Le batterie del futuro fatte di carta e acqua sporca

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Inutile dire che sulle batterie si stanno sfidando a colpi tecnologici scienziati e big del settore. Ottenere batterie sempre più durature o capaci di ricaricarsi in tempi brevi è una delle sfide su cui molti player stanno giocando il loro futuro. Così dopo le batterie che si ricaricano in meno di un minuto e quelle di Google ecco arrivare quelle prodotte da un misto di carta e batteri.

In sostanza una batteria origami composta da fogli di carta ripiegati su se stessi e umidificati attraverso colture batteriche. Acqua non esattamente pulita per intenderci.

“La carta è economica e biodegradabile”

ha dichiarato il professor Seokheun Choi fra i principali promotori dello studio,

“Non c’è bisogno di pompe esterne o siringhe poiché la carta può assorbire una soluzione per capillarità”.

La materia organica presente in una soluzione come per esempio l’acqua sporca può produrre energia attraverso il processo di respirazione microbica.

Per adesso gli scienziati sono abbastanza lontani dal portare una batteria di questo tipo in produzione. Il catodo è stato ottenuto spruzzando nickel su uno dei lati della carta ripiegata, mentre il catodo è stato ottenuto con vernice in carbonio. Ogni batteria ha un costo di 5 centesimi e collegandone 4 in serie si riesce ad alimentare un led.

Non ancora abbastanza per lanciare queste batterie sul mercato, ma a sufficienza per creare la suggestione futura di una batteria a basso costo prodotta con materie assiolutamente biodegradabili