Google progetta un sistema operativo per l’Internet Of Things

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L’Internet Of Things sembra essere la prossima frontiera per i grandi player tecnologici. Così dopo Samsung ed IBM ecco che anche Google non vuole mancare l’opportunità offerta dal mercato costituito da quell’insieme di oggetti intelligenti classificato come Internet Of Things.

Secondo quanto riportato da Information, Google starebbe lavorando ad un nuovo sistema operativo, basato su Android, specificatamente pensato per equipaggiare periferiche dalla dotazione hardware molto contenuta alla base del mondo dell’Internet Of Things. Il nuovo sistema operativo potrebbe chiamarsi “Brillo”.

Si suppone che Brillo sia progettato per funzionare con requisiti abbastanza limitati. Probabilmente saranno sufficienti 32 o 64 MB di RAM per far girare questo nuovo, estremamente leggero, sistema operativo di Google.

Requisiti così bassi di Ram sarebbero un bel passo avanti per la casa di Mountain View, considerato che l’ultima Build di Android per funzionare in maniera decente ha bisogno di almeno 512MB di Ram.

Se quelle che per ora sono solo voci fossero confermate, si tratterebbe di un passo strategicamente importante anche per un colosso come Google. Internet of Things è accreditato come il mercato emergente più grande dei prossimi anni.

Se Google riuscisse ad imporre il proprio sistema operativo per oggetti come lampade wireless, termostati intelligenti, factotum domestici e sensori per lo sport, chiaramente assumerebbe il ruolo di invisibile filo conduttore per molte attività quotidiane, a partire da quelle svolte in ambienti come la casa intelligente, per finire allo sport e ai dispositivi medici.

Per ora in ogni caso si tratta solo di voci non confermate e le cui fonti sono tutte da verificare. Qualcosa ancora potrebbe trapelare durante l’I/O conference della prossima settimana, tuttavia per il momento si attendono, eventuali, ulteriori sviluppi