Youtube potrebbe diventare un servizio a pagamento?

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C’è qualcosa che sta cambiando in Internet. Se siete dei navigatori attenti ed abituali avrete notato che la pressione pubblicitaria sta lentamente ma costantemente diminuendo.

Non che la pubblicità sia un male, anzi è il mezzo principe attraverso cui molti siti si sostengono (anche il nostro). Ma è anche vero che un eccesso di pubblicità infastidisce il lettore e questo può essere controproducente. Insomma, per farla breve e senza voler entrare nei numeri della pubblicità, appare evidente che moltissimi servizi online stanno cominciando ad affiancare contenuti gratis a contenuti a pagamento che vanno ad integrare la diminuizione del fatturato pubblicitario.

Youtube non è certamente uno di quei servizi che ha difficoltà di fatturato, tuttavia Google ha l’occhio lungo, così durante la recente Re/Code Conference il ceo di Youtube Susan Wojcicki non ha totalmente chiuso alla possibilità di introdurre alcuni contenuti premium a pagamento in Youtube.

Susan Wijcicki ha dichiarato:

“Youtube attualmente è supportato dall’Advertising che è un’ottima cosa perché ci consente di raggiungere miliardi di utenti; ma può arrivare un momento in cui le persone potrebbero non volere più vedere la pubblicità…gli utenti dovrebbero avere la possibilità di scegliere se vedere la pubblicità oppure pagare una fee, che è un modello interessante – stiamo pensando se offrirgli questa possibilità”

Fonte Recode.net

Controindicazioni

Naturalmente ci sono alcune difficoltà. Nell’accezione comune Youtube vuol dire Gratis, free, difficilmente il pubblico accetterebbe di dover pagare qualcosa per poter visualizzare un contenuto. Qualche esperimento in tal senso è stato già fatto da Youtube consentendo agli utenti di vendere i propri contenuti, ma non sembra avere fornito le risposte aspettate.

L’altra difficoltà potrebbe essere ricercata proprio nel modo in cui Youtube attualmente propone i propri contenuti. Nessuno potrebbe dire come reagirebbe un utente se dovesse pagare un abbonamento e vedesse miscelati insieme contenuti di bassa qualità come filmati su gatti e cani e contenuti di alta qualità come film o spettacoli. Fino a quando tutto è gratis nessuno protesta, ma se si scegliesse una forma in abbonamento sarebbe necessario anche offrire contenuti selezionati agli utenti paganti diversificandoli in modo marcato dai contenuti free.

Quando potrebbe accadere?

In ogni caso una forma di abbonamento a pagamento rimane nelle corde di Youtube. Come questo tipo di modello di business possa essere realizzato è tutto da discutere.

È anche vero che certe dichiarazioni potrebbero anche essere lette come un amo buttato al pubblico per sondarne le reazioni. Google non è abituata a questo stile a dire il vero, tuttavia è ancora troppo presto per dire qualunque cosa. Non ci sono rumors ufficiali o semiufficiali da google, tutto quello che abbiamo è la dichiarazione sibillina di Susan Wijcicko di cui sopra.

Per ora gli utilizzatori del servizio di streaming più diffuso al mondo possono dormire sogni tranquilli. Youtube è Free e resterà tale per un bel pezzo

Immagine di copertina Rego Korosi (CC BY-SA 2.0)