Il robot assaggiatore di vini

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Non siamo sicuri che questo robot avrà vita lunga in Italia. Nel nostro paese degustare un buon vino è più che trangugiare un liquido con un lieve tasso alcolico. C’è una sorta di rituale magico nell’assaggiare un buon vino. Ci sono gesti ricorrenti che appartengono al DNA dell’Italia, degustare un buon vino, assaporare una buona pasta sono consuetudini che fanno parte della dote genetica del nostro paese.

Eppure alcuni scienziati danesi hanno inventato un robot che ha dello straordinario. È in grado con i suoi sensori di rivelare se un vino avrà a contatto con il nostro palato un effetto piacevole oppure no.

Questo nelle intenzioni degli scenziati dovrebbe fare in modo che un conoscitore medio di fronte ad una bottiglia di vino costoso possa usuffruire di una scelta in più in grado di influenzare la sua capacità decisionale.

In realtà il Robot non offre un’esperienza personale nella degustazione del vino. In altre parole non tenta di riprodurre le sensazioni proprie dell’uomo nell’atto di bere un sorso di vino. Piuttosto effettua una misura sulle molecole che compongono il vino a contatto con le proteine nella nostra bocca.

Attraverso questo tipo di misura è in grado di verificare se il vino determinerà a contatto con il nostro palato un effetto di secchezza o un effetto più morbido e piacevole.

Francamente non siamo certi dell’utilità della ricerca per il mercato consumer del vino. Sicuramente potrebbe essere utile per produrre vini sempre migliori e piacevoli. Questo aiuterebbe la nostra produzione che è un fiore all’occhiello per l’economia del nostro paese