Android fa la pipì su Apple: Google contro lo spam via Maps

0
2453

Dopo quanto accaduto venerdì scorso, Google ha deciso di incrementare i controlli per evitare lo spam e gli abusi su Maps: un utente ha infatti caricato una foto nella quale il ‘robottino’ simbolo di Android urinava sull’omologo simbolo di Apple. Un episodio che ha strappato il sorriso a molti internauti, ma comunque un qualcosa da non sottovalutare secondo i laboratori Google. Chi venerdì scorso ha effettuato una ricerca su Google Maps, tra le montagne e i centri urbani di Rawalpindi si è trovato davanti lo strano disegno che ha fatto comunque arrossire i piani alti della sede di Mountain View.

L’immagine, le cui coordinate esatte erano N 33 ° 30’52.5 “E 73 ° 03’33.2”, non è ovviamente una trovata pubblicitaria di Google, né uno scherzo da parte della stessa BigG nei confronti di un’azienda concorrente. Si è trattato di un abuso della funzione Map Maker da parte di un utente che risponde al nome di ‘nitricboy’. Come riferisce il quotidiano ‘Guardian’, i tecnici di Google di sono subito messi all’opera per cancellare il disegno imbarazzante, ma al contempo hanno dichiarato guerra agli abusi loro servizio di mappe.

Non è la prima volta che lo stesso utente si rende protagonista di uno scherzo di questo tipo: nel recente passato aveva già inserito tra le Google Maps prima un logo di Skype, azienda di proprietà Microsoft, e una facciona sorridente, molto simile ad una di quelle emoticons che utilizziamo per le nostre chat. È evidente, dunque, che la funzione Map Maker, che consente agli utenti di aggiungere importanti informazioni alle mappe di Google, presenti delle falle. Il sistema era stato studiato per consentire di mappare al meglio quelle zone ancora “scoperte” sfruttando la buona volontà degli utenti stessi. Le informazioni caricare dai “map maker” devono essere approvate da una community che fa da “giuria”, ma a quanto pare è facile imbattersi in utenze farlocche che danno facili sì alla pubblicazione o alla compiacenza di altri internauti che stanno allo scherzo e danno il via libera alla pubblicazione di contenuti non consoni al servizio.