I nuovi processori Broadwell svelati da Intel al CES 2015

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Al Ces è si annunciano i prodotti che arriveranno sul mercato da Febbraio in poi e che detteranno la linea tecnologica del prossimo anno. Uno dei protagonisti del 2015 sarà sicuramente Intel che propri al Ces presenta i suoi nuovi processori Broadwell.

Il momento è fra i più propizi perché dopo un periodo di grave crisi durante il quale il mercato dei pc non era stato particolarmente florido, oggi sembra dare segnali di ripresa e Intel certamente non vuole mancare questa occasione. I processori Broadwell fanno il loro debutto proprio alla fiera della tecnologia organizzata a Las Vegas e promettono di essere non solo la vera novità del 2015 ma anche e soprattutto si propongono per una parte da protagonista nella tecnologia che andrà in scena a partire dal dopo Las Vegas in poi.

La strategia Tick-Tock

I nuovi processori sono definiti di quinta generazione e rappresentano un salto deciso rispetto alla tecnologia precedente datata ormai Settembre 2014. Il nuovo prodotto si inserisce in quella che l’azienda ha a suo tempo definito la strategia “Tick-Tock” che ha visto la luce nell’ormai lontano 2006.

E’ proprio nella strategia Tick-Tock che va ricercata la chiave di volta per leggere come questi nuovi chipset potranno incidere sul mercato e quanto sarà conveniente per il pubblico adottare questo tipo di tecnologia.

Nel dizionario Intel un Tock rappresenta un’introduzione di una nuova e rinnovata architettura mentre un Tick rappresenta una riduzione delle dimensioni. La caratteristica principale dei nuovi processori Broadwell è quella di passare dagli attuali 22nm del modello Haswell ai 14nm attuali. Per questo motivo i Broadwell sono da associarsi ad un Tick, non dobbiamo dunque aspettarci una rivoluzione nelle prestazioni ma solo un miglioramento accompagnato da una significativa diminuizione delle dimensioni.

Cosa cambia per gli utenti?

Intel pensa che dai chipset Broadwell ci si debba aspettare un aumento del 4% nell’uso quotidiano destinato alla produttività, che non è esattamente una percentuale che fa rimanere a bocca aperta.

Anche sul consumo energetico non ci si deve aspettare in linea generale un netto miglioramento anche se Intel pensa che i nuovi chipset possano avere un’autonomia quasi di un’ora e mezza in più rispetto alla generazione Haswell rimane comunque il collo di bottiglia degli schermi che continuano ad essere i maggiori responsabili del consumo energetico.

Se queste sono le condizioni di base, è nella grafica che si percepisce un netto miglioramento della prestazioni. Di fatto ci si attende quasi un 22% in più nei test dedicati alla grafica 3D e quasi un 50% in più nella conversione dei video.

Dunque riassumendo per il futuro potremmo attenderci notebook e desktop di dimensioni ridotte, che consumano leggermente meno e che vanno alla grande sulla grafica e la conversione video.

I processori presentati

Sono 17 le nuove combinazioni basate sui chipset Broadwell. Ben 13 modelli TDP da 15W , tutti con grafica Intel HD. Quattro I7, quattro I5, due I3, un pentium e due Celeron, in pratica ce n’è per tutti i gusti.
Salendo di scala si arriva ai modelli da 28W e qui si gioca maggiormente sulle prestazioni, un I7, due I5, un I3, ma è soprattutto la sezione grafica a fare la differenza, tutti i modelli sono equipaggiati con Iris 6100 che rappresenta il top di gamma e dovrebbe consentire prestazionid decisamente elevate.

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Non ci sono ovviamente test ufficiali sui chipset, ma sicuramente nei prossimi mesi inizieremo a vedere quali sono i vantaggi pratici dell’introduzione dei chipset Broadwell