Google mette al bando il porno da Blogger

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Nuove regole arrivano da Google contro i contenuti a luci rosse. A partire dal 23 Febbraio è partito il giro di vite sui contenuti a sfondo sessuale presenti sulla piattafoma Blogger. La decisione arriva nei giorni seguenti alle rivelazioni del Daily Mail, secondo le quali su Twitter ogni giorno verrebbero cinguettate oltre 500.000 immagini a luci rosse.

Le nuove norme di Google saranno abbastanza rigide, i proprietari degli account che hanno anche nel passato pubblicato immagini di nudo o sessualmente esplicite dovranno cancellarle. I blog che non si adatteranno non verranno eliminati ma saranno resi privati, ovvero le immagini saranno rese visibile al solo proprietario.

La nuova content policy riporta:

“Siamo convinti che censurare questi contenuti sia in contrasto con un servizio che si basa sulla libertà di espressione… Tuttavia, al fine di sostenere questi valori, dobbiamo essere in grado di arginare le violazioni che mettono a rischio la nostra capacità di fornire questo servizio e la libertà di espressione che lo stesso servizio incoraggia. Per questo motivo esistono alcuni limiti per i tipi di contenuti che possono essere ospitati con Blogger.

“Contenuti per adulti: Sono vietate la distribuzione di contenuti sessualmente espliciti o le rappresentazioni grafiche di nudità. Non è consentito indirizzare il traffico a siti pornografici commerciali.”

Ci sono alcune deroghe a questa regola:

“è necessario tenere presente che, nell’applicare le norme qui riportate, potremmo fare alcune eccezioni basate su considerazioni di natura artistica, educativa, documentaristica o scientifica o su altri vantaggi sostanziali per il pubblico derivati dal non intraprendere alcuna azione relativamente ai contenuti”

Ovvero potrebbe essere consentito pubblicare contenuti che ricadono nelle categorie vietate se la pubblicazione è in qualche modo aderente al campo umanistico o letterario.

Blogger è una piattaforma largamente utilizzata, soprattutto da webmaster alle prime armi. Google già in precedenza aveva tentato di scoraggiarne l’uso per coloro che intendevano utilizzarla traendo vantaggi dalla pubblicazione di contenuti a sfondo sessuale, impedendo la monetizzazione di tali contenuti attraverso l’advertsing.

Google avrebbe mandato un avviso ai diretti interessati per comunicare la variazione della policy