L’hackeraggio ad Hacking Team finisce in procura

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La procura di Milano aprirà un’inchiesta per fare luce sulla vicenda Hacking Team. A condurre l’inchiesta sarà il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli che guiderà il team che si occupa dei reati informatici. Per adesso il reato contestato sarebbe quello di accesso abusivo a sistema informatico.

La nota azienda Milanese Hacking Team, specializzata nel fornire soluzioni software in grado di ottenere dati informatici a scopi investigativi, è finita negli scorsi giorni nel mirino degli hacker che si sono appropriati di circa 400GB di dati fra cui email, fatture, password, documenti di ogni tipo relativi ad Hacking Team e li ha successivamente diffusi in rete.

Da questi documenti sarebbero emersi rapporti compromettenti con governi elencati nelle black list di Stati Uniti, ONU, Nato, Associazioni delle Nazioni del Sud Est asiatico. Molti di questi governi sono finiti in black list per le loro attività dittatoriali.

Dunque proprio questi governi avrebbero potuto usare i software di Hacking Team per spiare le attività di eventuali soggetti non graditi ai vari regimi.

Nel frattempo l’azienda milanese si difende sostenendo che la maggior parte di quei documenti sono fasulli e messi appositamente in rete dagli hacker. Nel frattempo per motivi che francamente ci sfuggono chiede ai propri clienti di non utilizzare i software nella loro dotazione. In particolare il “remote control system” meglio noto in Italia come il trojan “Da Vinci”