Barilla usa la stampa 3D per inventare nuove forme di pasta

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Tutto ci potevamo aspettare tranne che le stampanti 3D potessero essere utilizzate per trovare nuove forme per la nostrana italica pasta! Eppure in fondo anche la pasta se pur nel segno della tradizione e del gusto ha bisogno di innovare e sperimentare nuove strade. È appena terminato il concorso internazionale PrintEat, aperto sulla piattaforma Thingarage e che aveva come tema l’individuare nuove forme di pasta realizzabili attraverso stampa 3D.

La notizia non è da poco, non lo è ne da un punto di vista squisitamente tecnologico per la particolare applicazione della stampa 3D, ma non lo è neanche da un punto di vista della produzione, poiché l’adozione di una tecnica del genere bypasserebbe la tradizionale trafilatura della pasta.

Il concorso ha visto la partecipazione di ben 530 designer internazionali che hanno tirato fuori dal cilindro 216 progetti. A vincere è stata Rosa Pasta di Loris Tupin. Una speciale pasta a forma di bocciolo di Rosa che arriva a completa apertura durante la cottura.

Vortiba, team Cagliaritano composto da Danilo Spiga e Luis Fraguard ha proposto una forma di pasta somigliante ad un vortice, capovolto assomiglia leggermente ad un albero di Natale.

Infine Alessandro Carabini anche lui italiano, in collaborazione con il team francese Studio Abaco ha proposto un modello 3D della Luna con tanto di crateri.

In realtà questo genere di sperimentazione rimane per adesso semplicemente tale. Prima che questo tipo di progetto possa trovare un’applicazione reale dovranno essere ancora fatti molti passi. Rimane l’impegno di Barilla testo ad una volontà innovativa, anche in un prodotto antico come la pasta.

Fonti: 3dprint, Repubblica Parma