8 modi per migliorare il lessico di tuo figlio

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Nella capacità di comprendere il linguaggio scritto e parlato risiede il segreto di una vita ricca di occasioni e di successi. Un vocabolario ricco di termini, fin dalla più giovane età, aiuta sia nella lettura, sia nella comunicazione. Questo è il principale motivo per cui i genitori dovrebbero prendersi aiutare i figli a estendere il proprio vocabolario, imparando sempre nuovi termini.

 

Parliamogli più spesso

parla a tuo figlio
parla a tuo figlio

Questo è probabilmente il modo più semplice per arricchire il suo vocabolario: ricordiamoci conversare più spesso con lui. Se sono bimbi molto piccoli, ci si può limitare a sottolineare ad alta voce le azioni che si compiono: “ora ci sediamo sul sedile e agganciamo la cintura di sicurezza, ricordati sempre che è molto importante”. Se sono bimbi un po’ più grandi, ricordiamo che la conversazione prevede la disponibilità a considerare seriamente il punto di vista dell’altro, anche se più piccolo. Facciamo uno sforzo per non ridurre la cosa a un monologo!

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Correggiamo con dolcezza gli errori

star baby

Tutti i bimbi commettono qualche errore quando parlano, l’importante è correggerli con grazia e senza aggressività. Quando pronunciano bene una parola “difficile”, facciamogli sentire la nostra gioia e il nostro apprezzamento. Quando sbagliano, ripetiamogli correttamente la parola, senza usare un tono di rimprovero e, anzi, cerchiamo di rendere anche questo momento parte di un gioco. Più si divertono, più velocemente apprenderanno (e questa è sempre la regola numero 1).

 

Utilizziamo anche parole “da grandi” quando parliamo con i nostri figli

Quando conversiamo con i nostri figli, la nostra prima intenzione è farci capire: questo non vuol dire, però, che dobbiamo limitare eccessivamente il nostro lessico alle parole più semplici. Di tanto in tanto, inseriamo qualche parole che probabilmente i nostri figli non conoscono, ma che useremmo in una normale conversazione con un adulto. Incoraggiamoli a chiedere la spiegazione dei termini che non conoscono e rendiamoci disponibili a fermarci nel discorso per spiegare la nuova parola. Piano piano, i nostri figli assorbiranno con la massima naturalezza la padronanza di un lessico più ampio.

 

Facciamogli raccontare una favola

bimbi raccontano favole

Se siete tra quelli che raccontano favole a vostro figlio per farlo addormentare: complimenti! Già questo è un buon modo per migliorare la sua attitudine a padroneggiare l’italiano. C’è n’è uno ancora migliore, provate a mettere da parte il libro delle favole ogni tanto, e chiedete a vostro figlio di raccontarla lui una favola. Magari potreste dare qualche suggerimento per l’inizio: un castello, una principessa, un drago… e poi lasciare che la fantasia di vostro figlio faccia il resto.
Per aiutarlo durante il racconto, potreste puntellare la storia con qualche piccola domanda. Magari, se vostro figlio dice che il principe non riesce a raggiungere il castello, voi potreste chiedere se per il percorso è così impervio. L’obiettivo qui è duplice: aiutarlo ad articolare un pensiero e arricchire il suo lessico con nuovi termini.

 

Utilizziamo qualche gioco da tavolo (o da tablet)

scarabeo

…dedicato alla lingua, ovviamente! Scarabeo, in primis, ma anche altri. Qualunque gioco che permetta di associare l’esplorazione del vocabolario a un momento ludico e piacevole, in cui condividere del tempo di svago con i genitori. Chi non ha giocato a “Nomi, cose città…”, oppure al gioco dell’impiccato. Se poi i nostri figli, come quasi tutti, sono molto attratti dal nostro pc o dal nostro smartphoe, è il momento giusto per scaricare una delle tante app dedicate all’apprendimento della lingua.

 

Etichettiamo gli oggetti di casa

Disseminare la casa di post-it con i nomi delle cose di casa, è divertente e permette ai bimbi di creare un’associazione concreta tra il segno grafico di una parola e il suo significato nella realtà. Inutile dire che è anche molto divertente, per tutti, specialmente accompagniamo l’applicazione del post-it con un piccolo rituale: mentre scriviamo la parola, ripetiamola ad alta voce e chiediamo a nostro figlio di fare altrettanto. Sedie, tavoli, lampade, letti, cuscini, tazze, armadietti… va bene qualsiasi oggetti con cui anche il bimbo interagisca.

 

Prendiamoci cura del vocabolario di nostro figlio

parole bambino

I bimbi chiedono spessissimo il significato di una parola. Quello è proprio il momento in cui dobbiamo assumerci la nostra responsabilità e non liquidarlo con una risposta minima o evasiva. Se, ad esempio, ci chiede che significa “squisito”, non diciamo semplicemente “significa buono”. Ma arricchiamo la spiegazione: “se un piatto di spaghetti ci piace, diciamo che è buono, ma se ci piace così tanto che ne vorremmo mangiare due, allora diciamo che è squisito!”

 

Pazienza, pazienza, pazienza

Bisognerà non avere fretta e ricordarsi che probabilmente dovremo spiegare la stessa parola tante e tante volte. Non scoraggiamoci e non comunichiamo alcun senso di urgenza ai nostri piccoli. Soprattuto non lasciamoci prendere dallo sconforto se vediamo qualche suo coetaneo che sembra parlare miglio: non è una gara, e ogni bimbo sviluppa le proprie capacità in tempi diversi. L’importante è fare in modo di circondare il bimbo con elementi stimolanti e con esempi degni di essere seguiti: soprattutto tanti libri in casa e facciamoci vedere mentre li leggiamo sul serio, senza avere sempre la faccia immersa in un tablet o uno smartphone. Ricordiamo di essere il loro primo modello, comportiamoci bene!

 

Con questo post inauguriamo una serie dedicata alla vita quotidiana, anche oltre la tecnologia: speriamo di offrire sempre spunti di riflessione interessante. Aspettiamo i vostri commenti per sapere cosa ne pensate di questi suggerimenti.

foto by Kristina Alexanderson, Ed Yourdon, Donnie Ray Jones, Sim Dawdler, HoganNicola Sapiens De Mitri