IBM Watson Analytics, il computer umano al servizio dei manager

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Ci risiamo. Non è la prima volta che l’uomo cerca di creare una macchina in grado di clonare se stesso o almeno la propria intelligenza. Dai tempi dei test di Turing l’uomo cerca di costruire macchine che siano in grado di comprendere il linguaggio umano e dare risposte corrette.

Questa volta però sembra “ancora una volta” quella buona. Watson è il  supercomputer di IBM progettato per vincere finalmente l’imponente sfida: creare una macchina in grado di competere con l’intelligenza umana.

Watson è stato ideato con un unico grande scopo: comprendere il linguaggio umano in tutte le sue sfumature, modi di dire, intonazioni, metafore e rispondere con sicurezza e velocità a domande formulate con il linguaggio naturale.

Per raggiungere lo scopo sono stati progettati oltre 1000 algoritimi in grado di raccogliere una quantità molto diversa di dati strutturati e non.

Infine il supercomputer di IBM è stato allenato per partecipare ad uno show televisivo: Jeopardy. Per intenderci Jeopardy è uno dei quiz tv più noti in America.

La prima partecipazione di Watson a Jeopardy è stato un fallimento parziale, ben due ore di tempo per rispondere ad una sola domanda. Ma in IBM hanno deciso di insistere e potenziare il supercomputer con una serie incredibile di sistemi POWER7.

La seconda partecipazione di Watson a Jeremy è stata un successo. Nei tre giorni di gara Watson ha battuto i campiono storici Brad Rutter e Ken Jennings.

Non si tratta solo di un gioco

Nonostante tutto Watson non è un gioco. In IBM sono convinti che un sistema di questo tipo possa essere impiegato in molti contesti, persino in medicina.

Watson non è una novità assoluta, i test condotti con Jeremy risalgono già al 2011. La novità di questi giorni però è che IBM ha rilasciato un tool denominato “Watson Analytics“.

Il tool sfrutta le potenzialità del sistema super-intelligente Watson per consentire a manager e business men di inviare al cloud di IBM in modo molto semplice grandi quantità di dati ed ottenere in cambio un’analisi completa in termini di Business Intelligence.

La differenza fondamentale con altri sistemi simili è che si possono porre a Watson domande utilizzando il linguaggio naturale: quali sono i fattori chiave per favorire la vendita dei miei prodotti? o ancora che benefici avrei nel fornire ai dipendenti dei benefit sulla base del tasso di produzione?

I benefici di un sistema del genere sono enormi. Un marketing manager potrebbe chiedere l’informazione desiderata a Watson e ricevere in poco tempo la risposta senza dover commissionare un’analisi al proprio reparto IT.

Ora, il punto è che almeno in Italia è spesso difficile comprendersi fra persone umane, riusciranno i computer a vincere dove secoli e secoli di rapporti umani hanno fallito? speriamo di sì, sarebbe quella cosa chiamata progresso.