo voluto dimostrare come la tecnologia di stampa digitale possa essere una grandissima risorsa anche per la moda. Un modo, ad esempio, per rivisitare il passato in chiave moderna attraverso lo studio e la rielaborazione di tessuti antichi, che così possono trovare le applicazioni più diverse, dal design degli interni all’alta moda. Print your Vision è l’anello di congiunzione tra passato e futuro che rende possibile coniugare la vastità dell’importante patrimonio culturale comasco e i nuovi scenari tecnologici che influenzeranno l’industria tessile nei prossimi anni”.

La Fondazione Antonio Ratti ha messo a disposizione dei designer per l’evento gli archivi del MuST (Museo Studio del Tessuto) che conta ad oggi più di 3300 reperti tessili singoli, e oltre 2500 libri-campionario che, insieme, illustrano la storia del tessuto dal III al XX secolo.

“Il MuST offre un servizio di consulenza ai giovani designer affinché questi possano consultare il vasto archivio di tessuti antichi conservati nel museo al fine di rielaborarli in chiave moderna per le nuove collezioni, che è esattamente ciò che faceva Antonio Ratti all’epoca in cui raccolse questo prezioso patrimonio”

Ha così commentato Margherita Rosina, Direttrice della Fondazione Antonio Ratti.

Tutta al femminile invece la selezione dei designer che realizzerà le opere:

Mariagrazia Cuccuru, 24 anni attualmente designer per il Cotonificio Albini:

“La stampa digitale lascia per sua stessa natura una progettazione più svincolata, senza i limiti che la tradizionale comunemente pone: sicuramente elaborare la disegnatura ai fini della stampa con tecnologia digitale sarà qualcosa che mi permetterà di avere più spazio e maggiore leggerezza, soprattutto creativa”

Silvia Lo Presti, 25 anni si occupa di ricerca, grafica e sviluppo per Etro:

“Il processo creativo per la realizzazione di una stampa tessile nasce dall’ispirazione del momento, dettagli che attirano la mia attenzione e vengono rielaborati secondo il progetto da realizzare. Per Print Your Vision voglio realizzare un progetto che grazie alla stampa inkjet sia in grado di valorizzare il mio lavoro”.

Arianna Moroder, 30 anni lavora come designer per Mantero Seta S.p.a e ha fondato il centro ricerche per il tessile Lottozero a Prato.

“Sulla sua ricerca presso l’archivio storico della Fondazione Ratti ha raccontato: “”Ho cercato tanti tessuti antichi che in qualche modo avessero a che fare con i rituali, le liturgie, le tradizioni. Mi interessava infatti concentrarmi su un tessuto che fosse fortemente legato con l’antichità e la tradizione per poi ripensarlo con una tecnica nuova e contemporanea”.

Teresa Ribeiro, 29 anni e oggi designer per Gabel ha infine commentato:

“Rispetto alla stampa tradizionale, sicuramente quella digitale offre maggiore libertà e possibilità creative, come colori da utilizzare o forme da sviluppare”