Wi-Fi gratis per tutti! Allo studio una proposta di legge

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Reuters oggi ha riportato una notizia dal titolo “Italian lawmakers plan free Wi-Fi to bridge digital gap with Europe” che si potrebbe tradurre più o meno in questo modo “Il governo Italiano pensa di rendere gratis il Wi-Fi per colmare il gap digitale che separa l’Italia dall’Europa”.

L’articolo fa riferimento ad una proposta di legge promossa da Sergio Boccadutri (Pd) e cofirmata da Enza Bruno Bossio, Ernesto Carbone, Alberto Losacco e Gennaro Migliore e dal titolo “Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete internet mediante connessione senza fili”.

La proposta di legge parte da questo presupposto:

“L’analisi della situazione presente vede solo poco più dell’8% degli esercizi commerciali e degli uffici pubblici coperti da tecnologia wi-fi. Lo scopo che si pone la proposta di legge e quello di arrivare in sei mesi a una copertura del 100%”

Fonte fabiolavagno.it

Presupposto chiarissimo che è alimentato ancora di più dal fatto che per quanto relazionato all’interno della stessa proposta l’utilità della banda larga ed in generale di una connessione internet efficiente alimenta in modo inequivocabile l’efficienza della pubblica amministrazione e delle imprese portando come conseguenza logica un beneficio indiscusso all’economia.

Con queste premesse, la proposta di legge continua con il seguente paragrafo:

Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, al fine di facilitare l’accesso alla rete internet, tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia hanno l’obbligo di dotarsi di collegamento alla rete internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless basata sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 (wifi), consentendo l’accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password.

Una proposta dalla portata storica

Ora, non so se vi rendete conto della portata storica del valore di questa proposta. Cioè in pratica significherebbe che tutta l’Italia diventerebbe un grande Hot-Spot gratuito dove turisti, cittadini ed altri soggetti di ogni genere possono andare in giro perennemente collegati alla rete, e significherebbe anche che praticamente tutta l’Italia dovrebbe essere dotata di connessione Internet a banda larga.

Stiamo parlando quasi dell’Italia intera se abbiamo capito bene il testo proposto. Anche i paesini più sperduti, quelli dove attualmente non ci si riesce a collegare neanche con i piccioni viaggiatori, dovrebbero essere invece provvisti di connessione wi-fi e oltre a questo dovrebbero renderla disponibile a tutti coloro che circolano nel raggio di azione della propria connessione.

In pratica da un lato si offre agli operatori un mercato vastissimo ed una valida ragione per andare a portare la banda dove adesso non c’è. Dall’altro si impone a tutte le aziende di dotarsi di una connessione internet e condividerla.

Ok. Fermiamoci un momento a riflettere. La stessa proposta di legge dice:

Sono esentati dall’obbligo di cui al comma 1 gli esercizi commerciali, le associazioni culturali e gli uffici pubblici con una superficie inferiore ai 100 metri quadri, nonché gli esercizi commerciali e le associazioni culturali con un organico inferiore ai due dipendenti.

Questo paragrafo taglia leggermente la portata della proposta di legge ma non così tanto da diminuirne l’efficacia.

Chi paga tutto questo?

Ora, naturalmente ci sono dei lati negativi. La nostra economia è già abbastanza vessata, imporre a tutte le aziende di dotarsi di una connessione internet wi-fi e condividerla, appare come un’ulteriore spesa che va a gravare sulle già disastrate casse di aziende e commercianti.

Ma la proposta di legge contiene altri due paragrafi interessanti:

È istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico un fondo per il sostegno all’installazione nei mezzi di trasporto pubblico di proprietà, anche tramite partecipazioni, di Comuni e Regioni, del collegamento alla rete internet con le modalità di cui al comma 1, con una dotazione pari a due milioni di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019.

Ovvero in pratica lo stato stanzia 2.000.000 di euro a favore dei comuni a supporto dell’installazione nei mezzi pubblici.

Al punto 8 invece si legge:

È istituito nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico un fondo pari a un milione di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019 per il sostegno alla diffusion di router e di modem wireless basati sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 di classe “n” o “ac” o tecnologie successive.

Il che signifca che 1.000.000 di euro andrebbe a sostegno di tutti i soggetti interessati dalla proposta di legge per l’acquisto delle apparecchiature Hardware.

Detto questo in realtà è complicato dire se una proposta del genere possa portare dei reali benefici alle imprese. Per quanto nella proposta vengono indicati finanziamenti da erogare alle imprese per l’acquisto dei materiali hardware, nulla invece si dice a proposito dei costi da sostenere per i compensi dovuti ai provider della connessione. Ovvero chi paga l’abbonamento?

Tuttavia allo stato attuale si tratta di una proposta di legge sicuramente affascinante ma ancora soltanto una proposta per cui c’è tempo per discutere tutti i particolari. Probabilmente ci vorrà la metà del 2015 perché sia discussa in parlamento per cui il testo sarà sottoposto ancora a moltissime revisioni.

Il fascino di una proposta complessa

Certo che letta in questo modo esercita un deciso fascino, sia perché sposterebbe finalmente l’Italia da fanalino di coda in quanto a disponibilità della connessione internet per aziende e privati e noi siamo certi che questo avrebbe un effetto propulsore sulla nostra economia, sia perché costringerebbe i provider ad uno sforzo per andare a portare la connettività in tutti quei posti dove attualmente è antieconomico farlo, dando impulso in questo caso a tutto il terziario sia per i vantaggi che ne avrebbero le imprese.

In definitiva, si tratta di una proposta di legge da ricevere con entusiasmo, anche se sicuramente andranno chiariti alcuni punti ed in particolar modo quello del pagamento dei canoni. Certo è vero che probabilmente l’accelerazione che la legge darebbe alle imprese probabilmente ripagherebbe da sola il costo dell’abbonamento, tuttavia senza calcoli precisi in mano è difficile dirlo.

Foto By Oran Viriyincy (CC BY-SA 2.0)