SaveMyBike il sistema di antifurto per le bici su smartphone

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SaveMyBike

Manca circa un mese prima che si concluda la campagna su Eppela di SaveMyBike, il progetto ideato dal Polo Logistico Universitario di Livorno dell’Università di Pisa per offrire una soluzione intelligente al problema, assai diffuso, delle bici rubate. Si tratta di un sistema di antifurto basato su tre moduli che possono essere separati o interagire insieme. Il primo sfrutta delle antenne che individuano i sensori RFID inamovibili installati sul mezzo, per rilevarne gli spostamenti da aree di parcheggio sicure, create apposta, e inviare l’allarme. Il secondo intercetta gli spostamenti grazie a dei varchi fissi sparsi per la città, sempre servendosi di antenne, stavolta posizionate su pali o edifici che contano i passaggi e rilevano l’origine destinazione del mezzo. Infine, l’ultimo modulo, facilita agli ausiliari del traffico il ritrovamento di biciclette rubate in altre parti della città grazie a rilevatori portatili che ricevono il segnale dei sensori e comunicano via bluetooth la rilevazione allo smartphone.

Per la realizzazione, la cifra richiesta è di 10 mila euro e manca più di un mese per capire se questa proposta avrà o no presa sull’opinione pubblica. Se riuscirà a raccogliere i fondi, il sistema informatico di SaveMyBike verrà implementato partendo dalle città toscane di Pisa, Lucca, Firenze e Livorno.

Vero è che provare SaveMyBike sarebbe comunque un’alternativa da considerare vista la situazione attuale. Malmessa e usurata, purché si regga ancora sulle due ruote, infatti, la bici risulta in alcune delle più grandi città italiane e anche in quelle più a portata d’uomo, vittima indifesa nel mirino di abili ladruncoli che in un soffio la fanno magicamente evaporare. La rubano e in pochi passi la trasformano per renderla irriconoscibile agli occhi del suo proprietario originario e la rivendono illegalmente per guadagnare pochi quattrini.

Milano, Roma, Bologna sono alcune delle città dove si registrano ovviamente numerosi furti, sebbene un’altissima percentuale di questi non venga di fatto denunciata. Reperire l’informazione diventa, perciò, alquanto difficile, oltre al fatto che la bicicletta è un bene mobile che non viene registrato dal possessore e dunque neppure censito. Ecco perché, un dato relativo a questo tipo di furti, non esiste o comunque ha a disposizione elementi ridotti sui quali basarsi.

Per alcune città la situazione è davvero insostenibile, per questo non sono mancate iniziative di ogni tipo, che nel corso degli anni hanno tentato di risolvere il problema, partendo dalla sensibilizzazione dei cittadini, del loro senso civico, persuadendoli a non incentivare il mercato dei mezzi rubati e offrendo loro opportunità legali e disponibilità di noleggio a prezzi economici. Il settore digitale non è rimasto indietro e l’App Registerbike, risalente a poco tempo fa, ne è un esempio, con il suo sistema di codici seriali e QR code apposti sulla bicicletta attraverso la colla bicomponente, difficili da eliminare.

Ora si presenta l’oppurtinità di SaveMyBike, chissà se riuscirà a diventare l’incubo dei ladri di bicicletta e la serenità dei minacciati ciclisti!