Il tribunale di Milano boccia Uber, è concorrenza sleale

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Il tribunale di Milano ha accolto le proteste dei tassisti ed ha decretato il blocco del servizio UberPOP in tutta Italia. Dunque niente più corse a basso costo su macchine private, almeno fino a quando non sarà depositato il ricorso. Le motivazioni della sentenza sono da ricercarsi principalmente nella violazione delle norme sulla concorrenza.

“La mancata soggezione degli autisti UberPOP ai costi inerenti al servizio taxi consente l’applicazione di tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico e non praticabili da tassista”

Si legge nell’ordinanza del tribunale di Milano e prosegue:

“UberPop non e’ paragonabile al ‘car sharing’ perchè “l’autista non ha un interesse personale a raggiungere il luogo indicato dall’utente e, in assenza di alcuna richiesta, non darebbe luogo a tale spostamento”

Dunque Uber avrebbe fin qui svolto il proprio servizio violando le norme sulla concorrenza. La società Americana avrà ancora 15 giorni per chiudere il servizio con tutto ciò che questa chiusura comporta, dopo di ché non ci saranno più passaggi a basso costo su macchine private.

La sentenza riguarda naturalmente solo il servizio UberPOP, continuerà senza problemi il servizio Berlina Nera che prevede l’impiego di autisti professionisti con licenza.

Zac De Kievit, legale di Uber Europa ha dichiarato

“Siamo ovviamente molto dispiaciuti dalla decisione presa oggi su UberPop, una decisione che rispettiamo ma non comprendiamo, faremo appello per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi nelle loro città. Intanto in Italia oggi continua ad operare UberBlack e per le prossime due settimane UberPop. Quello che però ci preoccupa di più è che migliaia di driver rischiano di perdere una risorsa economica. Inoltre ricordiamo che la commissione europea ha chiaramente affermato che gli stati membri dovrebbero garantire equità, proporzionalità e nessuna discriminazione nella regolamentazione dei nuovi servizi basati sulla tecnologia come Uber”

Una vittoria dell’associazione dei tassisti dunque, ma che non raccoglie il plauso delle associazioni dei consumatori e dei cittadini. Il Codacons ha commentato “limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini”, l’Unione nazionale dei consumatori ha aggiunto il Tribunale ha fatto “un regalo alla lobby dei tassisti” e il “vuoto normativo” sulla materia “non può essere colmato dai giudici”.

Su Twitter i commenti degli utenti sono tanti e la maggior parte non sono affatto lusinghieri