Google abuso di posizione dominante l’accusa dell’Europa

0
2273

Google è di nuovo nel mirino dell’Unione Europea. L’Europa ha formalizzato a Google attraverso una lettera ufficiale l’accusa di abuso di posizione dominante. Il problema risiederebbe nella modalità con cui Google mostra i risultati di ricerca, l’assioma è che Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo e sfrutti questa sua peculiarità mostrando nelle prime posizione i propri servizi a sfavore di quelli della concorrenza.

Nella lettera si legge:

“Google sistematicamente mostra in posizioni piu’ visibili nei risultati di ricerca il proprio servizio di comparazione prodotti, indipendentemente dal merito”

Chiaramente il riferimento è a Google Shopping e a come Google utilizzi questo servizio nei risultati di ricerca

e prosegue affermando

“La commissione è preoccupata che gli utenti non necessariamente vedano i risultati più rilevanti in risposta alle loro ricerche a discapito dei consumatori e della comparazione con i servizi offerti dalla concorrenza, soffocando in questo modo l’innovazione”

Contemporaneamente l’UE ha avviato un’ulteriore inchiesta relativa al sistema operativo per i dispositivi mobili: Android prodotto da Google. In questo caso l’accusa è più sottile poichè secondo l’Europa, Google utilizzerebbe il sistema operativo Android la cui diffusione occupa una posizione rilevante nel mercato mobile per veicolare i propri servizi. In questo caso l’accusa ricorda molto quella che molti anni fa l’Unione Europea aveva rivolto a Microsoft, accusata di utilizzare la posizione dominante di Windows per veicolare il proprio browser ed i servizi annessi.

La reazione di Google

Google affida ad un post diffuso online e firmato da Amit Singhal vice presidente di Google Search, la reazione alle accuse formalizzate dall’unione europea. Nel post si legge:

“Rispettiamo le decisioni dell’Europa, ma siamo in forte disaccordo con la necessità di formalizzare uno “Statement of Objections” e aspettiamo di discutere il nostro caso nelle prossime settimane”
.

Statement of Objections” è il nome tecnico del documento che tipicamente l’unione Europea emette per formalizzare accuse di questo tipo.

Amit Singhal all’interno del suo post cita a titolo esemplificativo l’acquisizione da parte di Google del motore di ricerca per voli aerei ITA avvenuto nel 2010, a tutti gli effetti ora un servizio di Google, utilizzato per mostrare alla destra della colonna dei risultati i dati relativi ai voli aerei nel caso di una ricerca su biglietti di volo e trasferte aeree.

Secondo Amit Singhal questo sarebbe l’esempio perfetto di come Google utilizzi i propri servizi per rispondere in modo sempre più adeguato alla richieste degli utenti, consentendogli di risparmiare tempo – Amit Singhal cita una frase pronunciata da Larry Page già qualche decennio fa: “il motore di ricerca perfetto dovrebbe esattamente comprendere cosa l’utente sta cercando e restituire esattamente quello che l’utente vuole”

Le ragioni dell’Europa

Margrethe Vestager commissario UE per la concorrenza ha meglio spiegato il punto di vista dell’Europa rispetto alla posizione di Google. “La posizione dominante in quanto tale non è il problema, gli utenti usano Google perché dispone realmente di un buon prodotto. Tuttavia le compagnie che occupano una posizione di dominio hanno la responsabilità di non abusare della loro posizione dominante nel mercato di riferimento e nei mercati correlati”. Per il momento tuttavia gli addebiti formali dell’UE sono rivolti soltanto al suo prodotto di comparazione della vendita di prodotti online Google Shopping.

I fronti aperti comunque attualmente sarebbero quattro: il già citato modo in cui google gestisce i risultati del motore di ricerca, l’estrazione di contenuti dai siti concorrenti, l’esclusione dei servizi di advertising concorrenti ed eventuali accordi con gli investitori per ottenere un’esclusiva sui servizi di advertising escludendo altre piattaforme. Infine ci sarebbero le accuse dell’UE ad Android.

Europa Vs Google Vs America

Si tratta di un bel pacchetto di accuse che l’Europa muove all’azienda Americana Google, tanto che in molti vedono questa ondate di accuse come un modo per limitare lo strapotere USA sulle piattaforma Internet. A tal proposito Margrethe Vestager secondo quanto riportato da WSJ che per primo ha riportato la notizia, avrebbe detto:

“Tutto ciò non ha niente a che vedere con il fatto che un’azienda sia Americana, Giapponese o altro, se un’azienda vuole competere sul mercato Europeo deve adeguarsi alle leggi europee”

Contemporaneamente Gunther Oettinger commissario agli affari digitali della Commissione europea ha chiesto una maggiore regolamentazione delle piattaforme Internet che limiti la dipendenza dell’Europa dai grandi player americano e consenta di sviluppare piattaforme alternative.

Se le accuse dell’Europa andassero a segno Google potrebbe dover pagare una maxi-multa fino a sei miliardi di dollari stando a quanto riportato da WSJ. Tuttavia questo braccio di ferro fra Europa e Google apparentemente dettato dall’applicazioni delle leggi europee potrebbe portare ad uno scontro di più ampie dimensioni sul terreno dell’economia internazionale dove effettivamente il vecchio continente soffre di un gap di notevoli dimensioni sul terreno della leadership del mercato tecnologico